Luca D’Andrea – L’animale più pericoloso

910

Editore Einaudi / Collana Stile Libero
Anno 2020
Genere Thriller
232 pagine – brossura e epub


Luca D’Andrea torna sui nostri scaffali con questo nuovo romanzo, ambientato come i precedenti nel suo Sud Tirolo.
È agosto e siamo a Sesto Pusteria, Sexten in tedesco, non lontano dalle Tre Cime di Lavaredo; una zona turistica, molto bella. Lì vive Dora, tredici anni, che vorrebbe crescere per diventare una figura a metà tra Greta Thunberg e Dian Fossey. Dopo un contrasto con l’amato padre, che ha cercato di convincerla della necessità di spostare un nido di lince per consentire la costruzione di un impianto di risalita, ha deciso di scappare di casa con il supporto di una persona incontrata virtualmente, in una chat. Lei l’ha conosciuto con il nome di Christopher, ma in realtà si chiama Gert. Ha ben più dei diciannove anni che aveva affermato di avere in chat, ma anche Dora aveva mentito dichiarandosi diciottenne. Gert le aveva confessato di essere un membro della “Resistenza”, un gruppo di ecoterroristi (anche se non ha mai usato quella parola) dedito alla lotta contro “l’animale più pericoloso”.

Nel frattempo, i carabinieri di San Candido, comando cui fa capo anche Sesto Pusteria, trovano un furgone atto al trasporto di animali di proprietà di uno zoo austriaco e, vicino a questo, il cadavere di un uomo ucciso da un colpo di arma da fuoco. Il caso finisce in mano al capitano Orlandi, un arrivista ma anche un investigatore estremamente capace.
I genitori di Dora si rivolgono, per ritrovare la figlia, proprio ai carabinieri di San Candido. Il magistrato incaricato del caso, la dottoressa Elena Pellegrini, che in passato ha avuto una breve relazione proprio con Orlandi, si affida al capitano Viktor Martini, noto tra i colleghi come “l’inquilino dell’ufficio S”, con “S” che sta per “scartoffie”. Il capitano Martini è colui che, qualche tempo prima, a Roma, ha risolto il caso di un temibile serial killer, ma facendo questo ha rotto qualche uovo nel paniere e si ritrova ora in attesa di un possibile congedo disonorevole o peggio. Martini sembra svogliato e a volte addirittura presuntuoso, ma la sua fama lo precede.
Nello scenario idilliaco della splendida Val Fiscalina, quindi, si svolge una ricerca frenetica per la ragazza scomparsa e per Gert, che forse non è esattamente chi Dora pensa che lui sia, tra turisti che finiscono regolarmente tra i piedi e volontari zelanti ma impreparati; le indagini sull’omicidio dell’autista del furgone dello zoo procedono parallelamente.
L’autore ci mostra con maestria il contrasto tra la bellezza pericolosa delle Alpi e la spietatezza dei criminali coinvolti nella situazione, tra l’ingenuità piena di speranza di Dora e il cinismo intriso di dubbi del capitano Martini.

Se le descrizioni dei luoghi e delle personalità sono magistrali, non da meno è l’intreccio di questo romanzo, con continui colpi di scena raramente prevedibili e una struttura del tutto particolare, che non consente al lettore di riprendere il fiato dopo l’apparente risoluzione anche solo di un aspetto delle varie vicende che si incrociano, da quelle criminali a quelle personali.
Con “L’animale più pericoloso” D’Andrea, che tra l’altro ha la rara capacità di menzionare temi scottanti come l’ambientalismo senza essere condiscendente né mettendosi in cattedra, ci regala un romanzo appassionante, dal ritmo incalzante, scritto davvero benissimo e pieno di personaggi interessanti, anche quelli con i quali il lettore non vorrà mai immedesimarsi.
Si tratta di un romanzo crudo ma mai esageratamente tale, estremamente e terribilmente realistico, accattivante e avvincente. Sicuramente una lettura consigliata.

Marco A. Piva


Lo scrittore:
Luca D’Andrea è nato a Bolzano, dove vive, nel 1979. Per Einaudi ha pubblicato: La sostanza del male (2016 e 2017), Lissy (2017 e 2018), Il respiro del sangue (2019) e L’animale più pericoloso (2020). I suoi romanzi sono best seller internazionali, tradotti in quarantadue Paesi.