Editore Adelphi
Anno 2017 – 3a edizione
Genere Giallo
210 pagine – brossura e epub
Traduzione di Simona Mambrini
Dopo aver letto “Il piccolo libraio di Archangelsk”, “La camera azzurra” e “Luci nella notte”, è stata la volta del mio quarto Simenon pubblicato da Adelphi: “La casa dei Krull”. Se ancora ce ne fosse bisogno, questa è stata l’ennesima conferma della mia naturale propensione verso lo scrittore belga, le sue storie mai banali, il suo stile asciutto e scorrevole, la sua capacità di rendere il reale quasi surreale, le sue ambientazioni noir e i suoi personaggi distinti, dal primo all’ultimo.
“La casa dei Krull”, romanzo di uno degli scrittori più prolifici del XX secolo, è stato stampato nel Febbraio del 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Al centro del romanzo c’è la famiglia dei Krull, tedeschi di origine ma trapiantati in Francia, che vive di fronte a un canale dove gestisce un emporio frequentato solo dalle donne dei marinai di passaggio e non dai residenti del luogo.
Questa avversione verso la loro attività commerciale proviene dal “peccato originale” dell’essere stranieri, un pregiudizio che a volte finisce per indirizzare la vita altrui, ancora troppo presente anche nella società attuale che si definisce “moderna” nonostante non lo sia affatto dal punto di vista culturale. Cornelius, il capofamiglia, è un uomo eccessivamente accondiscendente e silenzioso, quasi estraneo alla vita, mentre sua moglie Maria è colei che effettivamente “porta avanti la baracca”, come si usa dire dalle mie parti. A completare il quadro familiare ci sono i tre figli: Joseph, Liesbeth e Anna. Il primo non gode affatto dei favori della comunità in cui vivono, è uno studente di medicina visto di mal occhio poiché ritenuto lontano dai canoni di normalità (che poi quale sia il concetto preciso di “normalità” qualcuno me lo dovrà spiegare, prima o poi).
Le sue due sorelle sono più giovani, ancora poco esposte alla vita pubblica ma si accorgeranno ben presto anche loro del conto da pagare che la vita gli sta riservando senza alcun motivo apparente. Una prima importante svolta nella vicenda è data dall’arrivo nella casa dei Krull del cugino Hans: è una presenza disturbante, un ragazzo scroccone, bugiardo, meschino e, soprattutto, perverso. Inizieranno a spostarsi i primi equilibri all’interno della famiglia fino a che arriviamo al secondo episodio decisivo, il ritrovamento nel canale del cadavere di una donna violentata. Chi ha ucciso la ragazza?
Viene subito arrestato un indiziato che ben presto si trova un alibi e, a questo punto, indovinate su chi si spostano le indagini e i sospetti? Facile, sui Krull! Qui la storia prende la piega di un giallo: la polizia, che in questo romanzo ha del grottesco, deve trovare il colpevole. Si innescano meccanismi di odio e violenza gratuita, oltre il limite della decenza e del decoro. Chissà perché l’essere umano ha sempre bisogno di un capro espiatorio? Il finale è simile a quello che ho ritrovato in un’altra opera di Simenon ma non vi dico quale e non aggiungo altro altrimenti rischio di svelare troppo.
Il romanzo è ricco di dialoghi, lo scrittore si concentra molto sulla caratterizzazione dei personaggi e lo fa in modo eccellente, confermando che si tratta del suo marchio di fabbrica. I protagonisti dei romanzi di Simenon sono spesso introversi, poco conformisti, non ci si annoia mai con un suo libro in mano. Ora come allora, si dà molta importanza all’apparenza e poco alla sostanza, finendo per etichettare tutto ciò che ci circonda senza conoscerne il valore reale ed effettivo.
“E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. Se lo diceva Einstein, c’è da crederci.
Vincenzo Stamato
Lo scrittore:
Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese.
Tra i più prolifici scrittori del XX secolo, Simenon era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno. A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera i settecento milioni di copie. Secondo l’Index Translationum, un database dell’UNESCO che raccoglie tutti i titoli tradotti nei Paesi membri, Georges Simenon è il diciassettesimo autore più tradotto di sempre e il terzo di lingua francese dopo Jules Verne e Alexandre Dumas (padre).
(fonte: Wikipedia)