Editore Baldini & Castoldi
Anno 2017
Genere Legal thriller/ Financial thriller
410 pagine – brossura e ebook
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La verità ha sempre diversi strati. Uno più superficiale, epidermico. E, a cascata, una miriade di strati più profondi, che vanno a toccare la carne viva, quella dove anche la minima pressione significa dolore. Il nuovo romanzo di Pietro Caliceti – uno dei più preparati e stimati avvocati finanziari ed esperti in diritto bancario italiani – s’intitola “BitGlobal”, ed è un thriller finanziario che va a pungolare la verità nel suo strato più profondo e sensibile, senza aver paura di suscitare un senso d’inquietudine costante e crescente nel lettore, che comprende di essere soltanto una marionetta che risponde a logiche finanziarie cannibali che attengono a una sfera invisibile ai più, ma maledettamente concreta e potente: l’altissima finanza, quella in grado di rendere la moneta sempre meno concreta, tangibile, e sempre più bancaria, virtuale, evanescente.
La storia inizia come un classico legal thriller alla Grisham o alla Richard North Patterson: siamo a cavallo tra il 2013 e il 2014, in una Milano livida e fredda. Un grosso studio legale milanese, il Ludovisi & soci, è dilaniato da una lotta intestina tra i due avvocati e soci di punta del firm: il protagonista Greg Giuliani, e l’antipatico e borioso avvocato Montalcino. Lo studio è impegnato da diverso tempo nel progetto di una grossa manovra finanziaria, la prima SPAC italiana, una sorta di enorme fondo d’investimento che ha raccolto milioni e milioni di euro. C’è solo un problema: se non si trova presto qualcosa su cui investire concretamente il denaro accumulato, il fondo cesserà di esistere, i soldi torneranno agli investitori, e per lo studio legale – e soprattutto per Giuliani – saranno tempi bui: nessuna commessa, nessuna partecipazione agli utili, e una sonora brutta figura che riecheggerà per anni, inficiando l’onorevole fama consolidata di “Ludovisi & soci”.
Dopo mesi di sfrenate ricerche sul mercato italiano ed estero in cerca di un’azienda su cui investire, Giuliani e il grosso manager per cui lo studio lavora, Della Rovere, incappano in un’azienda che sembra incarnare e possedere tutte le caratteristiche che gli investitori vanno cercando: è una società inglese chiamata BitGlobal, che investe e amministra l’ecosistema dei bitcoin, una moneta virtuale che si presenta come un elemento di rottura per trovare un’alternativa al fallimento del sistema monetario corrente, dilapidato dalla crisi imperante.
Il Bitcoin è il futuro, e può generare utili stratosferici. Conti alla mano, e dopo un’attenta due diligence – operazione tesa a verificare che la società abbia tutte le carte in regola per quella che tecnicamente viene chiamata Business Combination – Giuliani e il suo fido assistente e pupillo Fabio Mengoni, danno il via libera per l’acquisizione e fusione della società, creando finalmente la “special- one”, la prima Spac italiana, che sin da subito genera profitti multimilionari, tanto che in borsa viene più volte sospesa per eccesso di rialzo. Ma dopo l’ubriachezza data dall’eccitazione generale, qualcosa inizia ad adombrarsi: gli avvocati scoprono l’anima oscura della moneta in cui hanno investito, e avvertono il rischio terribile che stanno facendo correre agli investitori. Da qui la storia prende un ritmo vertiginoso dosato sapientemente da Caliceti che si dimostra abile e fine narratore, oltre che un sapiente conoscitore della materia.
Ambientato tra Milano, Londra, e l’isoletta di Jersey, BitGlobal, oltre a essere un ottimo romanzo di intrattenimento, squarcia il velo sui meccanismi più oscuri della finanza globale, gettando luce su un argomento, quello dei bitcoin, che nell’immaginario collettivo ha assunto i contorni di qualcosa di oscuro e sfuggente, e che dopo la disamina di Caliceti risulterà ancora più pericoloso, soprattutto se a entrarne in possesso fossero persone con molta liquidità a disposizione e pochi scrupoli, tradotto: mafie.
Nonostante l’encomiabile lavoro di ricerca e la precisione assoluta della materia finanziaria, l’aspetto più interessante del romanzo è “l’aspetto umano”: perché al di là delle cifre milionarie che si spostano dalle casse fameliche delle banche a oscuri e sfuggenti fondi d’investimento e conti off-shore, l’esercito di finanzieri, private bankers, venture capitalist, trader, broker, asset managers, e avvocati finanziari, è composto comunque da uomini: esseri in bilico tra un’etica e una morale dai contorni ambigui; persone che si muovono su un territorio minato, dove il tradimento e la scaltrezza sono le uniche monete di cambio accettate. Caliceti è molto abile a ritrarre le psicologie complesse e vulnerabili dei suoi personaggi, costretti in pubblico a indossare maschere gelide e impassibili, ma a farsi travolgere dai dubbi e dai sensi di colpa nell’intimo di se stessi.
Piergiorgio Pulixi
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Lo scrittore:
Pietro Caliceti è uno degli avvocati italiani più stimati in campo societario e finanziario.
Già autore di numerose pubblicazioni in materia giuridica, ha esordito nella narrativa con L’ultimo cliente (Baldini&Castoldi, 2016). BitGlobal è il suo secondo romanzo.