Italo Bonera – io non sono come voi

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Italo Bonera è nato a Brescia nel 1962. Nel 2004 con American Dream ha vinto il premio Fredric Brown per racconti brevi indetto da Delos Books. Ha firmato insieme a Paolo Frusca il romanzo di storia alternativa Ph0xGen!, finalista al premio Urania 2006 e pubblicato nel 2010 da Mondadori nel volume Un impero per l’inferno per la collana Urania Millemondi. La storia sta per diventare un graphic novel in uscita nel 2013.

Io non sono come voi si è qualificato tra i cinque finalisti del premio Urania (Mondadori) assegnato nel luglio 2012. 
Gargoyle Books pubblica questo romanzo, un testo forte, di denuncia sociale. L’ambientazione nel futuro farebbe pensare a un semplice romanzo di fantascienza ma questo libro è molto di più: nato da un fatto di cronaca realmente accaduto, lo si potrebbe definire piuttosto un noir, un thriller e, soprattutto, un’analisi lucida e spietata del nostro presente, visto da un futuro non troppo lontano. Il mondo descritto da Bonera è infatti un mondo assolutamente riconoscibile, di falsa democrazia e di falso progresso – in una parola di immobilismo. Il Potere governa qui una società narcotizzata, abulica, spesso incapace di produrre alcunché di originale. La storia di un uomo qualunque, un ex professore universitario, si fa così strumento per raccontare le contraddizioni e le brutture della nostra società: l’omertà, l’incapacità dello Stato di tutelare i cittadini quando si parla di giustizia, il problema dell’immigrazione (tema, quest’ultimo caro a Bonera dal momento che la sua città, Brescia, proprio nel 2010 è stata scenario di una protesta degli immigrati molto dura, contro una sanatoria truffa).

In libreria dal 20 giugno 2013, l’autore racconta: “Venerdì 14 agosto 2007. Un fatto di cronaca. L’evasione rocambolesca di un ergastolano che si fingeva in stato vegetativo. Di sera, a letto, guardando il soffitto, ho immaginato la situazione come se fossi io, quell’ergastolano assassino. Ho acceso il portatile, ho scritto una parola: “Vegeto.” Da qui, la prima stesura del primo capitolo”.

Interessante, non vi pare?