Editore Piemme
Anno 2021
Genere thriller psicologico
416 pagina – brossura e epub
Il campionario degli eredi era vasto come quello delle piastrelle. C’erano quelli addolorati e quelli trionfanti, gli indifferenti e i vogliosi, i nostalgici e i sollevati, c’erano quelli che amavano il defunto e c’erano i nipoti di Adalgisa Grisenti. Le linee di successione portavano a dieci nomi, e nello studio notarile erano presenti tutti e dieci.
La signora Adalgisa Grisenti è morta lasciando la grande villa in stile liberty, ribattezzata Olimpia d’Arsa, in mano agli eredi in una lotta che vede coinvolto il notaio Flavio con la sua assistente Letizia Migliavacca, una donna spesso presa di mira anche dai suoi colleghi ma che Flavio vuole proteggere ad ogni costo a causa di un burrascoso passato.
Letizia Migliavacca scriveva al computer che sembrava un fulmine. Non aveva fatto gli studi necessari per lavorare da un notaio, anche se aveva studiato, questo sì, e con il tempo aveva acquisito competenze di netto superiori a quelle di gran parte del personale, ma lo stesso sulla carta rimaneva poco più che una segretaria.
Flavio, Letizia e il cane di lei, Zora, si trovano chiusi nella grande villa per l’inventario, e da lì non possono uscire, se non per una causa conclamata di vita o di morte. Eppure Zora da subito sembra non amare quel luogo e Letizia, non da meno, inizia a scoprire nella strana villa piena di scomparti nascosti strani oggetti appartenenti sicuramente a bambini.
Lo sa.
Lo sa che c’è qualcosa di sbagliato.
Anche lei sapeva che c’era qualcosa di sbagliato, e non solo nella casa, era un insieme di cose. Provò a sedersi sul letto e chiuse gli occhi. Le vecchie abitudini tornarono subito. Immedesimarsi, immaginare, farsi Medina.
Di chi sono i passi che si sentono lungo le scale? E a chi appartengono quegli strani feticci se la donna non aveva rapporti con i suoi nipoti? Così Letizia, insieme a Medina, la sua anima fantasiosa, sceglierà di affrontare la donna che da anni si occupava di lei, Paloma, arrivando a scoprire una verità terribile che mette in pericolo anche la vita di Flavio, l’unico uomo che lei davvero ama.
Ammetto – non senza imbarazzo – che “L’ultimo ospite”, recente fatica di Paola Barbato, è il primo romanzo di questa autrice che leggo nonostante altri siano da tempo immemore nella mia alquanto lunga lista di libri sul comodino. Perché a volte, sbagliando anche, attendiamo troppo prima di scoprire nuovi autori e nuove opere, e ce ne pentiamo correndo poi a leggere tutta la produzione anteriore, così come farò io. “L’ultimo ospite” è un romanzo thriller che lascia nel lettore un forte senso di disagio e ansiosa attesa: i capitoli scorrono veloci sotto gli occhi attenti e la chiusa di ognuno fa in modo che il lettore sia sempre in apprensione. Non si abbandona il libro, non c’è la volontà di prendere una pausa: “L’ultimo ospite” è un romanzo che divora i secondi, i minuti e le ore.
L’autrice è inoltre capace di costruire un thriller di tutto rispetto senza un grande numero di personaggi o ambientazioni: il tutto avviene in una villa – effettivamente tetra – con la quasi sola partecipazione dei due protagonisti, Letizia e Flavio. Grande capacità della Barbato è anche quella di costruire, attorno alla vicenda, due personaggi così singolari: Letizia con il suo alter ego Medina, paranoica, fantasiosa e estremamente intelligente e Flavio con la sua volontà di protezione, con la sua calma e la sua assoluta razionalità.
Se dovessi trovare un’unica – piccola – pecca a questo romanzo, che come avrete capito mi ha appassionata e entusiasmata, potrei forse appellarmi alla scelta dell’autrice di voler raccontare la soluzione del caso dal punto di vista del colpevole, dedicando a lui un lungo capitolo esplicativo tralasciando quella suspense che è invece peculiare in tutto il romanzo. Tuttavia questa è una pecca che ha un valore esclusivamente soggettivo e nulla toglie al resto dell’opera che sono certa allieterà le giornate di molti durante questa estate.
Adriana Pasetto
La scrittrice:
Paola Barbato è milanese di nascita, bresciana d’adozione, prestata a Verona dove vive con il compagno, tre figlie e tre cani. Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, tra cui Dylan Dog, ha pubblicato Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco), Il filo rosso, Non ti faccio niente e Io so chi sei (il primo titolo di una trilogia). Ha scritto e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio. Con Piemme ha pubblicato Non ti faccio niente (2017), Io so chi sei (2018), Bilico (2018), Mani nude (2019)