Maurizio de Giovanni – Troppo freddo per Settembre

1255

Editore Einaudi / Collana Stile Libero Big
Anno 2020
Genere Noir
280 pagine – brossura e epub


Ci vuole coraggio. Costanza. Tenacia. Forse una dose di disperazione. Ci vuole coraggio per sovvertire il proprio destino, per rimescolare le carte che ci sono state servite. Ci vuole costanza per intraprendere un cammino al di fuori dal percorso che ci è stato assegnato. Ci vuole tenacia per riuscire a cambiare il futuro e disperatamente lottare per uscire dal luogo in cui siamo incasellati. Scegliere di trasformare ciò che desideriamo nell’unica realtà in cui essere disposti ad esistere, a metterci in gioco. Per smettere di sopravvivere e iniziare a vivere.

“E rifletté sul fatto che tutto ciò che si fa ha delle conseguenze, come anche ciò che si sceglie di non fare. Ma la scelta pensò, è un privilegio di pochi. La scelta è sempre difficile, perché nel prendere qualcosa rinunci per forza a qualcos’altro.”

Mentre un freddo gennaio accerchia la città di Napoli, il magistrato Claudio De Carolis si trova di fronte al cadavere di un anziano professore di lettere ormai in pensione, morto nella soffitta dello stabile dove vive con la famiglia del figlio. Ad un primo sguardo potrebbe sembrare una morte per avvelenamento da monossido di carbonio dovuto al malfunzionamento di una stufa ma allo sguardo attento del magistrato molti indizi suggeriscono una realtà diversa.
Contemporaneamente Gelsomina Settembre, detta Mina, assistente sociale in un consultorio dei Quartieri Spagnoli, riceve la visita di una donna che le chiede aiuto per scongiurare di nuovo il carcere al figlio che ne è appena uscito dopo aver scontato una pena di sei anni e mezzo in seguito ad una denuncia in cui la testimonianza del professore trovato morto, era stata determinante.
Mina che ormai è famosa per essere una che non si tira mai indietro , coinvolge Mimmo, il ginecologo che lavoro nel consultorio con lei, e Rudy il custode dello stabile dove lavorano, in un’indagine personale che si spingerà ben oltre la sua ufficiosità.

Maurizio de Giovanni torna in libreria con il secondo romanzo legato alla figura di Mina, questa volta edito da Einaudi. Un romanzo che ho amato e assaporato sin dalle prime pagine. La figura del magistrato De Carolis, il cui ruolo cresce all’interno della storia e che mi ha colpita nonostante la rigidità personale, per la spiccata intelligenza unita ad una rara capacità intuitiva, seguita da una immediata capacità di collegamento.
Gelsomina Settembre, con la passione che mette nel suo lavoro. Una donna bellissima che si muove insicura nel campo dei sentimenti così come va spedita e certa di ogni passo in ambito professionale scegliendo sempre di mettersi dalla parte di chi ha bisogno, sprezzante del pericolo, decisa a impedire che un pregiudizio rovini la vita di un essere umano. Mimmo, il ginecologo, che ha bisogno di pagine e pagine per spogliarsi delle sue incertezze e riuscire a guardare veramente dentro di sé scoprendo che spesso ci si impedisce di scegliere per la fatica di dover ricominciare. Rudy, il custode più simpatico di tutta Napoli che con scaltrezza riesce a togliere d’impiccio Mina e Mimmo, che non sempre sanno come muoversi per le strade di un quartiere dove ogni giorno combattono per non sentirsi fuori posto.

Un romanzo nero raccontato nei toni della commedia, dove la scrittura di Maurizio de Giovanni non perde occasione per essere specchio dell’immensa sensibilità ed empatia dell’autore. Una storia in cui si pone l’accento sulle figure dei bambini e dei nonni, spesso poco considerati all’interno della società.
Un romanzo in cui ci si batte per riuscire a sconfiggere ogni pregiudizio, dove certi legami familiari possono essere spezzati mentre altri riallacciati in nodi così stretti da diventare indissolubili. Un libro in cui si accetta la possibilità o la necessità di scegliere con le conseguenze che ne possono derivare. Una storia che parla il linguaggio universale dei sentimenti che non si ha il coraggio di soffocare e in cui scoprire che il destino non è univoco ed esiste sempre la possibilità di restarne sorpresi e per questo, certe volte, è essenziale fare qualcosa a cui non siamo più troppo abituati. Aspettare.

“Tipo che quello che sembra una fortuna può non esserlo, e quello che sembra una disgrazia può avere anche, alla lunga, lati positivi.”

Federica Politi


Lo scrittore:
Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d’inverno, Il purgatorio dell’angelo e Il pianto dell’alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir, Vuoto e Nozze, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all’antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017), Sara al tramonto (2018), Le parole di Sara (2019) e Una lettera per Sara (2020); per Sellerio, Dodici rose a Settembre (2019); per Solferino, Il concerto dei destini fragili (2020). Con Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020). Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato Troppo freddo per Settembre (2020). I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali.