Editore Laurana / Collana
Anno 2021
Genere Giallo
152 pagine – brossura e epub
Andrea Mangiapane, trentenne con due lauree in materie umanistiche, che fanno un figurone sul suo curriculum vitae, ma… ma a conti fatti non gli rendono un euro decide, obtorto collo, di sollecitare una lettera di raccomandazioni dello zio.
Le porte non si aprono, gli anni passano senza riuscire a rimediare un posto decente che solletichi il suo ego frustrato. Niente! E allora forse meglio decidere di dimenticare le proprie aspirazioni piuttosto che continuare a ritrovarsi con le tasche vuote a elemosinare all’infinito riparo e pranzo e cena al familiare refettorio domestico. Ragion per cui detto zio, addentato ai fianchi da materne e testarde fauci, appena riuscì a individuare nelle quattro pagine di curriculum del nipote disoccupato quel qualcosa, ovverossia il titolo della tesi della laurea magistrale: La mappatura letteraria dei cimiteri di Palermo, ebbe un’illuminazione. E visto che tale, Antonio Durante, titolare di un’agenzia di pompe funebri dalle parti di via Pindemonte, gli doveva qualcosa… Gli parve arrivata l’occasione giusta per chiedere…
Detto fatto e il posto c’era, garantitogli subito con femminile grazia dalla venticinquenne e graziosa Beatrice, nipote del proprietario e sua energica vice e, seppellite, ah, ah, quasi in senso letterale, le proprie ambizioni, Andrea Mangiapane accettava un lavoro come becchino. Pardon, necroforo, presso l’agenzia di pompe funebri Vita Natural Durante, diretta dall’anziano, impassibile e impeccabile signor Durante. E quando non c’è da scegliere, la certezza di un’entrata sicura garantita a fine mese fa accettare una pietra tombale anche sui sogni.
E tuttavia la cultura poi, male che vada, è sempre d’aiuto… Comunque dopo una rapida visita conoscitiva sulla merce dell’azienda, in bella mostra come al supermarket, e accettato il funebre impiego, pronti e via.
Già il giorno dopo, per necessità virtù e decoro aziendale rasata la maschia barba, Andrea Mangiapane: pantaloni e giacca nera, camicia bianca con colletto alla francese, scarpe scure, di vernice con la cravatta offerta dalle pompe funebri, farà conoscenza con gli altri membri della squadra dell’eterno riposo. Squadra molto ben affiatata sui quali domina per esperienza e cortese signorilità il gigantesco cinquantenne nobile decaduto Giacomo Castiglia, in grado di porgere le condoglianze con squisita eleganza, il ruvido e magrissimo Nino Tumminia e il più giovane: Salvo Pizzuto. Alto magro, con dita affusolate e unghie ben curate, più vicino a lui come età, istintivo chiacchierone un genio nella tanatoestetica.
Ma ci volle ben poco per cominciare davvero e fu Ustica, isola di gatti e gabbiani, a levare ad Andrea i dubbi e le ubbie di testa e trasformare l’ex letterato in becchino. Dopo aver firmato il contratto vero e proprio , la mattina dopo alle nove in punto era già a bordo di un aliscafo diretto proprio a Ustica con i colleghi della Vita Natural Durante, il padrone e una bara. Non sapeva ancora il nome del morto ma apprese direttamente, da un uomo di mezza età, in chiacchiere con il suo capo e con Giacomo Castiglia comandante del traghetto e vecchio amico del signor Durante, che si trattava di Giuseppe Vella, un giornalista che da anni frequentava l’isola ed era stato ripescato in acqua sotto la sua villetta estiva a strapiombo sul mare, con ancora i vestiti addosso. Un probabile suicidio?
L’apertura delle indagini da parte del procuratore rallenta i preparativi delle esequie e, benché lo strabicissimo medico legale conceda il via libera, costringe la Troupe o pardon la squadra necrofori della Vita Natural Durante a restare in stallo, interagendo supinamente tra veglie piene di bisbigli e visite notturne al cimitero, in attesa sul luogo del pseudo-misfatto.
Un’ambientazione sopraffina e spaventosamente tentatrice quella di Ustica là in mezzo al mare davanti Palermo, a circa 41 miglia marine o 67 km., insomma l’equivalente di due ore e mezzo e poco più di traghetto o un’ora di aliscafo Spesso ricordata come “la perla nera del Mediterraneo” conserva nelle sue coste nere e frastagliate evidenti tracce della sua origine vulcanica. Un solo paesino in alto dopo l’ardua salita che inizia ad arrampicarsi nei pressi del porticciolo dove attraccano anche i traghetti; una sola strada, che percorre ad anello l’intera superficie, e due fari che marcano le due punte estremi dell’isola fatta, come la definiva Gramsci, che ne fu prigioniero/ ospite, di «paesaggi amenissimi e visioni di marine, di albe e di tramonti meravigliosi».
Patrizia Debicke
Lo scrittore:
Alessandro Buttitta professore di materie letterarie e giornalista pubblicista, vive e lavora in Sicilia. Negli anni ha collaborato, tra gli altri, con la RAI e “Huffington Post” occupandosi prevalentemente di serie tv e cultura pop. Con Laurana Editore ha pubblicato Consigli di classe. 10 buone idee per la scuola (2017). Cura un blog omonimo sull’“Espresso”.