Nicola Manzò – Gli amanti di Vico San Severino

3490

Editore TEA / Collana Narrativa
Genere Giallo
Anno 2014
326 pagine – rilegato con sovracopertina

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9788850235650_gli_amanti_di_vico_san_severinoMa che bello questo romanzo appena scoperto, che bello!! Me lo sono bevuto. Un autore da tenersi stretto, Nicola Manzò. Ma andiamo per ordine.
Intanto, io adoro i romanzi che , oltre alla storia, mi fanno “vivere” una città, un luogo particolare. E dopo la Sicilia di Camilleri e della Torregrossa, la Toscana di Malvaldi, la Napoli di De Giovanni.
Questa è ancora Napoli, ma UN’ALTRA, ricca di altre sfaccettature. Scritta con un misto di italo-napoletano , gustosissimo, che avrei continuato a leggere all’infinito!
La storia. Un commissario del nord, Alfredo Renzi, con la sua giusta dose di rimpianti-tormento- malinconie( perciò è il mio tipo!) prende servizio a Napoli , e trova ad attenderlo, fresco fresco , un caso di tutto rispetto:una coppia ( amanti?) uccisa barbaramente nel letto, movente ignoto. Che diventa ancora più ignoto nel momento in cui si scopre che la ragazza era una persona integerrima, e l’uomo era suo fratello.
Renzi intuisce subito che questa è una messinscena creata ad hoc, per depistare o nascondere qualcos’altro di grosso, ma che cosa?
E qui viene il bello, l’originale trovata dell’autore. La storia si sviluppa su tre diversi piani temporali, che alla prima impressione spiazzano il lettore.
La prima parte si svolge addirittura nel 37 a.C.! E narra una vicenda intrigante: la guerra fra i soldati romani, che trasportavano i tributi per Giulio Cesare Ottaviano ed i Parti ( popolazione dell’antica Persia), che riescono con un astuto stratagemma ad affondare nel lago Averno le navi con il tesoro da consegnare.
Mi sembrava , leggendo questa affascinante storia, di essere tornata al tempo delle versioni latine , al Liceo.
Intanto, però,mi domandavo che cosa c’entrasse con i nostri presunti amanti di vico San Severino..
C’entrava, c’entrava, eccome.
Ma questo non basta. La storia passa nel 1943, tempo del nazismo. Persecuzioni ed arresti a tappeto, momenti di paura per tante persone innocenti. Uno di loro, nel ( vano) tentativo di salvare i suoi familiari dalla morte , promette ad un ufficiale nazista di rivelargli il luogo dove giace un tesoro, risalente a prima di Cristo. E qui si inizia a capire il nesso fra questi piani temporali diversi.
Sulla trama, mi fermo qua, per non togliere il gusto delle scoperte, che sono tante.
Il commissario Renzi dipanerà questa intricata matassa con onore, guadagnandosi rispetto ed amicizia da tutti. Qui viene il divertente della storia, che ha anche pagine drammatiche.
Perché il sottotitolo: i delitti del barbiere? Perché gran parte delle indagini si svolge…in una barberia!
Luogo sacro per rilassarsi, farsi coccolare il viso e conoscere pettegolezzi di ogni genere. Il commissario Renzi è aiutato dal barbiere Ettore, dal suo ..ragazzo di bottega settantenne Pierino, che conoscono tutti e sanno sempre a chi rivolgersi.
Ed a Napoli c’è solo l’imbarazzo della scelta. Perché, se noi abbiamo Internèt..loro hanno Internòs!
E- somma simpatia- hanno pure Gugòl ( equivalente del nostro Google), un ometto che riesce sempre – nessuno sa come- a procurarsi le giuste informazioni. E con una rete simile, come avrebbe potuto fallire, il nostro Renzi?
Intorno a tutto ciò , un contesto impareggiabile: Napoli, con la sua gente, i suoi angolini, il suo dialetto , i suoi modi di dire pittoreschi!
Che dire, per concludere? Io, a questo romanzo, assegnerei un dieci e lode.
Per l’originalità della trama, l’ottimo stile, la piacevolezza della storia. Si è capito che mi è piaciuto tanto?

Rosy
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Lo scrittore:
Nicola Manzò, autore napoletano doc. Architetto mancato, ma scultore e scrittore di valore.