Simon Beckett – Acque morte

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Editore Bompiani Collana Letteraria straniera
Anno 2017
Genere Thriller
560 pagine – brossura e ebook
Traduzione di Fabrizio Coppola
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Ci sono volte in cui l’approccio a un romanzo ti appare come una distesa fangosa e paludosa. Più ti addentri nella trama, più rimani impigliato. Complici una lettura poco scorrevole, un linguaggio carico e una trama disseminata di personaggi più o meno importanti. Come se si stendesse un limo sulle pagine e percorri il tratto zigzagando e cercare di raggiungere la fine diventa un’impresa.

Ecco, questo con Simon Beckett non avviene mai, neanche nel quinto romanzo dedicato alla serie di David Hunter, dove in realtà il limo è il protagonista indiscusso.
Beckett, che ha esordito con La chimica della morte nel 2006 con Bompiani e conquistatosi i lettori per il suo stile asciutto e disincantato, pubblica Acque Morte – titolo originale The Restless Dead  – sempre con Bompiani e lo ambienta nelle Backwaters, zona situata nella costa dell’Essex e famosa per l’allevamento delle ostriche, in cui l’antropologo forense si ritrova “invischiato” in un’indagine relativa al ritrovamento di un cadavere in avanzato stato di decomposizione.

Il corpo sembra appartenere al rampollo Leo Villiers, ma Hunter non ne è convinto e il padre, l’imprenditore Stephen Villiers, sembra invece voler mettere la parola “fine” ancora prima di cominciare. Secondo lui il morto è suo figlio e non necessitano altri indizi per confermarlo. ma più gli inquirenti vanno avanti con la scoperta di nuovi indizi, più all’orizzonte si affacciano scenari inimmaginabili.
Rimasto vedovo a seguito di un’incidente d’auto nel quale ha perso anche una figlia, Hunter sentiva ancora vivide le ferite del passato , sia quelle fisiche che psicologiche. Il trauma lo aveva inizialmente portato ad occuparsi dei vivi, ma il tentativo non era durato molto tempo. Un uomo provato dalla vita, che aveva deciso di occuparsi della morte. Ovviamente degli altri. I morti gli parlavano quasi più dei vivi attraverso i pochi resti ed era possibile risalire alla loro storia, a chi o cosa li avesse portati alla fine, spesso prematura.

Le Backwaters, regione inospitale in cui l’estensione dell’acqua supera quella della terra, è un autentico labirinto di canali, bordati di canne e pozze, stagni, marcite. Una popolazione al limite del masochismo che vive rimanendo in scacco delle maree e che, come tale, sommerge e fa riemergere i propri scheletri, in tutti i sensi. Unica cittadina a resistere era Chuckhaven, in passato molto attiva in cui veniva ospitata una piccola flotta di pescherecci, ma l’assottigliamento dei banchi di pesce e la comparsa del limo nell’estuario avevano spazzato via ogni benessere.
Sir Stephen Villiers, imprenditore dallo sguardo glaciale e dal pelo sullo stomaco, aveva intenzione di realizzare una marina attrezzata prima che il limbo ricoprisse la terra insieme alle case rimaste.
Un’indagine lunga e articolata nella quale David Hunter sarà coinvolto come medico, ma anche come uomo e farà fatica a tirarsene fuori senza conseguenze.

Beckett è bravo, non c’è che dire. Riesce a spargere indizi come briciole di pane in Pollicino e farti giungere alla verità solo alla fine. Molti interrogativi rimangono in sospeso nel romanzo e Beckett, come un abile maestro con i suoi alunni, risponde punto per punto lasciando interdetto il lettore che spesso vorrebbe essere accompagnato nella caccia all’indizio.
Dedicato ai lettori forti, a chi non si impressiona facilmente alle descrizioni di un medico che approccia ai corpi senza vita alla stregua di un cuoco che disossa un coniglio, ma con rispetto e con un approccio scientifico e, come prevede la professione, antropologico.
Se riuscirete a superare questo piccolo ostacolo – che per quanto mi riguarda non esiste – avrete la possibilità di leggervi l’ennesima chicca di Simon Beckett e navigare in acque sicure…ma fatelo prima che il limbo vi sommerga.

Cecilia Lavopa

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Lo scrittore:
Simon Beckett è nato a Sheffield nel 1960. È editorialista e giornalista freelance su “The Times”, “The Daily Telegraph” e “The Observer”. Vincitore del Premio Marlowe della Chandler Society come Best International Crime Novel. Bompiani ha pubblicato Jacob (2010), Il rifugio(2015) e l’intera serie dedicata alla figura dell’antropologo forense David Hunter: La chimica della morte (2006, selezionato per il prestigioso Daggers Award), Scritto nelle ossa (2007), I sussurri della morte (2009) e La voce dei morti (2011).