Editore Pegasus Collana Blacknight
Anno 2015
Genere Thriller
186 pagine – ebook
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Il serpente dorato è il secondo romanzo di Veronica Elisa Conti, dopo l’apprezzato esordio di Le nebbie di Vraiburg.
Siamo alla fine degli anni Quaranta del Novecento, e il protagonista, Darrel Faulkner, è un investigatore privato con velleità frustrate da attore. Dopo la morte inattesa del suo amico e collega Webster Ford, Faulkner si prende la responsabilità di chiudere i casi che quest’ultimo ha lasciato in sospeso. In particolare si occupa della misteriosa sparizione della piccola Daisy Beaumont, caso che diventerà centrale nel romanzo. Aiutato da una donna di nome Penny, che gli si presenta come la donna delle pulizie di Webster (ma c’è molto di più), finisce coinvolto in una serie di intrighi ; in particolare, incontra due personaggi – l’affascinante Dalhia Deveraux e il disgustoso Zachariah Goldenblath – che sembrano nascondere qualcosa di importante…
Pur travestito da thriller, Il serpente dorato finisce in realtà per essere in un certo senso un horror soprannaturale. Questo sviluppo, totalmente inatteso, finisce a mio parere per rovinare la lettura, in quanto non è secondo me costruito abbastanza bene; anzi, fino a un certo punto siamo spinti a credere che la storia sia assolutamente realistica, che tutte quelle cose siano superstizioni, e poi… niente spoiler, lo so.
L’ambientazione da vecchio film noir, tanto che ci si aspetta di vedere Humphrey Bogart apparire da un momento all’altro, è condita da una serie di personaggi abbastanza tipici del genere, dalla fatalona alla ragazzina apparentemente innocente; anche questa fa di tutto per corroborare l’impressione iniziale che si tratti di un thriller “duro e puro”.
Alcuni passaggi in questo romanzo sono davvero avvincenti, affascinanti, e la prosa è sempre impeccabile; le occasioni in cui l’autrice decide di usare termini desueti o altisonanti sono sempre giustificate, non si tratta quindi di esercizi di stile fini a se stessi come purtroppo capita fin troppo spesso nei romanzi di autori giovani, che sembrano voler sbandierare una padronanza della lingua superiore alla media.
In sintesi, quindi, direi che Il serpente dorato è un romanzo scorrevole, anche se è necessario prepararsi a una lettura lenta (ma non noiosa) come nel caso dei romanzi noir scritti negli anni in cui la nostra storia è ambientata, purtroppo secondo me rovinato dal cambio di passo e di stile verso il finale, che rischia di lasciare l’amaro in bocca.
Marco Piva-Dittrich
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La scrittrice:
Veronica Elisa Conti ha 32 anni e vive a Città di Castello in provincia di Perugia. Nel 2012 ha vinto con il suo primo libro “Le nebbie di Vraibourg” il premio Luigi Malerba per la Narrativa e Sceneggiatura ed è stato pubblicato dalla casa editrice MUP.
Nel 2015 con il suo secondo romanzo “Il serpente dorato” ha vinto il premio World Literary Prize.