Editore Frassinelli
Anno 2020
Genere thriller
336 pagine – brossura e epub
Valerio Varesi, scrittore – ideatore della fortunata serie con protagonista il commissario Soneri – e giornalista de La Repubblica, torna alle stampe con “L’ora buca”, edito da Frassinelli.
“L’ora buca” per me è stato un libro molto impegnativo, è un libro che non dà tregua, ogni pagina fornisce spunti di riflessione e i dialoghi tra i protagonisti hanno un livello molto alto.
Non è stato facile buttare giù le mie impressioni perché tecnicamente non ho la forza narrativa e di analisi necessarie per raccontare questo libro così importante e notevole. Ci vorrebbe un’analisi tecnica-politica-filosofica, almeno. Non avendo questa capacità le mie impressioni saranno il frutto del mio sguardo da spettatrice della realtà che ci circonda.
La prima cosa che mi ha colpita è il fatto che il protagonista che racconta in prima persona la storia non ha un nome. I co-protagonisti si, lui no. Mi sono chiesta il motivo di questa scelta e ho pensato che non ha un nome perché ognuno di noi potrebbe essere lui. Ognuno di noi potrebbe trovarsi nella sua situazione. Lui è un insegnante e insoddisfatto della vita che conduce. Come molti.
“Per i ragazzi siamo noia e per i genitori una spesa inutile. Ci sopportano solo perché intratteniamo i loro figli almeno mezza giornata. Un professore o una babysitter non fa differenza.”
L’inutilità che spesso lo coglie quando è con i suoi alunni, la consapevolezza di non essere guardato e ascoltato con la giusta attenzione. Il disagio che prende sempre più piede e porta a cercare delle vie di uscita. Vie d’uscita che pensiamo essere salvifiche ma che nella realtà ci intrappolano ancora di più, incastrati in un sistema che disintegra le persone, le rende contenitori dove riversare concetti, pensieri e desideri inutili. Quel sistema ci convince invece che quei concetti, quei pensieri e quei desideri siano fondamentali, per noi e per la conduzione della nostra vita. Il nostro professore si ritroverà ad affrontare una dinamica allucinante, proprio perché convinto del fatto che vuole cambiare la sua esistenza barattandola con una che gli fornisca visibilità e successo, contro quella attuale che lo relega a controfigura di se stesso e non gli procura nessuna soddisfazione.
Per realizzare il suo obiettivo il protagonista entra a far parte di un’Agenzia. E prima di realizzarlo, verrà utilizzato per attuare i desideri di altre persone. Utilizzato per poi poter essere pronto a conseguire il suo di desiderio.
… Mi ha spiegato che l’Agenzia ha molti collaboratori in svariati settori e che tutti sono ben pagati. “ Come tanti professionisti cui noi diamo incarichi tenendoci una parte degli utili”, – ha chiarito. – “Ma a lei non credo interessi più di tanto il danaro” -, ha detto studiandomi. – “No, infatti”, ho confermato io. “Quel che basta per campare senza affanni.” Tomassoni ha sorriso: “Capisco”, ha annuito, “questo la rende un tipo interessante”.
“E’ per il fatto che non ritengo di esserlo che sono qui.”
“Lo so, lo so…” ha ripreso l’uomo come se fosse un’ovvietà.
“Però deve prima entrare nello spirito dell’Agenzia, capire come agiamo. E farlo per gradi. Lavoriamo nel campo dell’immaginario… Finora l’immenso territorio del virtuale è stato sfruttato per cose ridicole. Ci hanno fatto pascolare qualche mucca e rivoltato le zolle. Noi stiamo costruendoci un’industria.”
L’apprendistato del protagonista sarà proficuo, si comporterà molto bene, è ben predisposto verso questa nuova attività, ha tutte le capacità giuste, riesce a districarsi nel migliore dei modi. In una certa situazione contribuirà in maniera efficace dando il giusto input. L’Agenzia ha necessità, per favorire una persona, di fermare un magistrato non compiacente. Bene, il nostro professore avrà lo spunto giusto per creare una campagna denigratoria costruita ad hoc per stroncare la carriera, la dignità e l’autorevolezza di quel magistrato. E ci riusciranno. Tutti punti a favore del protagonista che a questo punto è pronto per fare il salto di qualità.
L’autore ci mostra come viene creato un personaggio, cosa fargli dire, cosa fargli fare, come vestirsi, come atteggiarsi, come porsi nei confronti delle persone. Tutto è costruito a tavolino, discusso, valutato, provato. L’immagine che vediamo è frutto di una tattica, di qualcosa di prestabilito che ha come scopo quello di raggiungere e convincere la massa, quella massa che si fa guidare verso quello che il Sistema vuole, facendole credere però che a decidere sia lei.
Ma al minimo errore il personaggio costruito paga e paga amaramente. Così come è stato costruito, viene demolito. La sua quotazione scende e in qualche maniera deve essere allontanato e cancellato. E’ una demolizione anch’essa costruita ad hoc. La fine scelta è allucinante e il paradosso è che il protagonista è felice della sua fine perché prima di tutto ha raggiunto il suo scopo. Il resto non conta. E’ un finale che lascia esterrefatti. E non siamo lontani da una realtà che sta prendendo sempre più piede nella nostra società.
“L’ora buca” è un libro distopico e come i libri distopici ci racconta una realtà estremizzata agli eccessi che però non si allontana di molto da quello che ci circonda.
Una società in cui la realizzazione dei propri desideri è talmente fondamentale da farci perdere però il senso della realtà, una società in cui è tutto troppo veloce. L’informazione, qualunque essa sia, ha bisogno sempre di un ricambio repentino, ci stanchiamo subito e abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo sempre. Una società che costruisce a tavolino persone e situazioni, che fa credere che sia tu pubblico a scegliere e invece non fa altro che subire, non deve pensare, non deve riflettere, deve pensare di essere felice ed appagato.
“L’ora buca” ha tantissimo altro al suo interno, ripeto, è una riflessione continua su diversi argomenti, tutti interessanti, è un descrivere in maniera autorevole e professionale la realtà di cui facciamo parte. Varesi lo fa con lo sguardo da scrittore e da giornalista, da testimone qualificato della cronaca politica, economica, sociale che viviamo quotidianamente.
A fine lettura mi sono chiesta se abbiamo tempo per recuperare i nostri errori o se la deriva ormai è inevitabile. Il degrado è talmente alto che propendo per la seconda opzione.
I libri come “L’ora buca” dovrebbero servire proprio a farci aprire gli occhi, a farci rendere conto che è in nostro potere cambiare le cose, se solo lo volessimo davvero.
Cecilia Dilorenzo
Lo scrittore:
Valerio Varesi, nato a Torino nel 1959, vive a Parma e lavora nella redazione de la Repubblica di Bologna. Romanziere eclettico, è il crea- tore del commissario Soneri, protagonista dei polizieschi che hanno ispirato le tre serie televisive Nebbie e delitti con Luca Barbareschi. I romanzi con Soneri sono stati tradotti in tutto il mondo e nel 2011 l’autore è stato finalista al CWA International Dagger, il prestigioso premio per la narrativa gialla. Nel 2017 ha vinto il premio Violeta Negra per il miglior romanzo.