Alan D. Altieri – Juggernaut

3905

Editore TEA
Anno 2013
288 pagine – rilegato con sovracopertina

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Premesso che ho letto davvero pochissimo di fantascienza – un paio di romanzi di Ray Bradbury e uno, più recente Memento – I sopravvissuti – quando incontrai Alan Altieri, con il quale avevo avuto uno scambio di mail per una intervista,  mi chiese se avessi già letto la sua ultima fatica: Juggernaut. Logicamente, non mi ero avventurata in un terreno a me poco avvezzo e sconosciuto, ma non avrei certo rifiutato una proposta del genere..amo le sfide, anche quelle più estreme!

Eccomi così alla recensione di questo romanzo, primo di una saga futuribile che proseguirà con Terminal War 2 – Magellan.

La storia si svolge in un futuro post-apocalittico, dove il mondo è diviso in due corporazioni: i Gottschalk e gli Yutani. Due poteri assoluti, due forze superiori, le quali si sono spartite tutto il monopolio del mondo. Hanno l’acqua, l’energia, aria, petrolio, finanze, potere nucleare, clonazione, cibo, armi. Qualsiasi cosa. Una sinergia utile per evitare di combattersi.

Il mondo che si presenta agli occhi è stato decimato da un Morbo nero, una malattia che ha ucciso gran parte della popolazione. La gente sopravvissuta si è radunata nelle Ecumenopoli devastate, divise tra enclave e under cities.
Le enclave sono proprietà dei ricchi e sono protette da eserciti speciali. Nelle u-cities vivono tutti gli altri, i reietti della società. Il mondo è diventato un’anticamera dell’inferno: si compiono sacrifici umani, cannibalismo – per fame – e nelle under cities certi militari – mercenari – rapiscono esseri umani per l’espianto degli organi.
Un mondo violento, volgare e orribile..peggio del Medioevo. Una Sodoma e Gomorra rivisitata e ricostruita. In questo paesaggio distopico, tra topi e scarafaggi, esistono degli esseri sovrumani, gli Hunter Killer, che lavorano per le corporazioni ed eliminano chiunque possa essere d’ostacolo ad esse. Tra questi, Dekker sembra il solo ad avere un barlume di umanità. Suo antagonista, Skinner è un altro Hunter Killer, ma disumano e spietato. Semina morti e uccide solo per il gusto di farlo.
Questo panorama già pregno di particolari, spesso ricco di acronimi e di dettagli – sicuramente necessari ma che non alleggeriscono il dialogo – ci conduce per mano a un futuro tetro, spietato e macabro nel quale non vi è scampo per l’umanità, ridotta allo stremo dall’azzeramento dei valori umani. A metà tra Blade Runner e 1997 – Fuga da New York, la spettacolarità della trama cinematografica è una versione futuristica in cui netta è la distinzione tra bianco e nero, tra buoni e cattivi. Una premonizione di ciò che attenderà le future generazioni?
Un noir fantascientifico dalle tinte forti, violente, a tratti senza respiro. Una lettura impegnativa e profetica di un pre-Armageddon..
Alan Altieri non deluderà i suoi lettori con questo romanzo, sicuramente non l’ideale per chi si approccia da principiante – come me – a questo tipo di lettura.
Ma non c’è tempo neanche per riflettere, perché ora si riparte. Obiettivo: Tenebra.

Lo scrittore.

Alan D. Altieri, milanese, ingegnere, è vissuto a lungo a Los Angeles, lavorando per il cinema come sceneggiatore. Del “Maestro italiano dell’Apocalisse” nelle edizioni TEA sono apparsi, tra gli altri, Città oscura, Città di ombre, Ultima luce, Kondor (Premio Scerbanenco 1997), L’uomo esterno, i tre romanzi della saga storica di Magdeburg, i romanzi dedicati al personaggio dello “Sniper” Russell Kane e i volumi di racconti Armageddon, Hellgate e Killzone.