Editore Marsilio Collana Collana Farfalle
Anno 2018
Genere Giallo
272 pagine – brossura e ebook
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“Cartoline dalla fine del mondo” si apre con il racconto in prima persona di un uomo che, nel 2009, è stato costretto a sparire. Completamente. Lascia la sua Milano e… un attimo… un ficus, il cane Buk e una Vespa gialla? Ma questo è… Sì, è lui. È tornato il giornalista investigativo Enrico Radeschi che, dopo mille giri per far perdere le proprie tracce, si è rifatto una vita a Cipro. Fa lavoretti, alcuni addirittura legali, per un uomo che tutti chiamano il Danese. Il buon vecchio (si fa per dire) Vicequestore Sebastiani, ora capo della Mobile ma sempre con il Toscano spento in bocca e la sua passione per le commesse belle e poco intelligenti, si ritrova a indagare sull’omicidio di un tecnico informatico di altissimo livello, dipendente della multinazionale con sede a Milano TechHackCorp, avvelenato proprio sotto al celeberrimo “Il quarto stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Tutti i video dei sistemi di sorveglianza sono stati cancellati, ma un filmato della morte del tecnico è stato caricato in rete da qualcuno che si firma “Mamba Nero”. Un riferimento a “Kill Bill”, forse?
Il vecchio datore di lavoro di Radeschi al quotidiano, Calzolari, ha ingaggiato per rimpiazzarlo la giovane e determinata Darla, che riceve l’incarico di occuparsi dell’omicidio in questione. Al caso viene assegnato, per supportare Sebastiani, un giovane agente esperto di informatica, Faes; l’assassino viene immediatamente identificato e catturato grazie a lui, ma presto si scopre che si tratta semplicemente di un capro espiatorio. Disperato, il Vicequestore rintraccia a Cipro il buon Radeschi, convincendolo a tornare in Italia per aiutarlo. E intanto altra gente muore…
Torna quindi, per la sesta volta, Enrico Radeschi, che effettivamente era scomparso dagli scaffali delle librerie proprio nel 2009 – e adesso sappiamo anche come. Naturalmente ci sono diversi momenti in cui gli ammiratori del personaggio potranno godersi momenti di ritorno al passato, con riferimenti più o meno chiari (e, lo anticipo dato che tutti vorranno saperlo – sì, il cane Buk è vivo. Vecchio, ma vivo). Ma non si tratta di una bieca “operazione nostalgia”, di un trucchetto di Roversi per farsi comprare dai lettori “di prima”; “Cartoline dalla fine del mondo” è un romanzo solidissimo, leggibile e godibile senza il minimo problema anche da chi non ha mai incontrato Radeschi prima d’ora.
È una storia costruita in maniera molto intelligente, con collegamenti nascosti ma presenti che consentono il lettore di intuire ciò che sta succedendo – fino a un certo punto. Ci sono anche alcune sorprese, di cui una chiave per la soluzione del caso, che assolutamente nessuno avrebbe potuto intuire. E va bene così, anzi, forse alla fin fine è più realistico. E comunque l’autore non ci fa cascare tali colpi di coda tra capo e collo, ma ci prepara, ci fa capire per lo meno che c’è qualcosa che non va, ci permette di intuire, magari grazie a un sospetto nutrito da qualche personaggio, che stiamo per scoprire qualcosa che cambierà il punto di vista di tutti: il nostro di lettori, certo, ma anche quello dei protagonisti della storia.
E poi la scrittura è, come ci ha abituato Roversi, sempre estremamente scorrevole, piacevole, con personaggi interessanti, magari a volte lievemente ridicoli nelle loro idiosincrasie ma in ogni caso realistici. Un romanzo, insomma, decisamente consigliato non solo a chi conosce già Enrico Radeschi e vuole sapere che fine ha fatto, ma anche a chi semplicemente ha voglia di perdersi in una Milano moderna e pericolosa, di seguire un thriller appassionante… e di conoscere alcuni personaggi cui affezionarsi sperando che tornino ancora.
Marco A. Piva
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Paolo Roversi è nato nel 1975. Scrittore, giornalista e sceneggiatore, vive a Milano. Con Marsilio, nel 2015 ha pubblicato il dittico Città rossa, due romanzi sulla storia della criminalità milanese degli anni Settanta e Ottanta: Milano criminale e Solo il tempo di morire (premio Selezione Bancarella, premio Garfagnana in giallo). La confraternita delle ossa rappresenta il primo episodio di una serie con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi che comprende anche i romanzi: La marcia di Radeschi (Mursia), La mano sinistra del diavolo (Mursia, premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007), Niente baci alla francese (Mursia) e L’uomo della pianura (Mursia). Gli altri suoi romanzi sono Taccuino di una sbronza (Morellini), PesceMangiaCane (Edizioni Ambiente) e L’ira funesta (Rizzoli). I suoi libri sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. Collabora con quotidiani e riviste ed è autore di soggetti per serie televisive e cortometraggi. È fondatore e direttore del NebbiaGialla Suzzara Noir Festival e del portale MilanoNera. twitter: @paoloroversi
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