Giorgio Scerbanenco I milanesi ammazzano al sabato

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Il libro:
Editore Garzanti / Collana Gli elefanti Thriller
Anno 1999
180 pagine – brossura
La trama:
Amanzio Berzaghi, ex camionista milanese, denuncia la scomparsa di sua figlia Donatella. La descrive alla polizia come una ragazza bellissima, bionda, molto alta, sembra svedese. Lui la chiama “la mia bambina”, ma Donatella ha 28 anni, solo che è debole di mente. Guarda gli uomini e sorride a tutti e ad ogni domanda che le fanno, lei risponde sempre di si.
Il padre la teneva chiusa in casa, controllata a vista, tra bambole e giochi, per proteggerla da tutto e da tutti. Ma nonostante la “segregazione” benevola del padre, un giorno tornando a casa dal lavoro, Donatella non c’è più. Disperato, si rivolge alla polizia, che dopo cinque mesi brancola ancora nel buio e decide di affidare il caso a Duca Lamberti, medico-investigatore noto per essere il personaggio che accompagna Scerbanenco nei suoi libri gialli. Ma Duca dovrà scavare in un sottofondo di omertà, che non distingue i colpevoli dalle vittime.

“Guai a coloro che offendono un uomo mite”.
Torna prepotentemente Milano e le sue dicotomie, da un lato una facciata di lavoratori instancabili, imprenditori e industriali, di viali scintillanti e, appena giri in una via laterale, ti ritrovi faccia a faccia con “l’altra città”. Una Milano fatta di prostituzione, malavita, solitudine.
“Nell’ancor tiepida sera dei primi di ottobre, il cielo era stellato su una Milano che non aveva alcun segno di autunno, né vento, né umido, né cadere le foglie dai pochi alberi che la rivestono..” 
In una città dove la nebbia è alle porte e non sente ancora quel freddo che penetra le ossa e i pensieri, Duca Lamberti sonda ogni possibile traccia per poter fornire delle risposte a quell’uomo distrutto dal dolore, a cui hanno portato via l’unica fonte di gioia della sua vita, rimasto vedovo ormai da alcuni anni. Quella figlia che aveva cercato di salvare da uomini assatanati e da un mondo esterno che avrebbe mal accettato una ragazza che pareva avesse 5 anni, la cui istruzione era stata affidata alla defunta moglie.
Ma il male ti insegue anche se sei barricato in casa. Ti prende e ti avvolge fra le sue spire, senza che tu possa opporre alcuna resistenza. E Donatella non poteva opporsi. Non capiva, semplicemente. Il padre, il classico lavoratore con le mani grosse e possenti, è il vero protagonista di questo romanzo. La rabbia di un genitore che non trova pace finché non trova i colpevoli, persone senza scrupoli che non hanno remore neanche di fronte ai minorati mentali.
E Scerbanenco ci propone una società senza filtri e senza veli, dove Lamberti, quasi rassegnato, affronta i criminali con rispetto e pugno di ferro. Un noir senza grandi colpi di scena, ma allo stesso modo rassicurante nello stile e nella semplicità del testo, che sembra quasi stonare con i romanzi attuali, in cui spesso si va alla spasmodica ricerca dell’idea originale, anche se non sempre vincente..
Se dovessi trovare una morale al romanzo direi che, spesso, nonostante i genitori facciano di tutto per tenere lontani i figli dai pericoli, sono i pericoli che vanno loro incontro.

Qui la scheda del libro: I milanesi ammazzano al sabato
Qui la recensione di Venere privata
Lo scrittore:
Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, a 16 anni si stabilisce a Milano; per guadagnarsi da vivere fa molti mestieri finché non approda al mondo dell’editoria. Dopo aver scritto migliaia di racconti «rosa», si dedica al «poliziesco», e nel 1968 vince l’ambitissimo «Gran Prix de la littérature policière». Fra i titoli di maggio successo Venere privata, Traditori di tutti, Al servizio di chi mi vuole, La ragazza dell’addio, I milanesi ammazzano al sabato,Milano calibro 9, Dove il sole non sorge mai,Ladro contro assassino, I ragazzi del massacro, Le principesse di Acapulco, Europa molto amore, Al mare con la ragazza e La sabbia non ricorda.