Lisa de Nikolits – Una furia dell’altro mondo in blogtour

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Ultima tappa del blogtour del romanzo di Lisa De Nikolits, “Una furia dell’altro mondo“, edito da Edizioni Le Assassine, dopo aver visitato i blog di Veleni e antidoti, La Bottega del Giallo e MilanoNera.

Lisa de Nikolits, sudafricana, ha vissuto e lavorato come art director negli Usa, in Gran Bretagna e in Australia. Qui dopo essere stata licenziata da una società dei media, decide di trasferirsi in Canada, che considera un Paese molto più aperto e multietnico. Nel 2003 prende la cittadinanza canadese e si dedica in modo professionale e continuo alla scrittura: “Do One Thing A Day For Your Writing” (Fai ogni giorno qualcosa per la tua scrittura), sebbene fin da giovanissima abbia riempito i cassetti con i suoi manoscritti. Una furia dell’altro mondo è il suo settimo romanzo e nel titolo che è un po’ una parafrasi di una frase di William Congreve:” Neppure l’inferno è paragonabile alla furia di una donna respinta” si avvertono i suoi studi di letteratura inglese e filosofia. Una furia dell’altro mondo è il suo settimo romanzo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Lisa de Nikolits è molto attiva e impegnata nel valorizzare e sostenere la scrittura femminile di gialli, per cui con altre scrittrici anima diversi gruppi: Sisters in Crime, Mesdames of Mayhem, a cui si aggiungono Crime Writers of Canada e The International Thriller Writers.

Oggi parliamo di Il Purgatorio e non l’Inferno: un’insolita ambientazione per un thriller?

Dimenticate la Divina Commedia ma, soprattutto, dimenticate Il Purgatorio dantesco, perché quello che leggerete nel romanzo della de Nikolits è quanto di più simile alla madre terra sia stato mai immaginato per l’aldilà. Sala relax, sala per ritemprarsi e dormire tra le lenzuola di seta, sala bowling, sala per le cure estetiche, e un ristorante dove ordinare le prelibatezze di cui si ha voglia e farsele arrivare in tempo reale. Anche manicaretti vegani. E poi c’è una sorta di magazzino dove ci sono abiti di tutte le taglie e le fogge, anche firmati, e costosissimi.

Si inizia con la sala di attesa, che ricorda moltissimo quella di uno scalo aeroportuale, con gli stessi scomodi sedili di plastica, ma qui le persone non hanno bagagli e la vista sul mondo di fuori è stravagante e senza cielo. I protagonisti si devono abituare a tutti i vari ambienti e comprendere che il fattore Tempo non esiste e non si misura tranne che nella Stanza del Riposo, dove si viene investiti da un tale benessere totale che se non ci fossero regole ben precise gli ospiti resterebbero chiusi là dentro per sempre. I bagni non hanno la vasca ma una doccia con un soffione modesto e funzionale e ovviamente sapone e altri prodotti per l’igiene sono senza marchio.

Ci sono asciugami e spazzole che tutti possono usare e poi gettare in appositi contenitori che vengono svuotati e puliti, non si sa da chi e dove. Ovviamente per le ospiti c’è anche la sala trucco e una cucina dove si possono preparare e sfornare dolci squisiti e calorici. C’è la caffetteria e la Sala della Lettura. E siccome nel Purgatorio immaginato da Lisa de Nikolits non esiste una stanza del Massaggio né una del Cinema, non ci sono sauna, idromassaggio, erba vera, piscina o spiagge, per gli ospiti è stata messa a disposizione una Stanza della Pioggia, che nell’intenzione degli amministratori avrebbe dovuto far rilassare gli abitanti del Purgatorio ma che è, in realtà, grigia e cupa e anche se a volte molti vi si rifugiano, come la protagonista del libro, finiscono con il deprimersi presto e ancora di più come ci sono entrati. In compenso ci sono cappelle per pregare e una cattedrale grande come quella di San Pietro a Roma. E se gli ospiti ci sanno fare e riescono a conquistarselo, anche un “ciclo sulla Terra”. Una stanza dove si può avere l’impressione di correre in un parco con tanto di alberi e scarpette da jogging. Il Purgatorio di Una furia dell’altro mondo è un posto strano ma anche pieno di possibilità dove ci si può conoscere e incontrarsi, rilassarsi, conquistare dei privilegi e se si è davvero fortunati anche innamorarsi.

Lisa de Nikolits dà vita a uno dei thriller più visionari di questo 2019. Dove nulla è come deve essere e tutto è come l’autrice vuole che lo vediamo, lo conosciamo, lo giudichiamo. Conoscere le ambientazioni del libro e perdersi in esse è un vero e proprio viaggio virtuale anche per chi legge. Una esperienza diversa e nuova che apre la strada a tante altre narrazioni del genere.

Articolo a cura di Antonia del Sambro

Ecco le precedenti tappe: