Dario Crapanzano – Il delitto di Via Brera

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Il libro:
Editore Fratelli Frilli / Collana I tascabili noir
Anno 2012
192 pagine – rilegato con sovraccopertina

La trama e recensione:

Riassumo in due parole: un bellimbusto è stato trovato morto ammazzato, la sua assistente personale è una bellissima giovane, a fronte di una moglie più in là con gli anni e brutta da far spavento. La conclusione mi pare evidente, due più due fa sempre quattro!
A questa semplice conclusione arrivò il vice del commissario Mario Arrigoni – capo del Porta Venezia – alla notizia dell’omicidio del titolare di uno studio pubblicitario, Osvaldo Verga, trovato riverso sulla sua scrivania, con un vistoso squarcio alla tempia. L’ufficio era allocato in una zona centralissima di Milano, esattamente in Via Brera.
Trovato dalla sua assistente personale, Mariangela Marangon, che cacciò un urlo alla vista del corpo.
Il Verga era stato, in passato, l’anima dello studio. Abile affabulatore e uomo di grande inventiva, aveva avuto un cambiamento radicale negli ultimi anni, impegnandosi esclusivamente a rincorrere gonnelle e a frequentare sferisteri e casinò.
E’ l’estate del 1952 e il nuovo caso che si prospetta è apparentemente complicato, soprattutto perché non vi sono testimoni e tanto meno prove in quell’omicidio inspiegabile. Mario Arrigoni, rimasto solo a Milano con la famiglia in vacanza, sembra non trovare la giusta concentrazione in un’inchiesta affibbiatagli dal suo comandante, pur non essendo zona di sua competenza.
Oltretutto, i sospetti sembrano concentrarsi maggiormente sulla moglie del titolare, così come ipotizzato dal collega Mastrantonio il quale, vuoi per supponenza, vuoi per ottusità, trae conclusioni “a senso unico”.
Dario Crapanzano ama raccontare i vari aspetti storici e culturali di una Milano che non esiste più da tempo. E lo fa conducendo i lettori tra le vie più conosciute, tra i sapori più amati e la storia che racconta sembra fare da contorno a questi aspetti.
Un giallo che definirei, come il precedente, senza scossoni ma piacevole proprio per questo. Per chi ama le trame “pulite” e delicate. 
Lettura piacevole.

Lo scrittore:

Dario Crapanzano nasce a Milano, dove frequenta il liceo classico e si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi. Nel mezzo, si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Filodrammatici di Esperia Sperani, partecipando poi a diversi spettacoli con il Trebbo di Toni Comello. Inizia la sua attività lavorativa come redattore editoriale, entrando poi nel settore pubblicitario. Partito come copywriter, ottiene in seguito la direzione di una importante agenzia americana, che lascia per fondare una propria struttura, acquisita poi per la parte maggioritaria dal Gruppo Havas. Qui, è amministratore delegato fino al 2005, anno in cui si ritira cedendo al Gruppo le sue quote residue. Ha scritto ed edito nel 1970 il volumetto A Milano con la ragazza… e no (guida sentimentale milanese) e nel 2008 Ciao ipocondriaco (lettere a un malato immaginario) con la casa editrice torinese Accademia Vis-Vitalis. Con Fratelli Frilli Editori ha pubblicato anche la seconda inchiesta del commissario Arrigoni, La bella del Chiaravalle. Milano 1952(2012).

Qui  la recensione de: Il giallo di Via Tadino