Lenz Koppelstätter – Il silenzio dei larici

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Editore Corbaccio / Collana Narratori Corbaccio
Anno 2019
Genere Thriller
352 pagine brossura e epub
Traduzione di Mara Ronchetti


Capita spesso, in ogni giallo che si rispetti, di partire da un luogo più che da una storia o da protagonisti della stessa. Perché esistono posti dove i misteri sono più fitti, la gente più solitaria, la natura più complice. Il bellissimo Alto Adige italiano questi posti ne ha, accanto a luoghi di villeggiatura e di grande fascino; ed è proprio il contrasto tra la vicina e conosciutissima città turistica di Merano e il piccolo paese di San Gertrude, nella Val d’Ultimo, dove si svolge l’intera azione, a conferire al romanzo di Koppelstätter un’aurea arcana e misteriosa. Un’ aurea di verità taciute e di misfatti che devono restare celati per generazioni sotto un silenzio circoscritto al luogo e alle persone che lo abitano.

Simbolo e immagine di San Gertrude sono i larici millenari che hanno assistito alla crescita del piccolo paese e sono diventati motivo di attrazione di visitatori affascinati da un monumento naturale unico nel suo genere. E proprio sotto i meravigliosi larici una mattina di primavera viene rinvenuto il cadavere di una ragazza. La bellezza del luogo rende il ritrovamento ancora più macabro e spaventoso e mentre il commissario Grauner viene strappato dalla sua fattoria, dove aveva iniziato la sua giornata come sempre mungendo le sue mucche, e con il suo vice Saltapepe catapultato sul luogo del delitto, tra gli abitanti del piccolo posto si insinua già il sospetto che il colpevole sia uno e soltanto uno: Michl Haller, figlio di un noto architetto della zona e considerato da tutti un ragazzo particolare. Ma basta questo per renderlo un possibile assassino? Intanto sulla scena del crimine sono parecchie le cose che ai due inquirenti non tornano per nulla e mentre il padre del ragazzo confessa spontaneamente l’assassinio della giovane donna, Grauner e Saltapepe comprendono che i misteri di San Gertrude sono antichi, pericolosi e ben nascosti.

La società e la famiglia. Il thriller che ci presenta Koppelstätter si basa quasi esclusivamente su questo dualismo che permea il romanzo e spinge il lettore a fare quasi immediatamente una scelta.
San Gertrude è un posto bellissimo e la Val d’Ultimo possiede tutto l’incanto e la fascinazione delle montagne dell’Alto Adige italiano, ma in questi posti la gente tende anche a unirsi e a fare muro contro ogni intruso. La bellezza e la particolarità della comunità montana dove anche i segreti più scabrosi devono restare celati per il bene di tutti. Però anche in questi posti piccoli e incantati il Male arriva, sotto forme inimmaginate e sconosciute e allora la realtà chiede il suo conto e le forze dell’ordine non possono girare la testa dall’altra parte. Il silenzio dei larici è una storia di grande impatto proprio per questo motivo perché l’autore gioca perennemente sui contrasti, che siano essi naturali, emotivi, sociali. In poche parole Koppelstätter ha trovato il luogo ideale per raccontare una storia ad alta tensione emotiva e il risultato è un buon libro che si legge facilmente e che intriga per la sua linearità.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Lenz Koppelstätter è nato nel 1982 a Bolzano ed è cresciuto in Alto Adige. Dopo gli studi di scienze politiche a Bologna e di scienze sociali a Berlino, ha frequentato la scuola di giornalismo a Monaco. Ha collaborato con testate come Tagesspiegel e Zeit Online. Il silenzio dei larici è il suo secondo romanzo dopo Omicidio sul ghiacciaio, pubblicato da Corbaccio.