Andrea Fazioli – L’arte del fallimento

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Editore Guanda Collana Narratori della Fenice
Anno 2016
Genere Giallo
281 pagine – brossura
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81HTSuHeIZL._SL1500_-199x300Elia Contini e Mario Balmelli i principali protagonisti de “L’arte del fallimento”.

Il primo, l’investigatore privato che dovrà scoprire chi si nasconde dietro una serie di efferati omicidi. Il secondo, la cui famiglia è proprietaria di una ditta di arredamenti.
Famiglia Balmelli e ditta sono gli obiettivi dell’omicida.
Contini è incaricato dalla famiglia Balmelli di ritrovare Mario che ha sempre avuto un sogno nel cassetto, suonare il sax e andare in giro con una band. Lascia tutti e tutto per seguire il suo sogno. Ma dopo l’assassinio del contabile della ditta, Contini sarà appunto incaricato di rintracciarlo e riportarlo a casa.
E dopo il ritorno a casa altri omicidi faranno si che Elia Contini, su mandato di Mario Balmelli, si occuperà delle indagini. L’investigatore privato non aveva mai affrontato un’indagine così complessa , non aveva mai dovuto occuparsi di omicidi. La paura è tanta ma grazie alla sua sensibilità e alle sue capacità riuscirà a risolvere l’enigma.
Entrambi i protagonisti sono delineati con linee molto introspettive e malinconiche.

“Contini tornò a Corvesco. Era la fine di ottobre, e il buio aveva un sapore quasi invernale. Nell’ultimo tratto in salita, anche nei mesi freddi, a Contini piaceva aprire il finestrino per sentire il gusto delle stagioni. Quella sera l’aria sapeva di umidità, di foglie marce, di terra e funghi. L’investigatore era finalmente libero di togliersi la giacca e di arrotolare le maniche della camicia. Appese il cappello all’ingresso e, ignorando il gatto grigio che lo guardava dalla soglia della cucina, si lasciò cadere sull’amaca che aveva appeso in un angolo del salotto. Gli piaceva riflettere così, dondolando.”

Non ha molta memoria “Targhe, numeri di telefono, indirizzi : il tempo di permanenza di una cifra nella sua mente non aveva mai superato i trenta secondi”, ogni tanto si perde nelle sue fantasticherie “, lavora sulle piccole cose “: pettegolezzi, esitazioni, impercettibili deviazioni della routine … Lui doveva accontentarsi di girovagare ai margini dell’indagine”, una relazione con Francesca, “relazione da fidanzati degli anni Cinquanta : ognuno a casa sua.”

Mario Balmelli aveva nostalgia di Johnny Fontana. Sarà stato infantile, pensava, ma guardiamo i fatti: all’epoca ero felice, oggi non sono niente. Si sentova derubato anche del suo stesso dolore. Come poteva elaborare il lutto per suo fratello se di continuo aveva la mente frastornata dai giornalisti, dalla polizia, dalle pompe funebri, dagli impiegati dell’Ufficio Fallimenti e da Colucci, trovandosi da solo a gestire Dolcecasa, stava perdendo la testa? O invece era proprio Mario che stava perdendo la testa. Erano due giorni che non usciva di casa, limitandosi ai contatti necessari. Aveva sbarrato le imposte e, quando aveva fame, ordinava qualcosa per telefono. Il resto del tempo suonava, ossessivamente, guadando la sua immagine riflessa nei vetri.”

Balmelli ama la musica e tra le pagine troverete sparsi qua e là diversi titoli di canzoni jazz, magari divertendovi anche ad andare a cercare i brani su youtube man mano che li leggerete, ha lasciato andare il suo sogno ( anche se non si separa comunque dal suo sax ) per tornare ad occuparsi della ditta di famiglia, nonostante ormai non ci sia più nulla da fare, la dichiarazione di fallimento incombe inesorabilmente, ma bisogna comunque lottare e chiudere nella maniera migliore possibile.

E proprio da questa difficile situazione Mario Balmelli trarrà una grande forza e troverà anche l’amore.

Contini e Balmelli spesso si ritrovano a parlare dei fallimenti.

Nessuno se li augura , certo, in un mondo come il nostro dove bisogna essere sempre vincenti e se arrivi secondo non va affatto bene, in un’epoca in cui non puoi permetterti di fallire e devi essere sempre al top altrimenti che vita sarebbe. Ma a dispetto di tutto ciò i fallimenti possono attraversare la nostra vita, accade, e fanno male, ti travolgono, ti spiazzano, ti mettono duramente in discussione, ma nello stesso tempo fanno emergere una forza che non si immaginava di avere e per tutto questo ci vuole un coraggio dirompente, un coraggio da ammirare.

A tal proposito l’autore cita nella storia un esploratore inglese, Ernest Shackleton “Un esploratore che ha mancato quasi tutte le sue imprese, senza arrivare mai al Polo Sud e senza riuscire ad attraversare l’Antartide. Non è riuscito mai a combinare niente : depressione, alcol, amori disordinati. Ma quando le cose si mettevano male, diventava un altro. Come quando nel 1915 ha perso la nave, stritolata dal ghiaccio. Pensa, soli in mezzo al vuoto della banchisa, nel buio, nel freddo. E lui che guarda il suo equipaggio e fa : bene, ragazzi, ora torniamo a casa”. “E ci è riuscito?” “Si, con un’impresa pazzesca, ai limiti dell’umano…” “Allora non è fallito, giusto?” “No”.

E se non vi sembra questo un ottimo messaggio…

Ci sono altri personaggi chiaramente nella storia, che incontrerete durante la lettura, che avranno a che fare con le varie vicende, che incroceranno le loro vite, che avranno il loro peso nel bene e nel male. Non in ultimo l’assassino che si nasconde tra questi personaggi mimetizzandosi.

Non avevo mai letto nulla dell’autore Andrea Fazioli. Grazie a Contorni di noir ho avuto questa possibilità. E ne sono rimasta piacevolmente colpita. Ho trovato in Fazioli una delicata sensibilità nel porre l’accento sull’introspezione, in particolare dei due protagonisti principali e non solo.

I diversi avvenimenti che danno vita alla storia si avvicendano e si incastrano in maniera convincente, niente è fuori posto, tutto segue una linea ben definita, regalando così al lettore una lettura interessante e coinvolgente. Rimane, come spesso accade, l’amaro in bocca quando siamo di fronte a certi comportamenti umani ma è la dura realtà che vediamo rappresentata attraverso gli occhi di un autore decisamente brillante e valido.

Cecilia Dilorenzo
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Lo scrittore:
Andrea Fazioli ha pubblicato per l’editore Guanda i romanzi “Il giudice e la rondine” (2014), “Uno splendido inganno” (2013), “La sparizione” (2010, premio La Fenice Europa), “Come rapinare una banca svizzera” (2009) e “L’uomo senza casa” (2008, Premio Stresa, premio Selezione Comisso). Per l’editore Dadò ha pubblicato nel 2005 “Chi muore si rivede”. In edizione tascabile, i suoi romanzi sono offerti dalla casa editrice TEA. Del 2015 è l’opera teatraleTeoria e pratica della rapina in banca, mentre nel 2014 ha sceneggiato la web serie Notte noir(premiata al Roma Web Fest e all’Efebo d’Oro di Palermo). Le sue opere sono tradotte in varie lingue; suoi racconti si trovano in antologie, giornali e riviste.