Editore Plesio / Collana Sirio
Anno 2012
Genere: Fantascienza
345 pagine – formato: e-pub.
Stavo terminando di mettere ordine tra i miei strumenti – mai che trovi il posto giusto per li costotomo – e pulendo il tavolo d’analisi, quando un cicalino mi avverte che ho ricevuto posta. Il tempo di spegnere la lampada ed eccomi lì a controllare le email. Come sospettavo, C (avete capito di chi parlo vero?) aveva un altro lavoro in carta per me. Apparentemente in carta, stavolta elettronico (ma gli androidi sognano le pecore elettriche? una mentina succhiata a chi becca la citazione...). Fantascienza…strano, non è da C. La fantascienza non è tra le sue corde… Italiano… Massimo De Faveri… Ammetto di non averlo mai sentito, ma se C me lo ha mandato avrà i suoi buoni motivi. Dato che non ho voglia di riaccendere e ho già un reperto autoptico da archiviare, propendo per una vecchia tecnica d’indagine: una tazza di Assam macchiato con un po’ di latte, poltrona comoda, gatto sulle gambe e iPad.
Contrariamente a quanto si possa pensare, scrivere di fantascienza non è per nulla una cosa semplice. Non c’è solo un discorso di trama, ma anche – e soprattutto – un ulteriore e più approfondito lavoro di analisi scientifica che renda plausibile e il più possibile coerente la realtà che si tratteggia. Ecco quindi che, di norma, non è il genere letterario con cui uno scrittore novello si cimenta in prima istanza e neppure un genere che una casa editrice decide di pubblicare. Un motivo in più per leggere con la giusta attenzione questo lavoro di De Faveri pubblicato da Plesio Editore e che arriva sulle pagine di Contorni tramite “Terre di Confine”.
Terra, anno 2104. La tecnologia ha raggiunto notevoli traguardi: viaggi spaziali, contatti con altre razze, in particolare con una che si è sviluppata su Dehnos una stella che orbita intorno a Sirio.
Il detective privato Lajos Russell viene ingaggiato per indagare su alcuni loschi traffici condotti da un noto magnate – John Sherman – e quindi intraprende un’operazione sotto copertura: viaggerà sulla Telemachus al seguito di una spedizione scientifica ONU che deve arrivare fino a Sphere e là studiare i pianeti gemelli Balder e Hod (per gli amanti delle saghe nordiche Hod fu il cieco che persuaso da Loki uccise Balder – fratello di Thor e figlio di Odino. N.d.r.), compito che un’analoga spedizione di vent’anni prima ha interrotto causa incidenti non chiari.
La trama, come vedete, è molto lineare e a una prima superficiale occhiata potrebbe risultare anche molto semplicistica se non “già vista”. Concordo, ma è la sostanza che fa la differenza. Con un taglio scrittorio molto orientato a un pubblico più giovane, ma mai semplicistico, De Faveri ci mostra quanto per lui la fantascienza sia importante. Varietà di eventi e situazioni, missioni su colonie spaziali, il tutto descritto con vocabolario consono e preciso; molta azione, ma anche momenti sagaci d’ilarità che aiutano a dare ancor più completezza ai personaggi. Tante le suggestioni cinematografiche e delle serie televisive (vero cari trekkers? Balder…, la Federazione… ok, ci siamo capiti). Tutto questo condisce un lavoro completo nella sua interezza, ma prono a qualche macroscopica lacuna: in previsione di un possibile sequel – o almeno questa sembra tutta l’intenzione – ci sono personaggi appena intaccati (Val Ayleen in particolare) che rimangono incompiuti così come il finale del romanzo: e adesso?
Non ho avuto ancora modo di capire se De Faveri abbia poi pubblicato altro che sia riconducibile a una sorta di “ciclo di Balder” (per capirci), ma qualora sia così lo leggerei molto volentieri. Mi ha riportato le sensazioni di quando m’avvicinavo per la prima volta al romanzo fantascientifico e a quanto le epopee o semplicemente le descrizioni di spazioporti pieni di navi e alieni mettessero in moto la mia già allora giganteggiante fantasia. Qui ci sono anche voci e culture diverse che De Faveri riesce a inserire dando così più profondità a situazioni e ambientazioni cosa che in un primo romanzo denota attenzione al dettaglio quando – di norma – ho trovato spesso più la tendenza ad appiattire, a uniformare. Ecco, anche solo per queste belle sensazioni ve lo consiglierei caldamente. Benvenuti nella superficie Xandos.
Michele Finelli
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Lo scrittore:
Massimo De Faveri, classe 1970, scrive e si occupa di fantascienza dal 1988. È attualmente presidente di Terre di confine, associazione culturale non profit le cui finalità statutarie sono lo studio, la promozione e la diffusione della cultura, delle scienze e dell’arte, con particolare riferimento alla fantascienza, al fantasy e al fantastico in generale.