Alberto Garlini – Il fratello unico

2322

Editore Mondadori Collana Omnibus
Anno 2017
Genere Giallo
180 pagine – brossura e ebook


Alberto Garlini non fa rimpiangere i più famosi giallisti  americani o anglosassoni.
Come Nero Wolf curava le sue orchidee così l’investigatore Saul Lovisoni ha una collezione invidiabile di libri, ha un debole per gli scudi antichi, ha scritto romanzi di successo, è stato un valente poliziotto ed è fondamentalmente un solitario, un orso.
Contrariamente a Nero Wolf non è appassionato di cucina, tutt’altro, non sa neanche scongelare bene un krapfen. Il finale è ispirato ai gialli più classici: i vari personaggi, compreso l’immancabile maggiordomo, vengono fatti riunire nella sala di un castello, l’investigatore racconta loro come si sono svolte le indagini, scoprendo, via via,  le proprie carte, fino a calare l’asso vincente svelando il movente che ha spinto la mano assassina e, con un colpo di teatro, il nome della persona colpevole.

Saul non si avvale delle più moderne tecniche investigative, usa il classico metodo della logica e dello studio dell’animo umano, ha una mente analitica e con poche veloci domande intuisce, molto prima degli altri, come si sono svolti i fatti. Come tutti gli investigatori privati della letteratura di genere, Saul ha un’assistente, in questo caso una giovane donna, Margherita. Assunta per catalogare i libri secondo un sistema ideato da Saul, Margherita  partecipa anche alle indagini.
Il suo ruolo non è determinante ha però il pregio di essere la narratrice: conosce tutto di tutti e i suoi giudizi su Saul sono altalenanti.  Margherita ha un carattere e una  personalità che non possono essere paragonati a quelli degli altri assistenti della letteratura gialla: il sergente Velie di Ellery Queen, Archie Goodwin di Nero Wolf o Watson di Sherlock Holmes.

Viene spontaneo fare questi paragoni perché è lo stesso Garlini a citare molti suoi illustri predecessori tra cui, addirittura, Ernest Hemingway. I riferimenti sono continui anche quando si tratta di stabilire la parcella con la cliente c’è un accenno  a Marlow. Inizialmente questo continuo ricordare altri autori può lasciare il lettore perplesso: un romanzo deve avere una vita propria e non vivere di luce riflessa, poi si acquista la consapevolezza che Garlini ha approfondito molto le sue conoscenze sui capolavori gialli e che “Il fratello unico” è l’ottimo risultato di questi studi. Su cosa indaga Lovisoni?
La signora Cosima Allandi, appartenente ad una delle famiglie più illustri e potenti di Parma, lo incarica di ritrovare il fratello scomparso all’improvviso: c’è da perfezionare un accordo immobiliare che vale parecchi milioni. Via via che le pagine scorrono, il mistero si arricchisce di altri avvenimenti che vedono coinvolto, direttamente o indirettamente, Bernardo l’uomo che Lovisoni deve trovare.

Una scrittura scarna, periodi brevissimi, poche parole, eppure la descrizione caratteriale dei personaggi è perfetta, sembra di vederli e non si può fare a meno di pensare a quali attori e attrici potrebbero interpretarli se ne venisse tratto un film. Anche lo sfondo quello della bassa parmense, terra di misteri antichi e recenti, è reso magistralmente da Garlini. Non tutto avviene per caso, proprio il 27 marzo, è apparsa su “Repubblica” una lunga intervista a Jo Nesbø. L’incipit “L’autore -cioè me, in questo caso- crea storie che vengono lette in un contesto, la tradizione della letteratura creata prima di loro. Gli autori, indipendentemente dal genere e che ne siano consapevoli o meno, dialogano con i predecessori e i contemporanei” calza  a pennello con gli approfondimenti fatti da Garlini per il suo romanzo.

Aurelio Morandi


Lo scrittore:
Alberto Garlini è nato a Parma nel 1969. Vive a Pordenone. Ha pubblicato Una timida santità (2002) e Fútbol bailado (Sironi, 2004), Tutto il mondo ha voglia di ballare (Mondadori, 2007), La legge dell’odio (Einaudi, 2012), Piani di vita (Marsilio, 2015). La legge dell’odio, pubblicato da Gallimard, ha avuto un’ottima accoglienza anche in Francia. È tra i curatori della manifestazione culturale Pordenonelegge.