Il libro:
Editore Mondadori / Collana Scrittori italiani e stranieri
Anno 2008
531 pagine – rilegato
La trama:
Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all’aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d’amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L’avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l’aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L’assedio di Sarajevo diventa l’assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola.
Cercherò di esprimere la mia opinione su questo libro, anche se so che sarà difficile farlo in poche righe..
Protagonista della storia è Gemma, una donna normale,con una vita ordinaria, prossima alle nozze con un ragazzo ordinario.
Conosce per caso un fotografo ed è l’amore della sua vita.Lo segue dappertutto,anche a Sarajevo, anche durante la guerra che devasta la città e le persone,volti angosciati che subiscono decisioni di altri, potenti ed egoisti.
Due vite appassionate che si uniscono e cercano di costruire un futuro insieme, un figlio insieme, che invece stenta ad arrivare, nonostante numerosi tentativi, nonostante inseminazioni artificiali e uteri in affitto.
Un amore tanto forte da concedere che il proprio uomo si conceda ad un’altra donna, solo per riuscire a coronare il sogno di diventare genitori.
Il libro è un pugno allo stomaco, talmente violento che in certi tratti respiro a fatica, mi immedesimo nella donna, nella madre, nei personaggi che,anche se inventati, ti riportano a scene che si ripresentano ogni giorno della nostra vita, nelle guerre che si susseguono e nei volti di chi le vive.
Non vi svelo il resto,ma c’è ancora tanto da raccontare
Un libro triste, intenso e assolutamente da non perdere…
Qui la scheda del libro:Venuto al mondo
La scrittrice:
Nata a Dublino nel 1961. Dopo aver vissuto in varie città europee, approda a Tivoli dove si stabilisce. Inizia la sua carriera di scrittrice nel 1994, con il libro “Il catino di zinco”con cui vince il premio Selezione Campiello e il premio Opera Prima Rapallo-Carige.
Prosegue nel 2001 con “Non ti muovere”, con cui vince il Premio Città di Bari-Costiera del Levante-Pinuccio Tatarella, il Premio Strega, il Premio Rapallo-Carige e il Premio Grinzane-Cavour. Dal libro è stato tratto un film con l’attrice Penélope Cruz, diretto dal marito della scrittrice, Sergio Castellitto.
Nel 2002 esce con “Zorro”, un monologo dedicato al marito.