Andrea Fazioli – L’arte del fallimento

3059

81HTSuHeIZL._SL1500_Andrea Fazioli ha pubblicato per l’editore Guanda i romanzi “Il giudice e la rondine” (2014), “Uno splendido inganno” (2013), “La sparizione” (2010, premio La Fenice Europa), “Come rapinare una banca svizzera” (2009) e “L’uomo senza casa” (2008, Premio Stresa, premio Selezione Comisso). Per l’editore Dadò ha pubblicato nel 2005 “Chi muore si rivede”. In edizione tascabile, i suoi romanzi sono offerti dalla casa editrice TEA. Del 2015 è l’opera teatraleTeoria e pratica della rapina in banca, mentre nel 2014 ha sceneggiato la web serie Notte noir(premiata al Roma Web Fest e all’Efebo d’Oro di Palermo). Le sue opere sono tradotte in varie lingue; suoi racconti si trovano in antologie, giornali e riviste.

Per Guanda Editore e nelle librerie dal 18 febbraio 2016, il nuovo romanzo intitolato “L’arte del fallimento”, del quale vi riportiamo la sinossi:

Elia Contini sopravvive facendo l’investigatore privato, costretto a occuparsi per la maggior parte del tempo di piccoli furti e animali smarriti. Un giorno però viene assunto per ritrovare un imprenditore fuggito di casa, e la situazione diventa complessa.
Mario Balmelli, proprietario di una ditta di arredamenti, vorrebbe seguire il suo sogno: lasciare tutto e suonare il sax, la musica jazz che ama, le blue note che raccontano incertezze, solitudini, accensioni sentimentali, lunghi tramonti che sembrano prolungarsi all’infinito come l’autunno di quell’anno. Ma proprio quando trova il coraggio di provarci, tutto va a rotoli: la crisi economica che si inasprisce, una truffa ai danni dei lavoratori frontalieri tra la Svizzera e l’Italia, un pazzo omicida che si scaglia contro la sua famiglia con furia inaudita.
Se nemmeno la polizia riesce a interrompere la catena dei delitti e a capirci qualcosa, come potrà farlo un piccolo detective?
Mentre segue le piste di un caso a ogni svolta più intricato, Andrea Fazioli indaga, con umorismo e delicatezza, una situazione esistenziale, quella del fallimento, che prima o poi tocca ognuno di noi. E insinua una domanda: non sarà che il vero fallimento è non fallire mai?