Alessandro Perissinotto – L’ultima notte bianca

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L' ultima notte bianca

Il libro:
Editore BUR – Collana Narrativa
Anno 2008
221 pagine – Brossura

La trama:
Secondo libro con protagonista Anna Pavesi, una psicologa che viene coinvolta in un’indagine per la sparizione di un’educatrice di una cooperativa di aiuto ai tossicodipendenti.
Scenario di base una Torino invasa dalle Olimpiadi, che se offre una facciata di apparente normalità, di enfasi e di entusiasmo per tutto quello che ruota intorno a questo evento, nasconde anche un sottobosco di emarginazione, dai drogati ai clochards, e si chiede quanto impegno possono metterci i volontari delle associazioni che aiutano questi reietti della società ad avere un posto nel mondo
E’ una scrittura gradevole, senza grandi colpi di scena, un thriller soft che ti accompagna fino alla fine, dove la protagonista tira le fila della storia.
Una storia di tossicodipendenza e di giovani, dell’emarginazione che esiste in ogni grande città e del lavoro massacrante e spesso senza successo degli psicologi e dei volontari che cercano di recuperare ogni ragazzo, ogni ragazza, persi nei meandri della droga e inghiottiti da una fitta rete di spacciatori e di gente senza scrupoli.
Una tiepida storia d’amore, un sottofondo di Olimpiadi invernali. Traspare un attaccamento alla propria città, Torino, dove si svolge tutta la storia.
Poca suspence, ma con un risvolto su cui ragionare.
Lo scrittore:
Nasce nel 1964 a Torino. Professore Associato All’Università di Torino
Insegna sociologia della comunicazione a Scienze Motorie e Teorie e tecniche delle scritture a Scienze della Formazione.
La sua carriera di scrittore inizia nel 1997 con il romanzo poliziesco “L’anno che uccisero Rosetta”, dopo il quale, nel 2000 segue “La canzone di Colombano” con cui ha vinto il Premio Fedeli, un noir che si svolge tra la Val di Susa e Delfinato nel cinquecento.Il suo ultimo libro si intitola “Per vendetta”. 
I suoi romanzi sono stati tradotti in vari paesi europei e in Giappone. Collabora anche con il quotidiano “La Stampa”.