Editore Rizzoli
Anno 2021
Genere Thriller
444 pagine – brossura e epub
Traduzione di Alberto Pezzotta
La grande abilità di Ian Rankin, o meglio una delle sue abilità, è quella di coinvolgere totalmente il lettore in storie all’apparenza ordinarie, rese speciali dalla perfetta sequenza degli eventi e dalla sua innata capacità nel tratteggiare i personaggi. Per primo l’ex poliziotto John Rebus, ora in pensione, che, tra una tazza di tè e l’altra (nel corso del romanzo se ne bevono fiumi), invece di tirare i remi in barca coglie qualsiasi pretesto per continuare a modo suo la professione.
Storia complessa, questa di Una canzone per i tempi bui, all’apparenza inestricabile. Due omicidi che, per luogo e ceto sociale, più lontani l’uno dall’altro non potrebbero essere: il ricco rampollo di un imprenditore saudita caduto in disgrazia presso il regime del suo paese, e Keith, il compagno di Samantha, la figlia di Rebus. Il primo nella periferia di Edimburgo, con una coltellata alla gola, il secondo su al nord nella campagna scozzese con una botta in testa che gli ha sfondato il cranio. Due drammi che coinvolgono una pletora di individui le cui differenze segnano un abisso sociale. All’omicidio del saudita indagano Siobhan Clarke e Malcolm Fox, della omicidi; del delitto in famiglia, naturalmente, se ne occupa John Rebus, che lasciato il suo cane alla collega Clarke, corre su al nord per insegnare agli sbirri locali come si fa il mestiere. Sullo sfondo, la ricerca che Keith stava conducendo sui campi di concentramento inglesi nei quali, durante la Seconda guerra mondiale venivano raccolti i cittadini di origine tedesca e italiana, possibili traditori, e in seguito i prigionieri di guerra. Non mancano alcune infedeltà coniugali, la delinquenza organizzata e il grande business immobiliare che coinvolge anche la City di Londra.
Con estrema sicurezza, e mestiere in eccedenza, Ian Rankin ci conduce attraverso questo impenetrabile intrigo senza mai essere eccessivo, con una scrittura lucida ed elegante ed eccellenti dialoghi che spesso strappano un sorriso e qualche volta una risata. Un perfetto lavoro di polizia, mai noioso e dal ritmo incalzante, pieno di ipotesi che lasciano spazio al lettore che tenta di mettere sul piatto le proprie. La trama è un falsopiano che presto si inclina facendo scivolare la storia verso un finale inaspettato dove storia e affari si incrociano creando un groviglio che solo l’abilità di Rebus e dei suoi ex colleghi sarà in grado di svelare. Specie se nel frattempo il crimine organizzato tenta di approfittare a proprio vantaggio della situazione, intorbidendo ulteriormente le acque.
Attorno alla vicenda un angolo poco conosciuto di Scozia, una località di brughiere e boschi autunnali che viene tanta voglia di visitare. Rankin è abilissimo a depistare, getta di continuo esche appena percettibili che il lettore mordicchia cercando di capire se sia o no il caso di abboccare. A questo si aggiunge una feroce analisi di una certa società britannica dove i segreti di famiglia appaiono ben più importanti di qualsiasi altra cosa. Soprattutto della verità. Se esistesse una scala di valori per descrivere un libro, a Una canzone per i tempi bui darei, senza esitare, la qualifica di estremamente soddisfacente.
Enrico Pandiani
Lo scrittore:
Ian Rankin è nato nel 1960 a Cardenden, in Scozia, e vive a Edimburgo. James Ellroy l’ha definito il re del noir scozzese. I suoi romanzi, tradotti in ventidue lingue, hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi: Gold Dagger Award nel 1997 per Morte grezza; Premio Edgar nel 2004 per Casi sepolti; Grand Prix de Littérature Policière nel 2005 per Anime morte. Nel 2019 Rizzoli ha pubblicato La casa delle bugie.