Joe Thomas – Paradise City

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Editore Carbonio Editore / Collana Cielo Stellato
Anno 2018
Genere Giallo
313 pagine – brossura e ebook
Traduzione di S. Ristori


Eccomi riapparire a voi così come accade a quelle entità lovecraftiane erroneamente evocate dall’incauta lettura di un testo proibito (ovviamente in latino), e come tale lasciando basiti coloro che leggendo altro s’aspettavano, men che meno un essere ultradimensionale. È un periodo strano questo, in cui la lettura per me procede a sbocconcellamenti rapidi e furtivi e non con vere e proprie sessioni di lettura con tutti i crismi del caso. Ascrivo a questo mio paratattico comportamento anche la reazione che ho avuto alla lettura di questo libro, che – a mio avviso – sarebbe opportuno riprendere in altro momento. Lo dico non tanto per sbugiardare me stesso fin dall’esordio, ma perché temo di non aver colto fino in fondo la novità di questo scrittore, visto e considerato che Carbonio fa una qual attenta cernita e che i suoi autori non sono sempre così scontati (leggete quest’ultima parola nel modo che più ritenete opportuno…). Thomas è uno di questi. Vedo di darvene il miglior conto, lasciandomi uno spiraglio.

Ambientato a San Paolo del Brasile un paio d’anni circa prima della Coppa del Mondo svoltasi nel 2014, il romanzo ci butta subito in media res. È cominciata la pulizia, il belletto, la città deve presentare il suo lato migliore e quindi la polizia militare, i Militars, opera senza freni nelle favelas dove vivono oltre 2 dei 12 milioni di abitanti della città. Paraisopòlis – Paradise City – è la più grande di questa, con una popolazione di oltre 100.000 persone: così rimane uccisa Renata, avvocatessa dei diritti umani, colpita da un proiettile vagante durante uno scontro a fuoco tra una bala perdida e i Militars.

Un anno dopo Mario Leme, suo marito e umile detective della polizia civile, ancora sta cercando una risposta. La cerca in modo nascosto, silenzioso, con la stessa tenacia di un animale che fiuta la preda, ma sempre cercando di restare fuori, non visto. La stessa cosa, ma per motivi ben diversi, gliela dice il suo capo, Lagnado, quando Leme assiste, questa volta, a un incidente che coinvolge un SUV, inusuale in una favela, e l’arrivo fin troppo celere ed immediato dei Militars, per non parlare delle ferite del conducende del SUV: evidenti colpi di proiettile. Ma per tutti è solo “un incidente, un ragazzo ubriaco, Nada, entendeu?”.

Ovviamente Leme non si fa fermare da questo limite e porta avanti le sue indagini. Ora, come vada avanti il libro da qui in poi potrebbe apparire molto scontato e, per certi versi, lo è. Ci aspettiamo tutti la reazione di Leme e ci aspettiamo tutti dei topoi che, con precisione millimetrica, arrivano: il cattivo più cattivo, il falso traditore e tanto altro… Insomma, da questo punto di vista abbiamo una serie di elementi statici la cui immediata riconoscibilità – anche nella sequenza con cui vengono presentati – un po’ smarca.

La differenza la fa il modo di descrivere tutto questo, la prosa di Thomas inframmezzata dagli slang portoghesi che non hanno sempre bisogno d’essere tradotti e il cui significato è esplicito, sebbene straniero. Poi ci sono anche le osservazioni di Leme e qui ogni tanto ci si impantana, per carità roba da poco, ma il descrittivo e meditabondo Leme cozza violentemente con il suo alter-ego più operativo, quasi un doppelganger. Da ascrivere alle cose positive, però, il fatto di essere un romanzo profondamente calato nel presente di un paese, il Brasile, che proprio in questo periodo sta forse per iniziare uno dei suoi momenti più bui vista la piega politica che ha assunto. Questo è il primo romanzo della serie che vede Leme come protagonista. Sono curioso di capire se i miei dubbi siano solo temporanei oppure no. In tutti i casi, un autore da leggere e da tenere sul comodino.

Michele Finelli

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Lo scrittore:
Joe Thomas è docente di letteratura e scrittura creativa presso la Royal Holloway dell’Università di Londra. Ha vissuto per dieci anni a São Paulo. Paradise City è il primo libro della serie hard-boiled con il detective Mario Leme, di cui in Gran Bretagna è appena uscito anche il secondo, Gringa.