Tonino Benacquista – Cose nostre. Malavita

3765

Editore Ponte alle Grazie
Anno 2013
233 pagine – brossura con alette
Traduzione di F. Bruno

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Benacquista - Cose nostreSe ci nominassero due località, la prima Newark, New Jersey, Stati Uniti d’America, la seconda Cholong-sur-Avre, Normandia, Francia, potremmo pensare ad un punto di partenza ed una meta di arrivo di un viaggio che una famiglia americana potrebbe decidere di fare, per la curiosità di visitare un posto totalmente diverso da quello di partenza, o per un viaggio di ricostruzione e rivisitazione storica di un avvenimento cruciale della seconda guerra mondiale… niente di più sbagliato.

I Blake sono quattro, Maggie la madre, Frederick il padre, Belle – e non solo di nome –  diciassettenne figlia maggiore, Warren quattordicenne figlio minore.

Mi correggo, i Blake sono cinque, dobbiamo per forza di cose contare anche il cane… Malavita.

Si trasferiscono di notte in una cittadina della Normandia, e per loro dovrebbe essere l’ennesimo nuovo inizio di una vita il più possibile normale, sempre che l’aggettivo normale possa andar bene per i Blake.

Sotto l’immancabile ed onnipresente occhio vigile del programma protezioni testimoni dell’FBI, i nostri Blake (ex Manzoni) iniziano la loro prima giornata a Cholong-sur-Avre, ed inevitabilmente e inesorabilmente la loro vera indole viene fuori: incendi, gambizzazioni, estorsioni, raggiri  e chi più ne ha più ne metta.

Più di sei anni prima, Frederick (il fù Giovanni Manzoni), viene incastrato e costretto da Tommaso Quintiliani – personaggio da non sottovalutare, anche lui con vecchi demoni da scacciare, uomo dell’FBI e unico capace di controllare la violenza di Fred – ad abbandonare la sua precedente vita tradendo la sua “famiglia” nel New Jersey e tutto ciò in cui fermamente credeva.

Oggi Fred è avvolto da un senso di colpa che lo opprime, un senso di colpa nei confronti delle persone che ama e che oggi sono costrette a condividere il suo destino, una sensazione di inutilità lo avvolge… ma ecco che un oggetto, una semplice macchina da scrivere trovata nel ripostiglio della nuova casa a Cholong-sur-Avre, forse gli darà la possibilità di trovare la pace con se stesso e interrompere gli incubi che lo accompagnano nella notte e che vedono protagonisti le persone che ha tradito dall’altra parte dell’oceano e mai troppo lontane.

Il loro soggiorno è un susseguirsi di avvenimenti imprevisti che però scatenano reazioni attese e prevedibili, episodi violenti che sfociano quasi in una grottesca normalità e disperati tentativi di finta normalità che ti fanno amare i personaggi.

L’effetto devastante che i Blake hanno sulla cittadina francese è lo stesso che l’intera regione del nord-ovest della Francia ebbe con lo sbarco nel 1944.

Il libro va letto, ti mette di buon umore, i personaggi li fai subito tuoi e non puoi fare a meno di tifare a loro favore, l’unico difetto è che il tutto dura poco.

Ho divorato la storia ma sono rimasto affamato dei personaggi e delle situazioni, e quando è finita mi  sono sentito orfano, fortunatamente ho placato i miei brontolii di stomaco con il film di Luc Besson tratto dal libro e che, oltre ad aver apprezzato la fotografia, mi ha dato la possibilità di dare un volto ai personaggi… ineccepibile Robert De Niro nel ruolo di Fred, e la sempre bella e affascinante Michelle “Maggie” Pfeiffer.

Massimiliano Mancuso

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Lo scrittore:
Tonino Benacquista, figlio di immigrati italiani, cresciuto nella provincia francese, è considerato uno dei più brillanti scrittori francesi contemporanei. Dopo aver lavorato come pizzaiolo, inserviente sui vagoni letto, guardiano museale, ha esordito a metà degli anni Ottanta nel genere poliziesco, riscuotendo subito grande successo e vincendo numerosi premi. Si è fatto apprezzare dal grande pubblico italiano grazie al suo Malavita (pubblicato in Italia nel 2006 e ora riproposto in occasione della trasposizione cinematografi da parte di Luc Besson), a cui sono seguiti Tre quadrati su fondo rosso (2007), La commedia dei perdenti (2008), Ancora Malavita (2009)