Editore Salani
Anno 2015
Genere Thriller
393 pagine – rilegato e epub
Traduzione di Andrea Carlo Cappi
Certi genitori pensano che far rientrare le figlie più presto le protegga dal pericolo, quando l’importante è che non siano sole. In realtà, sono loro a metterle in pericolo.(..) Fare i genitori è difficile.
Estremo nord della Spagna, tra i Paesi Baschi e la Navarra, il corpo di una ragazzina giace senza vita in una posizione innaturale. Il bosco del Batzàn faceva da sfondo al macabro ritrovamento. Gli occhi che guardavano l’infinito e la bocca dischiusa in un’espressione che sembrava di sorpresa. Le mani bianche, immacolate, con i palmi rivolti verso l’alto.
In prossimità del cadavere – disposte in modo metodico – un paio di scarpe rosse di vernice, come faro per indicare la strada alla polizia, o per marcare il territorio circostante come fanno gli animali selvatici.
A condurre il caso sarà l’ispettore della squadra Omicidi della Policía Foral de Navarra Amaia Salazar, originaria di Elizondo, lo stesso paese della vittima. Il bosco del Batzàn la incantava fin da piccola, ma nel contempo le procurava un’inquietudine terrificante, la sensazione di essere osservata, di entrare in un luogo proibito di violare una reliquia. Oggetto di leggende, si diceva che il bosco fosse abitato da creature magiche, fatate, da basajaun (figura cardine delle credenze popolari basche, definito guardiano invisibile dei boschi). Un mese prima, avvenne un omicidio analogo: un’altra ragazzina, stesso modus operandi. Sembra trattarsi di un serial killer, che compie uno strano rituale con il quale restituisce alle adolescenti il candore fanciullesco ormai perso con l’età.
Amaia dovrà tornare nel suo paese d’infanzia, in cui dovrà scontrarsi con i suoi fantasmi del passato, legati a una famiglia contorta e al ricordo di una madre tormentata.
Oggetto del romanzo sono i figli: violati, vessati, amati, uccisi, desiderati. Figlie adolescenti, che appena prendono consapevolezza del proprio corpo, lo mettono in mostra, truccandosi e atteggiandosi. Paghe di aver perso la propria innocenza e per questo colpevoli.
Amaia Salazar, definita da alcuni colleghi “poliziotta esibizionista da telefilm americano”, felicemente sposata con James, marito perfetto – raro fra i protagonisti dei romanzi thriller, perennemente soli e tormentati – vive il ruolo di moglie felice, ancorché di madre mancata (il suo ventre: una tomba per figli non nati) e di figlia non amata.
Soffre terribilmente della mancanza di quel legame indissolubile che unisce un genitore a un figlio e l’indagine che dovrà condurre la porterà a confrontarsi con chi, una figlia, l’ha appena persa.
Questa ragazza cresciuta in una zona rurale, Elizondo, si trasferisce in città, diventa poliziotta e lascia un po’ da parte le sue origini. Ma le sue origini non lasciano in pace lei..
Il romanzo, seppur l’argomento è alquanto “impegnativo” dal punto di vista personale (quando si parla di minori, faccio davvero fatica a leggere..), è costruito attraverso un alone di mistero, di leggenda e di superstizioni le quali, alle volte, sviano dalla trama e confondono. Il reale e l’irreale annebbiano le indagini e il lettore, fino a perdere le fila.
Ma la capacità di Dolores Redondo sarà quella di prenderci per mano e riportarci sulla strada giusta, fino all’epilogo sconvolgente.
Cecilia Lavopa
La scrittrice:
Dolores Redondo (Donostia-San Sebastián, 1969) ha studiato Legge e e per alcuni anni si è dedicata alla ristorazione, dopo essersi diplomata chef e aperto un ristorante di cucina basca. Ha iniziato a scrivere racconti e storie per bambini. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo, privilegi Angelo (Editoriale Eunate) e nel gennaio 2013 ha pubblicato Il guardiano invisibile , primo volume della trilogia Baztán. Attualmente vive e scrive nella Navarra Ribera.