Antonio Chiconi – La mano del morto

3135

Editore Koi Press
Genere Spy story
Anno 2012
260 pagine – ebook

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la_mano_del_morto_antonio_chiconi_smallBisognerebbe obbligare tutte le case editrici e gli autori ad inserire l’elenco dei personaggi all’inizio dei romanzi. Per l’autore, che conosce bene le creature partorite dalla sua fantasia, non dovrebbe essere un problema; per le case editrici si tratta solo di aggiungere una pagina in più. Che aiuto ho avuto da Antonio Cicconi che ha riesumato questa brillante idea dai gialli classici! Mi sarei altrimenti perduto nella marea dei personaggi a scapito della scorrevolezza della lettura, ho apprezzato moltissimo.

Gangster, mafiosi, nazisti, sgualdrine, spie, servizi segreti, FBI, poliziotti corrotti, investigatori privati, riti tribali, violenza estrema, pestaggi, sangue, killer prezzolati, conti bancari cifrati. Ecco leggere questo romanzo, sconsigliato ad un pubblico non adulto, (degna di nota questa segnalazione all’inizio del libro) ho visto scorrere le scene di decine e decine di film e romanzi eppure non mi è venuto da pensare: “Ecco le solite storie trite e ritrite”.

Chiconi è stato abile a cucire tutte le vicende che non solo si svolgono in paesi al di qua è al di la dell’oceano, ma anche in periodi temporali diversi creando una trama e un intreccio che all’inizio lascia perplessi poi, man mano che ci si addentra nella lettura, si conosce la psicologia dei personaggi e prende il lettore lasciandolo con il fiato sospeso.

Personaggi ben caratterizzati anche se l’autore non si sofferma più di quel tanto sul loro aspetto fisico. Tutti danno la caccia ad una valigetta: molti per soldi, alcuni per concretizzare i propri ideali, anche se esecrabili, altri per fermare la follia nazista. Cairo, il personaggio principale, non è l’eroe immacolato, tutt’altro. Collabora con il gangster Luciano e se c’è da uccidere lo fa senza pietà. Ha una sua etica e riesce, quando trova un’alternativa, a non ricorrere alla violenza fine a se stessa.

Ritenuto in possesso della valigetta si scatena, contro di lui, una caccia senza quartiere. Non gli mancano gli amici pronti a dare la vita, perché l’onore e la fedeltà hanno ancora un senso in certi ambienti dove c’è anche rispetto per l’avversario quando questi dimostra di essere corretto e coraggioso.

Un romanzo interessante dal punto di vista della trama, un po’ meno da quello dello stile. Un linguaggio duro, consono ai personaggi che certo non sono usciti da Cambridge, termini che non infastidiscono perché adatti al contesto, anzi il contrario sarebbe sbagliato e fuori luogo, tuttavia si riscontra una certa banalità nelle similitudini come ad esempio: “Quindi lui e Karl, in abito da sera nero, si distinguevano come due mosche in un piatto di minestra.” oppure “La pallottola del tedesco disintegrò la testa del russo come fosse un melone marcio.”

Antonio Chiconi è comunque un autore interessante da tenere sotto osservazione, migliore di tanti altri che godono di un immeritevole successo. Attendo di leggere almeno un’altra sua opera per esprimere un giudizio definitivo.

Aurelio
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Lo scrittore:
Nato casualmente a Milano è diventato cittadino del mondo per scelta.
Da appassionato globe-trotter ha viaggiato in lungo e in largo in Brasile, Messico e Sud America e zaino in spalla si è spinto fino all’interno della foresta amazzonica. Appassionato di romanzi hard-boiled americani ha al suo attivo “La mano del morto” (2010 – Momentum Edizioni) e “Che casino, Kowalski” (2011 – Momentum). “Sole Rosso” è il suo secondo romanzo in chiave Spy.
A settembre 2013 “Un maledetto guaio, Kowalski”