Editore Tea Collana Narrativa
Anno 2014
Genere Thriller/Gialli
272 pagine – cartonato con sovracoperta.
[divider]
Ricordo che quando lessi l’ultima storia dell’accoppiata Petri- Miceli (Il ferro da stiro)avevo trovato nella trama un po’ di stanchezza, meno originalità; questo non mi aveva impedito di leggere con piacere l’ennesima avventura dei due investigatori in pensione, che ormai apprezzavo a scatola chiusa!
Nella serie del Commissario Andrea Lucchesi , Gianni Simoni aveva dato un giro di boa, creando un nuovo ed intrigante personaggio.
Quando pensavo che avrebbe ormai continuato su questa strada, mi ritrovo tra le mani una nuova storia dei due maturi investigatori , che come sempre ho letto in un baleno.
Bella storia, intrigante e ben congegnata., che mi ha fatto con piacere ritrovare il Simoni dei primi tempi.
Qui la vicenda inizia in un altro ambiente, quello della Polizia stradale , che si trova alle prese con un caso di ordinaria amministrazione, pare : uno sconosciuto investito ed ucciso da un pirata della strada. Ma ci sono dei testimoni: una coppia un pò ambigua che racconta l’accaduto al sovraintendente Armiento, poliziotto valido ed ambizioso.
Di scoperta in scoperta, salta fuori una verità ben diversa dalla prima apparenza.
Salta fuori l’investitore, saltano fuori altri testimoni…infine è chiaro che la faccenda è ben più seria: è un omicidio bello e buono, ed il caso passa d’ufficio al Commissario Grazia Bruni, succeduta a Miceli, neo-pensionato.
Ma, ancora pimpante, l’uomo decide di affiancare nell’indagine la giovane collega, aiutato –naturalmente –dall’amico giudice in pensione Petri.
Il primo passo è dare un nome allo sventurato cadavere , che giace nell’obitorio in attesa; il compito non sarà facile!
Inutile aggiungere che il Team di investigatori ci riuscirà in modo eccellente, ognuno giocando il suo ruolo. Anche il bel poliziotto Armiento – che ha provocato un po’ di turbamento alla commissaria Bruni , subito saggiamente rintuzzato – verrà, in una prossima avventura, a far parte della squadra Mobile, per essersi fatto valere nel corso dell’indagine.
Nessun finale da fuochi d’artificio, niente sangue a fiumi, ma – ripeto- una bella storia gialla italiana, che si lascia leggere con gusto dalla prima all’ultima pagina.
Mi piace, in questi romanzi, anche la parte “privata” dei personaggi tutti: le loro vicende, i problemi, le gioie, le delusioni.
Simoni sa raccontare i sentimenti con sensibilità e bravura, tanto che ci si immedesima facilmente in uno o nell’altro…
Questa introspezione, unita alla trama interessante, fa dell’insieme un lavoro che merita attenzione e stima.
Consigliato!
Rosy
[divider]
Lo scrittore:
Gianni Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Con Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone. Nelle edizioni TEA son pubblicati I casi di Petri e Miceli e Le indagini del commissario Lucchesi.