Editore Adelphi Collana Fabula
Anno 2018
Genere noir
175 pagine – brossura e ebook
Traduzione di G. M. Follaco
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Mi occorre fare una premessa: con questo blog mi sono sempre imposta di dare spazio anche a quegli autori poco conosciuti, ai libri senza fascette, alle trame fuori dall’ordinario, magari pubblicati da case editrici che esulano dalle procedure solite. E, se non mi vengono proposti, sono io che li vado a cercare. Consiglio di non perdersi quella splendida fiera annuale nominata Book Pride, che si svolge a Milano in primavera, che dà l’occasione di conoscere piccoli e medi editori, quali Homo Scrivens – ad esempio – di cui parlerò prossimamente, Fazi, Marcos y Marcos. La stessa Metropoli d’Asia ha dato spazio ad autori cinesi e coreani quali A Yi o Kim Young-Ha con i loro particolari noir.
Non è ovviamente l’editore a destare il mio interesse, ma ciò che lo stesso ha pubblicato o pubblicherà. In questo caso, stiamo parlando di Matsumoto Seicho, un autore giapponese che Adelphi, in questo caso, ha avuto il coraggio di ripubblicare. Ovvio che non stiamo parlando di un editore minore, ma di uno che osa. Stiamo parlando di un autore nato ai primi del ‘900 e scomparso nel 1992. Seicho, giornalista e scrittore, si dedica ai racconti gialli dal ’55, sicuramente non in linea con la scelta stilistica di quegli anni, che prediligeva il giallo contaminato da elementi fantastici. Ha pubblicato un romanzo a puntate intitolato “La morte è in orario”, tradotto in molti paesi esteri, pubblicato in Italia da Giallo Mondadori nel 1971.
Ed è proprio di orario che parliamo in questa ripubblicazione con il nuovo titolo “Tokio Express”, nel quale vengono rinvenuti i cadaveri di un uomo e una donna, sdraiati uno accanto all’altra, in una spiaggia di Hakata, nel Giappone meridionale. Sembra trattarsi di suicidio, dopo che gli indizi rivelano che la coppia ha assunto del cianuro. Innamorati? Disperati? Erano Sayama Ken’ichi, il vice-capo di sezione al ministero, oggetto di accertamenti per presunta corruzione e lei un’affascinante ragazza che intratteneva i clienti in un ristorante. A occuparsi dell’indagine, Torigai Jūtarō: un investigatore fuori dal comune, dall’aria sciatta e indolente, il cappello sformato e le scarpe scalcagnate. Insieme a Mihara Kiichi, suo giovane collega di Tokyo, capiscono che qualcosa non quadra: i due erano arrivati in treno da Tokyo, ma mentre l’uomo alloggiava in albergo da cinque giorni solo e con l’unica attività quella di aspettare di ricevere una telefonata, la donna – Otoki – non era con lui.
Comincia così un’indagine anomala, basata su coincidenze e orari dei treni, condotta dai due personaggi altrettanto anomali, arricchiti da una mente aperta e un sesto senso non propriamente maschile, in genere. Una trama sottile e puntuale, quasi ossessiva ancorché ironica, che riflette un modo tutto nipponico di vivere, ma forse tristemente vero e ancora attuale.
Pubblicato nel 1957, il romanzo scritto da un autore considerato “il George Simenon giapponese” trovo che Seicho meriterebbe molti più romanzi tradotti in Italia, vista la sua prolifica produzione – oltre trecento romanzi – rispetto all’esigua “migrazione”. Ci sarebbe da aprire un capitolo a parte sui libri che meriterebbero di essere tradotti, ma che invece non arrivano neanche a lambire le nostre coste, rimanendo così nel limbo per noi lettori italiani…
Come mi successe per “I diabolici” del duo Boileau-Narjeac, anche Tokyo Express ha la capacità, attraverso una trama semplice ma nel contempo davvero complessa, di accompagnare il lettore fino alle ultime pagine e di guidarlo in un percorso – in questo caso è proprio quasi letterale la definizione – attraverso i binari della mente. Forse un noir troppo lontano dalle nostre quotidianità, dai nostri orari approssimativi, dalla nostra vita, anch’essa approssimativa.
Consigliato.
Cecilia Lavopa
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Lo scrittore:
Seicho Matsumoto (1909-1992) è stato un giornalista e scrittore giapponese. Autore molto conosciuto in patria e vincitore del premio Akutagawa nel 1953, ha scritto oltre 300 romanzi e diversi racconti.
Da alcuni definito il “Simenon giapponese” è stato pubblicato per tre volte nel Giallo Mondadori: La Morte è in Orario del 1957 è l’opera più conosciuta, seguita da Come sabbia tra le dita del 1961 e Il palazzo dei matrimoni del 1998. Le tematiche dei suoi gialli affondano spesso le radici nei problemi sociali giapponesi, il tutto unito ad una predilezione per l’indagine strettamente logica ed intuitiva. Nel 2018 Adelphi ha pubblicato Tokyo Express, apparso nell’edizione originale nel 1958, da cui è stato tratto nel 2007 il film Ten to sen, con Takeshi Kitano.