Emanuele Delmiglio – La tintura rossa

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Editore Ink edizioni
Anno 2020
Genere Thriller
176 pagine – brossura e epub


‹Se ti lanciano un salvagente mentre stai affogando, chiedi prima la biografia del tuo salvatore?›, ridacchiò lo sconosciuto, ‹E va bene. Mi chiamo Homer Blackmore e sono nato negli Usa. Aiuto la gente che ha difficoltà psicologiche come te.›

Remo Nebel è da poco tornato da un viaggio negli Stati Uniti ma è ricoverato in una clinica a causa di una forte amnesia che gli ha fatto dimenticare le ultime due settimane prima del suo rientro in Italia. É un uomo arrendevole che subisce i soprusi di alcuni studenti del liceo in cui insegna tedesco e della moglie da cui è separato ma che vive a casa sua col nuovo compagno.

Remo era raggiante: non solo aveva trovato qualcuno che condivideva i suoi interessi, ma si trattava della donna più bella che avesse mai visto.

Remo sta da tempo portando avanti una ricerca su Salgari, una ricerca che lo ha portato a collegare lo scrittore ad un certo Jekyll di Londra e all’uso di una certa sostanza, chiamata per l’appunto ‘tintura rossa’.

‹A quanto pare, questo fenomeno si è manifestato per la prima volta al Boulder City Hospital. Pare che abbia avuto un attacco psicotico di fronte a uno specchio e abbia dovuto essere sedato. La diagnosi è stata eisoptrofobia. Ricorda qualcosa?›

Seppur solitario, Remo troverà al suo fianco due oscuri personaggi: Homer e Alma che a modo loro lo aiuteranno o lo porteranno in situazioni ancora più pericolose. Remo, ancora in cura presso una struttura psichiatrica, ricorderà infine il suo passato, mostrando al lettore un risvolto inaspettato.

La tintura rossa è un romanzo che porterà il lettore attraverso un lungo viaggio all’interno della psichiatria che da Salgari arriverà fino a uno dei serial killer più conosciuti ovvero Charles Manson (noto alle cronache per essere stato il mandante di vari eccidi). Lo stile scelto dall’autore è fatto di lunghi dialoghi, specialmente per riportare in vita la storia di Salgari, e questo non mi ha appassionata in maniera particolare.
I personaggi, tra cui Remo, vengono però descritti in maniera minuziosa soprattutto dal punto di vista psicologico e l’intrecciarsi delle loro azioni rende il romanzo interessante.

Ho maggiormente apprezzato – ma questi sono gusti altamente personali – il romanzo man mano che si procedeva verso la sua fine, quando l’autore ha stimolato la mia lettura, e le mie memorie, ricordando per l’appunto personaggi a me già noti per le loro drammatiche e dolorose azioni. Nel complesso “La tintura rossa” è un noir psicologico interessante nonostante io abbia trovato alcune scelte stilistiche e alcuni capitoli proprio a metà lettura troppo flemmatici. Particolarmente interessante è invece il personaggio di Remo e la sua evoluzione durante le pagine di questo romanzo.

Adriana Pasetto


Lo scrittore:
Emanuele Delmiglio, classe 1958, è scrittore, giornalista ed editore di Verona. Il suo primo racconto compare nel 1978 sulle pagine della fanzine padovana The Time Machine. È direttore responsabile della rivista Inchiostro, periodico letterario nato nel 1995. Figura anche tra i fondatori di Fantàsia, associazione culturale che ha promosso la posa di un monumento a Emilio Salgari a Verona, avvenuta nel 2015. Ha pubblicato: tre raccolte di racconti (Ultima uscita, 2002, e Vie traverse, 2008, per Inchiostro-Il Riccio Editore e Itinerari alternativi, 2018,
per Solfanelli), un romanzo (L’alba di Arcadia, 2014, Solfanelli), una raccolta di limerick illustrati (59 limericchi, 2017, Delmiglio Editore) e anche un pratico Manualetto di scrittura creativa per giovani narratori (2019, Delmiglio Editore). Il suo romanzo I vizi di Attila è tra i sei finalisti del premio NebbiaGialla Noir 2020.