Mauro Covacich – Colpo di lama

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Editore La Nave di Teseo / Collana Oceani
Genere noir
Anno 2020
153 pagine – brossura e epub


L’aula seminari era già al buio. Un fascio di luce densa la fondeva sfiorando qualche ciuffo di capelli e stampandosi preciso sulla tela delle proiezioni.

Due considerazioni su “Colpo di lama” di Mauro Covacich vanno fatte assolutamente ancora prima di parlare della trama in sé.
La prima è che questo romanzo ha venticinque anni. E nella nuova ristampa, della vecchia pubblicazione, non è stato cambiato quasi nulla. Per cui, senza giri di parole, ci troviamo di fronte a un romanzo che al pari dei più grandi esempi di letteratura classica può e deve essere considerato un evergreen. A partire proprio dal linguaggio per immagini che attraversa tutta l’opera. E non è una cosa che capita spesso e non è una cosa che capita a tutti. Vuol dire che la trama regge, al di là delle mode, e vuol dire soprattutto che quanto racconta Covacich in questo romanzo è facile che possa capitare ancora e ancora, perché “Colpo di lama” non è solo un noir, non è solo il racconto di uno spaccato di una parte della società italiana, ma è soprattutto un romanzo di un amore tradito.
Forse è questo che lo rende un evergreen o forse no, sta di fatto che il lettore finisce per percepire ogni singola sfumatura della trama come un avvenimento che può capitare anche a lui.

La seconda considerazione è la capacità de La Nave di Teseo di portare avanti operazioni come questa con una lungimiranza e una sfrontatezza che molti altri editori dovrebbero copiare. Venticinque anni, infatti, sono tantissimi per un libro, sono un lasso di tempo in cui nuovi e diversi lettori sono approdati al genere e ai libri in generale. Perché non riproporre allora qualcosa che sicuramente non hanno mai letto e che racconta l’Italia di venticinque anni fa? Fare cultura per bene significa anche questo: osare e vincere.

E ora veniamo alla trama che è raccontata in prima persona dal protagonista, Fabbretto, architetto del nord est italiano con una quasi inesistente carriera alle spalle perché ha deciso fin da subito di darsi alla politica locale, e infatti diventa assessore al comune di Pordenone. Un giorno viene avvicinato da due sconosciuti, due volontari di una associazione che gli propongono di sviluppare con loro un progetto all’avanguardia per il riciclo dei rifiuti, affidato a un ex detenuto. Achille Orante detto Lama. Uno che squarciava la gola da destra a sinistra quando le circostanze lo richiedevano e che ora cerca di riappropriarsi di un posto nella società civile. Accettare, non accettare? Fabbretto accetta perché in questa proposta arriva un deus ex machina; come nelle migliori tragedie dell’antichità.
Si chiama Alessandra e fa la volontaria. Anche se in realtà dovrebbe fare l’attrice consumata perché con moine e interpretazioni riuscite fa credere a Fabbretto di corrispondere in qualche modo il suo sentimento. E gli storpia anche il nome, chiamandolo Fabbretto appunto, per puro spirito di dequalificazione nei confronti di un uomo che non ama e non ammira, ma a lui gli racconta altro, imbastisce quella che in Toscana si chiama supercazzola e lui ci crede e da quel momento in poi è Fabbretto per tutti. L’affare del riciclo dei rifiuti però traballa per l’inaffidabilità di Achille e Fabbretto comprende contemporaneamente anche la vera natura di Alessandra. Da questo momento in poi il romanzo si fa noir sul serio, i colpi di scena si susseguono e la cornice di una Italia grassa e al capolinea si rivela pagina dopo pagina fino all’inaspettato finale.

Covacich fa parlare il protagonista in prima persona per tutta la durata del romanzo, un escamotage consumato e già visto in molti libri e pellicole, ma che stranamente in questo noir diventa la ciliegina sulla torta, qualcosa che ai lettori piace fin dalla prima pagina. Un insieme riuscito di stile, linguaggio e narrazione che fanno di Colpo di lama un romanzo attualissimo, quasi neonato. E fa scordare la sua vera età.

Antonia del Sambro


Lo scrittore:
Mauro Covacich è nato a Trieste nel 1965. Ha pubblicato diversi libri di narrativa, tra cui: Storia di pazzi e di normali (Theoria 1993, Laterza 2007), Anomalie (Mondadori 1998, 2001), L’amore contro (Mondadori 2001 e Einaudi 2009), A perdifiato (Mondadori 2003, Einaudi 2005), Fiona (Einaudi 2005 e 2011), Trieste sottosopra (Laterza 2006), Prima di sparire (Einaudi 2008 e 2010), A nome tuo (Einaudi 2011) e L’esperimento (Einaudi 2013). È inoltre autore della videoinstallazione L’umiliazione delle stelle (Buziol – Einaudi – Magazzino d’Arte Moderna Roma 2010).