Alessandro Reali – Blues delle risaie d’autunno. Il nuovo caso dell’Agenzia Sambuco & Dell’Oro.

1604

Editore Frilli / Collana Tascabili Noir
Anno 2020
Genere Noir
208 pagine – rilegato e epub


Cosa se ne faceva di tutto quel dolore, quella solitudine consumata su quelle strade nere e lucide di pioggia, col vento freddo che frustava la faccia e la consapevolezza del male di una vita, il male che si cerca di tenere nascosto dentro di sé…”.
Possono delle riflessioni diventare scene reali, vive, nella mente del lettore?
In questo romanzo, nei romanzi di Alessandro Reali, sì.
Perché le vicende vanno di pari passo con i pensieri, i ricordi, i rimpianti dei protagonisti.
Sono due protagonisti d’eccezione, che ho amato dal primo romanzo, in cui ho fatto la loro conoscenza. Sono il bianco e il nero, il vuoto e il pieno, la voglia di vivere e la tristezza, la malinconia. Sono opposti, i due soci dell’Agenzia investigativa Borgo Ticino, eppure si completano alla perfezione.
Selmo Dell’Oro: spregiudicato, gaudente a oltranza, bevitore. Una moglie che tiene, non si capisce bene per quale motivo, forse per stanchezza; numerose avventure – la carne femminile lo attira come una calamita; un’amante, Anna, a cui tiene in particolare.
Gigi Sambuco: serio all’eccesso, riflessivo, con un trascorso così doloroso che non potrebbe essere diverso. Un figlio perduto in giovane età, che ha interrotto, in senso figurato, il suo matrimonio, spegnendo ogni passione, ogni entusiasmo. Da poche settimane anche la moglie di Sambuco è morta per un cancro lasciandolo svuotato, solo, pieno di sensi di colpa.
Gli manca la quotidianità con la moglie, nonostante l’amore fosse finito.

I due casi da risolvere, che arrivano di pari passo, sono forse la giusta medicina per Gigi Sambuco.
Un ragazzo si rivolge ai due soci perché lo aiutino a ritrovare la madre.
Una donna libera, un po’ alternativa, sparita un anno prima. La donna, Luisa, era avvezza a cambiamenti, amanti diversi, frequentazioni stravaganti. Ma da un anno non dava notizie di sé. Il figlio ha deciso di cercarla, dopo aver ricevuto uno strano biglietto anonimo spedito a Pavia con scritto soltanto: LEI E’ QUI.
Bisogna partire dal nulla, praticamente, ma Selmo Dell’Oro si mette in movimento.

Intanto in una cascina viene trovata assassinata, col viso distrutto (si pensa a martellate) Ines, una donna chiacchieratissima, considerata addirittura una mezza strega, divoratrice di uomini, talvolta organizzatrice di orge e messe nere.
Ma si sa, nei paesi fanno presto a circolare i pettegolezzi, e Gigi Sambuco parte a occuparsi di questa indagine, sgombro da pregiudizi.
Si rivolge, per informazioni, al caro amico – che già abbiamo trovato in altre storie – Felicino Gatti, compagno di bevute e mangiate storiche, giornalista malvisto per le sue inchieste scomode, con successiva scoperta di scheletri vari negli armadi della sonnolenta provincia pavese.
Stavolta Felicino è direttamente interessato, in un certo senso. Perché dell’omicidio è sospettato Otis, un ragazzo di colore suo amico, colpevole solo di avere trascorso alcune ore di sesso con la donna, prima della sua morte.
E’ necessario scagionarlo al più presto, e i due amici si avventurano in una indagine che li porterà in molti luoghi, a conoscere strani personaggi, ambigui, talvolta cattivi. L’avvocato Manzini, primo fra tutti, che fingendo di voler collaborare , dà subito l’impressione di sapere molte cose, e di essere immischiato più di quanto voglia far credere…. Poi, collezionisti di rettili, gente che vive ai margini della legalità, madri ostili e decise a tacere…una umanità molto varia.

L’inchiesta procede serrata e, mentre i tasselli vanno al loro posto come in un puzzle perfetto, le scoperte sono sbalorditive!
Naturalmente le lascio al lettore: dirò soltanto che ho letto il romanzo in un pomeriggio e una notte, tanto mi incalzava!
Oltre alle trame, sempre interessanti, hanno due pregi, queste storie.
Innanzitutto l’ambientazione: il paesaggio della provincia pavese, le nebbioline, l’odore di terra che sale dalla campagna, le acacie che chinano i rami gonfi di umidità, le stoppie nelle risaie, dopo il raccolto. Le cascine sparse. Il fiume che scorre , coi suoi umori, i suoi suoni.
Poi, mi piace l’introspezione dei vari personaggi. Specialmente Gigi Sambuco è analizzato in ogni suo intimo recesso: dubbi, rimpianti, un timido nuovo amore che fa capolino… In questo romanzo, in particolare, anche la psicologia dell’assassino è ben tratteggiata: noi la conosciamo, sappiamo che cosa pensi, quali tormenti abbia, ma non capiremo di chi si tratti fino alle ultime pagine! Un giallo “classico”, godibile dalla prima all’ultima pagina. E ho detto tutto.

Rosy Volta


Lo scrittore:
Alessandro Reali, nato a Pavia nel 1966, ha pubblicato per Fratelli Frilli Editori: Fitte nebbie, La morte scherza sul Ticino, Risaia Crudele, Sambuco e il segreto di Viale Loreto, Ritorno a Pavia, La Bestia di Sannazzaro, Ultima notte in Oltrepò , Il fantasma di San Michele, Pavia sporca estate, La ragazza che sorrideva sempre, La matta di Milano.