Graeme Cameron – Normal

2000

Editore HarperCollins Italia
Anno 2016
Genere Thriller
333 pagine – cartonato con sovracopertina
Traduzione di Alessandra De Angelis
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In genere, quando comincio a leggere un libro, la prima cosa che faccio è tenere a fianco il mio quadernetto delle recensioni e la penna, così da segnarmi i passaggi che più mi hanno colpita o le scene più coinvolgenti che vengono raccontate.

In questo caso, non ho scritto una sola riga. No, non fraintendetemi. Non perché il romanzo non abbia destato il mio interesse, ma al contrario perché ero talmente curiosa di sapere come si sarebbe evoluta la storia, che ho continuato a leggere senza fermarmi.

Già dalle prime pagine, l’aspettativa comincia ad alzarsi, anche se il ribrezzo si insinua sottile sotto la pelle per una scena al limite dello splatter e inizio a chiedermi: “Dove vuole andare a parare?” E continuo, imperterrita, a leggere l’assassino che parla in prima persona e ci racconta delle sue debolezze: le giovani ragazze, dalle commesse a quelle incontrate per caso nel supermercato.

E’ un uomo qualsiasi, peraltro senza nome dall’inizio alla fine del romanzo, che sorride e ha gesti da gentiluomo. Sembra non arrabbiarsi mai, mentre il suo alter ego di psicopatico immagina già quale delle ragazze incontrate finirà chiusa nella gabbia che ha costruito sotto il garage. E i nomi femminili si susseguono: Sarah, Erica, Samantha, Annie, Caroline. Quale destino le attende?

Un incontro fortuito con una cassiera che lo fulminerà con i suoi modi e il suo sorriso gli farà perdere il controllo e lo indurrà a pensare di ritirarsi come assassino seriale e dedicarsi soltanto a lei. Ne ha bisogno come dell’aria che respira, finalmente sente che potrà cedere il suo scettro di mostro e trasformarsi in principe azzurro.

Ma la polizia sospetta di lui e gli sta appiccicata come una cozza allo scoglio e, piccolo particolare, la sua gabbia contiene ancora un’ospite di cui non sarà facile sbarazzarsi.

Chi non sarebbe felice di avere come vicino di casa un uomo gentile, pieno di attenzioni, riguardoso e rispettoso? Quando ci si imbatte in questa figura, nessuno immaginerebbe di trovarsi di fronte a un assassino spietato ma anche un po’ pasticcione.

Uno che, trafitto da Cupìdo, diventa un agnellino incapace di nuocere. E se alcune delle sue vittime non avessero avuto una brutta sorte prima che il killer si innamorasse, probabilmente sarebbero riuscite a cavarsela.

L’unica ad avere questa fortuna è Erica, l’ultima ragazza imprigionata, capace di tenere il killer sotto scacco e ribaltare quasi le parti, in un crescendo di scenette ironiche e prive di qualsiasi tensione da romanzo thriller.

E’ stato associato ai personaggi di Dexter, Breaking Bad e True Detective questo “cattivo ragazzo”, probabilmente per l’abilità di nascondere la sua vera natura dietro all’apparenza di normalità, come Dexter nascosto dietro la professione di tecnico della polizia scientifica di Miami, o Walter White che da professore di chimica di un liceo diventa un produttore di metanfetamine ma, come dire, queste figure hanno degli obiettivi più convincenti rispetto al nostro killer di Graeme Cameron in questo romanzo d’esordio.

Lo scrittore rilascia un’intervista alla fine del romanzo, nella quale dichiara che ormai di serial killer se ne scrive in tutti i modi e lui voleva rendere il suo differente dagli altri. Così lo ha spersonalizzato, svuotato di ogni forma e contenuto, non ha volto, non ha nome. Il mostro lo crea il lettore.

E’ solo un uomo incapace di fare altro, sa solo uccidere, ma fa anche sorridere.

Cecilia Lavopa
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Lo scrittore:
Graeme Cameron vive con la famiglia nel Norfolk e non è mai stato detective, medico del pronto soccorso, giornalista di cronaca nera e nemmeno antropologo forense.
Normal è il suo romanzo d’esordio.