Michael Connelly – La strategia di Bosch

2628

Editore Piemme Collana Narrativa
Anno 2016
Genere Thriller
372 pagine – cartonato con sovracoperta e ebook
Traduzione di Alfredo Colitto

5381-Sovra.inddDopo i primi indimenticabili due romanzi, ho seguito solo saltuariamente Michael Connelly, non perché non abbia apprezzato le sue indubbie qualità, ma ho dovuto fare una scelta preferendogli altri autori a me più consoni.

Non sono quindi in grado di descrivere l’evolversi delle indagini condotte da Henry Bosch, né conosco il suo carattere, le sue vicende personali, la sua famiglia, le sue debolezze, i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi successi, i suoi fallimenti, il suo relazionarsi con i colleghi.

Recensirò quindi “La strategia di Harry Bosch” come se fosse il primo romanzo di Connelly che leggo.

Al detective Bosch, prossimo alla pensione, viene affidata una strana indagine: non si può definire propriamente un “cold case” perché la vittima, un tipico suonatore di strada messicano – un Mariachi- è appena deceduta a seguito di una grave infezione causata da un proiettile, forse un colpo vagante, che lo ha colpito dieci anni prima rendendolo paraplegico; a seguito di ciò la procura decide che debba essere aperta un’indagine per omicidio.

A Bosch viene affiancata la giovane partner Lucia Soto che, nonostante sia una recluta, gode già della stima di tutti i colleghi per aver ucciso, in uno scontro a fuoco, dei pericolosi criminali.

Bosch apprezza, fin da subito, Lucia per la sua bravura, intelligenza ed affidabilità anche se è costretto a rimproverarla quando scopre che sta conducendo un’indagine non autorizzata su un incendio, verificatosi alcuni anni prima, che causò la morte di numerosi bambini di un asilo.

Come tutti i bravi detective, insofferenti alle rigide regole del Dipartimento, Harry decide poi di assecondare Lucia nella sua indagine, anzi la conducono insieme.

Abbiamo quindi due indagini parallele su vecchi casi che Connelly saprà sviluppare con maestria senza dare priorità all’una o all’altra ed è questo che rende intrigante il romanzo che, nonostante narri di eventi tragici, in certi momenti, è brioso come quando ci vengono descritte queste orchestrine messicane, i Mariachi appunto, che suonano in strada, nelle feste private diffondendo allegria: un cambio di registro che Connelly sa gestire con tale disinvoltura da non urtare la sensibilità dei lettori colpiti dall’orrenda fine di piccoli innocenti.

Una prosa senza tanti fronzoli, scorrevole e avvincente, una suspense inferiore alle aspettative ci conduce alla risoluzione dei due casi con continui cambi di scenari e con un velo di tristezza in sottofondo, appena stemperata dai Mariachi.

L’intreccio di una delle due indagini con le questioni politiche locali è un po’ di maniera; capisco che debba quasi sempre esserci un sindaco o un aspirante governatore antipatico o coinvolto in fosche vicende, ma sono del parere che si possa costruire un ottimo thriller tralasciando questi argomenti.

Ho l’impressione, da questo “primo” romanzo, che Bosch sia un personaggio malinconico, come alcuni brani di jazz, insofferente ai regolamenti, dotato di molto intuito, inviso ai suoi superiori che aspettano solo un suo errore per mandarlo anticipatamente in pensione.

È anche un ottimo partner e con Lucia si comporta più come padre che come un capo.

Un po’ di rimpianto per non aver seguito Harry Bosch come ho fatto con Harry Hole (Jo Nesbø) o con Charlie “Bird” Parker (John Connolly) e come sto facendo con Neal Carrey (Don Winslow), ma in fondo nella vita, bisogna scegliere: tutto non si può avere.

Aurelio Morandi
[divider] [/divider]

Lo scrittore:
Una delle più grandi star della narrativa americana, Michael Connelly raggiunge il primo posto in classifica con ogni suo nuovo romanzo. I lettori italiani lo hanno accolto con entusiasmo fin dal primo libro pubblicato, Debito di sangue, da cui è stato tratto un film diretto e interpretato da Clint Eastwood. Poi hanno imparato a conoscere il detective Harry Bosch, indimenticabile protagonista di molti suoi thriller, tra cui Il ragno, vincitore nel 2000 del Premio Bancarella. In anni più recenti, Connelly ha ideato un nuovo riuscitissimo protagonista, che svolge la sua attività dal sedile posteriore di una Lincoln, oltre che in tribunale, e che, nella riduzione cinematografica di The Lincoln Lawyer, ha il volto noto di Matthew McConaughey. Connelly è stato spesso in Italia, tra le presenze eccellenti di numerosi festival: il Festivaletteratura a Mantova, il Noir in Festival a Courmayeur, dove gli è stato conferito il Raymond Chandler Award, e il Festival Internazionale delle Letterature a Roma.
Di recente programmazione in Italia è la serie televisiva intitolata a Bosch, di cui Connelly ha curato la sceneggiatura.
www.michaelconnelly.it