Stuart MacBride – Il ponte dei cadaveri

1689

Editore Newton Compton / Collana narrativa Newton
Anno 2018
Genere Thriller
384 pagine – rilegato e ebook
Traduzione di F. Noto

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Definito da The Times l’autore dell’anno, Stuart MacBride è uno dei principali protagonisti o, meglio, scrittori di quella corrente scozzese chiamata tartan noir, secondo James Ellroy genere poliziesco con forti elementi hard boiled. Alcuni critici, per la sua capacità di miscelare nelle sue storie crudeltà e ironia, hanno voluto paragonarlo a Quentin Tarantino e direi che non sbaglino. E se avete letto uno dei romanzi che vedono Logan McRae come protagonista, non avrete neppure bisogno che vi presenti l’ex ispettore capo ora sergente Roberta Steel, lesbica dichiarata, sposata da anni con Susan, bella bionda e ottima golfista. Ma torniamo a Il ponte dei cadaveri. Roberta Steel conosce la verità, ma nessuno è più disposto ad ascoltarla. Perché l’ispettore capo Roberta Steel, convinta che sia un crudele stupratore seriale, con false prove di pedofilia ha cercato di incastrare Jack Wallace ma è stata scoperta e denunciata. Adesso lei è stata condannata e degradata a sergente e lui, Wallace, invece di stare in cella come dovrebbe, è stato rilasciato ed è a piede libero.

E, purtroppo, da quando è tornato in circolazione, le aggressioni alle donne sono ricominciate ma Jack Wallace sembra avere un alibi di ferro. Roberta Steel non ci crede, sospetta strani trucchi mentre lui la importuna, le telefona, sembra farsi beffe della polizia. La nostra vorrebbe muoversi, ma la legge ha decretato, dopo il disastro che ha combinato, che non deve spiarlo,avvicinarlo o importunarlo in alcun modo, altrimenti dovrà dare le dimissioni e lasciare la polizia. Anche se tra i detective qualcuno comincia a condividere i dubbi della degradata Roberta Steel, il suo comportamento l’ha messa sotto osservazione e le alte sfere non hanno intenzione di appoggiarla nella sua ossessione. D’ora in avanti, con la sua piccola squadra, si occuperà solo di casi semplici: furti seriali, piccolo spaccio di droga, risse, ecc. eccetera. Ma Roberta Steel sa che Wallace è colpevole. Anzi, ne è matematicamente sicura, ma non le resta che stringere i denti e aspettare che si scopra. Però più aspetta ad agire, maggiore sarà il numero di donne vittime di quel mostro. E per Roberta Steel e coloro che ama potrebbe essere troppo tardi. Ma allora cosa è disposta a sacrificare per fermarlo una volta per tutte? Potrebbe dover rischiare di morire provando?

La squadra hard boiled della North East Division, protagonista di Il ponte dei cadaveri è sboccata, divertente e assolutamente surreale. Intendiamoci, un po’ sul genere ma molto più matti, esasperati e scatenati degli “ottimi” nostrani Bastardi di Maurizio De Giovanni. I suoi diversi componenti sono agli antipodi tra loro, ma lo stesso riescono a compensarsi e a convivere, creando un effetto comico dirompente, con il divertimento garantito da ogni singola situazione di follia in cui finiscono per cacciarsi. Al comando c’è Roberta Steel, con il suo inimitabile stile, il suo sarcasmo, la sua rudezza, persino la sua crudezza, che li influenza in vari modi. Dicevamo prima, se avete già incontrato Roberta Steel nei libri di McBride, saprete che con lei non funziona il termine politicamente corretto. Lei beve, bestemmia, ed è famosa per scantonare davanti alle rogne e alle fatiche inutili. Altrettanto la sua incontrollabile sete di giustizia, che a volte rischia di infilarla nei guai.

Ma ha anche slanci di tenerezza che si evidenziano di fronte al caso straziante di un bambino maltrattato, e nella sua relazione con sua moglie, Susan e le loro due figlie. Anche se non lo dimostra sempre, Roberta a suo modo, prova affetto per i membri della sua squadra, in particolare per il giovane Quirrel, detto Ciuffo, trasferito ad Aberdeen come agente investigativo. Con gran parte dell’azione raccontata dal suo punto di vista del nostro giovane “eroe”, impossibile non tifare per la sua ingenuità, determinazione e giovanile entusiasmo. E’ altrettanto impossibile non citare e non ridere dei suoi goffi approcci con la bionda e giovane la collega Kate Mackintosh, e del suo improvviso ma funzionale tentativo di bloccare la dimostrazione degli agricoltori locali, arricchita da una sgradevole doccia di merda su Tv, autorità, polizia e cittadini. Stuart MacBride è molto bravo nell’alternare e farci vivere attimi di puro divertimento senza nascondere la parte più inquietante e noir della trama e l’intero cast di personaggi è perfettamente cesellato. Si passa da Jack Wallace, cattivo, malvagio, astuto e abilissimo criminale manipolatore, da momenti della storia che fanno letteralmente accapponare la pelle, alla divertentissima e perfida aggressione dei bambini della scuola elementare St. Henry con furto finale di mutande al detective Harmsworth… C’è persino una sfilata di quasi tutti gli eroi Marvel impersonati da un esibizionista… Insomma un’altra infallibile storia criminale di McBride, intrisa di umorismo e da leggere assolutamente.

Patrizia Debicke

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Lo scrittore:
Stuart MacBride è lo scrittore scozzese numero 1 nel Regno Unito ed è tradotto in tutto il mondo. La Newton Compton ha pubblicato numerosi suoi thriller, tra cui Il collezionista di bambini (Premio Barry come miglior romanzo d’esordio), Il cacciatore di ossa, Scomparso e Il cadavere nel bosco, con protagonista Logan McRae. Il ponte dei cadaveri è il nuovo thriller che approfondisce il personaggio di Roberta Steel, presente in altri romanzi. MacBride ha ricevuto il prestigioso premio CWA Dagger in the Library.
Per saperne di più: www.stuartmacbride.com.