William Boyle – Gravesend

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Editore Minimum Fax
Anno 2020
Genere Noir
300 pagine – brossura e epub
Traduzione di Raffaella Vitangeli


È come arrivare in un luogo che non conoscete ma di cui siete curiosi. È continuare a guardarsi attorno in cerca di qualcosa che vi dia l’esatta misura di ciò che vi sta davanti. È come seguire passo passo le figure che una dopo l’altra sbucano da ogni angolo. È come scendere giù. Sempre più giù, in un inferno che da individuale si fa collettivo arrivando a ricomporsi nell’identità di un posto. Questo è Gravesend. Questo e molto di più.

“Alessandra era di nuovo a casa, a Gravesend, e lo scenario era più triste di quanto avesse immaginato.”

Gravesend è un quartiere di Brooklyn. Dopo sedici anni Ray Boy è tornato. Ormai è un uomo di quasi trent’anni. È appena uscito di carcere dove era finito per l’omicidio colposo di Duncan, un ragazzino omosessuale suo coetaneo. È stato definito un crimine d’odio. Dopo anni di vessazioni, di atti di bullismo, con gli amici hanno teso un agguato al ragazzo che spaventato dalla loro violenza è scappato scavalcando il guardrail dell’autostrada dove è stato investito, morendo così sull’asfalto. Conway, fratello di Duncan, è sopravvissuto in tutto questo tempo al dolore della sua morte alimentando il pensiero di vendetta e, ora che Ray Boy è tornato, è deciso a ucciderlo ma quando se lo ritrova davanti scopre in lui una persona del tutto diversa, che mette in crisi la sua volontà frantumando certezze che ormai erano uno dei pochi punti in grado di farlo andare avanti. Lui che ormai si sente un contenitore vuoto.

Anche Alessandra torna a Gravesend, dopo anni trascorsi a Los Angeles inseguendo il sogno di diventare un’attrice famosa. Sua madre è morta da poco e si sente in dovere di stare vicino al padre ma quello che vede non le piace. Non si riconosce in quelle strade dove è nata e cresciuta. Non riesce a vedersi proiettata nel futuro imprigionata da quei luoghi che le vanno stretti e dai vecchi amici e vicini di casa da cui si sente soffocare.
William Boyle con “Gravesend” ha scritto un romanzo di ampio respiro che si serve della vena noir per raccontarci gli abissi della società e dei suoi individui. Una trama che ti avvolge in una spirale di tristezza, di odio feroce, dove aleggia un terribile senso di sconfitta.
Ray boy, che torna cambiato dal carcere ma senza nessun impulso ad andare avanti sentendosi un uomo morto da tempo.

Conway, che in tutti questi anni si è rinchiuso nel ricordo del fratello scordandosi della propria vita, dimenticando l’impegno necessario per darle un indirizzo dignitoso, alimentando il desiderio di vendetta per poi scoprire che in fin dei conti arrivati ad un certo punto niente ha più significato. Niente ha più importanza, disponendosi a spingersi fin verso l’irrimediabile, spalancando così le porte al suo inferno personale.
Alessandra, che torna a casa credendosi migliore di chi è rimasto nel quartiere, cercando di nascondere agli altri il proprio fallimento personale, verità che cerca di rinnegare anche a se stessa raccontandosi bugie senza fermarsi mai a guardarsi veramente allo specchio per non scoprire ciò che è diventata.
Eugene, nipote di Ray Boy, cresciuto con una carenza ossea che lo ha reso zoppo, esponendolo negli anni a battute, nutrendolo di una rabbia divorante e di un odio tagliente verso tutti, segnato da un senso di rivalsa che non la fa più ragionare tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Gravesend è stata una lettura bella ma impegnativa. Un viaggio negli abissi delle vite di questi e degli altri personaggi, cogliendo le sfumature intense che irradiano anche da quelli secondari, cercando di fuggire da una realtà che sembra l’unica possibile.

“Tutto è triste, in un certo senso.”

Federica Politi


Lo scrittore:
William Boyle è nato a Brooklyn e vive e insegna a Oxford, Mississippi. È autore, tra gli altri, di The Lonely Witness, candidato all’Hammett Prize, e A Friend Is A Gift You Give Yourself. Gravesend è stato candidato al Grand Prix de Litérature Policière in Francia finalista del John Creasey (New Blood) Dagger in Inghilterra.