Raul Montanari – Il vizio della solitudine

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Editore Baldini+Castoldi
Anno 2021
Genere Noir
336 pagine – brossura e epub


Ci sono libri che, una volta cominciati, trasmettono la sensazione di intraprendere una scalata, attrezzati di tutto punto con scarponi e cinghie, caschetto e piccone, ma che lasciano totalmente impreparati alla visione che si avrà una volta arrivati in cima: uno spettacolo a trecentosessanta gradi di immensità e gradazioni di colore, nel quale anche i più piccoli dettagli visti dall’alto, come le strade che si intersecano, hanno i contorni ben definiti e limpidi.
Ci sono libri che, una volta finiti, ti si insinuano sotto pelle, bisogna lasciarli decantare perché, al di là della trama, lasciano al lettore alcuni interrogativi. Alle volte trasmettono una morale, senza che lo scrittore ne avesse intenzione. Ma perché il lettore vuole scrutare oltre la storia stessa, ne sente la necessità.

Poi ci sono i libri di Raul Montanari, che racchiudono entrambe queste sensazioni: una scalata verso la cima per godere del panorama e la scoperta del significato intrinseco. Ed è così che conosciamo Ennio Guarneri, un cinquantenne duro e tosto con un passato in polizia dove aveva cercato di sovvertire, insieme a due colleghi, quella linea buia nella quale spesso finiscono le leggi, interpretate quasi a discapito di chi dovrebbe essere difeso.
“La legge è più severa con le vittime che con i colpevoli.”
Immaginandolo come una sorta di paladino dei più deboli, l’uomo affronta tutte le conseguenze dei suoi comportamenti, subendo a sua volta un’ingiustizia che lo porterà a essere espulso dalla questura ed esplorare una vita più ritirata, più ai margini della società.

È un uomo solitario e riservato, perso nelle sue giornate sempre uguali in cui si concede, alla soglia della mezza età, di andare a pesca dove il silenzio è il suo unico compagno.
Questo non basta per non trovarsi coinvolto in quello che si rivelerà il preludio di un assassinio, ma con il suo intervento riesce a colpire l’aggressore, che rimane ucciso. Il gesto violento, dettato dall’istinto dell’uomo di legge, ma anche da spirito di iniziativa, avrà delle conseguenze inimmaginabili: l’ex poliziotto sarà legato a doppio filo a un’organizzazione criminale di giustizieri nigeriani (già apparsa nel precedente romanzo “La seconda porta”), con la quale sarà eternamente in debito. Almeno finché non riuscirà a ribellarsi dal circolo vizioso nel quale si è cacciato.

Incontro con l’autore a cura di Cecilia Lavopa, con Romano De Marco

Sono passati trent’anni di scrittura, per Raul Montanari, cominciati con la pubblicazione de “Il buio divora la strada” nel 1991. Autore di post-noir in cui non c’è mai stato un calo di gradimento da parte dei suoi lettori, con questo romanzo riporta in auge il significato originario di noir. Cominciato con lui, Aldo Nove e Tiziano Scarpa negli anni ’90, il genere ha dato vita a numerosi romanzi nei quali non esistono il commissario o l’ispettore di turno, ma personaggio principale è la vita stessa dei protagonisti che la abitano.

Paolo Crepet scrive della solitudine: Viviamo uno strano paradosso: non ci possiamo più dire soli, eppure noi tutti, in qualche misura, sentiamo e temiamo di esserlo. Abbiamo a disposizione infiniti strumenti di comunicazione, eppure manchiamo dell’essenziale per dire e per sentire.
Ennio Guarneri ha scelto di essere solo, senza però escludersi al mondo, che comunque lo cerca e forse lui è alla ricerca di se stesso.
Lo fa tornando dalla sua maestra delle elementari, per ripartire dalle basi della conoscenza, dalle basi della sua infanzia, alla ricerca di una memoria che nel tempo si è appannata e di una dolcezza di cui la donna lo ha saputo circondare.
“Sei tu?” chiede la voce che conosco così bene, che affonda nel mio passato più di ogni altra visto che quella dei miei genitori sono spente per sempre.
“Sì, signora maestra” rispondo.”

Sceglie di far entrare in casa sua Greta, una bellissima ragazza che vende Lotta Comunista porta a porta e che lo conquista da subito, decidendo di “accoglierla nel suo passato e abitare il suo”.
Ogni personaggio della storia di Montanari si stratifica, si consolida. Ognuno prende e dà e se nel noir si parla di emozioni, di sentimenti, qui troviamo tante storie in cui emozionarci e immedesimarci: dal senso di giustizia, al fenomeno dell’immigrazione clandestina, alla genitorialità, alla definizione di “accoglienza” nell’accezione più ampia, anche quando si cerca di fuggire dalla folla, ma in realtà ne siamo attratti. Perché si ha bisogno di far parte di qualcosa, di un disegno più ampio.
Ancora una volta Raul Montanari ci regala una bella storia e un personaggio che spero di ritrovare, prima o poi.

“Che cosa terribile quando il giudice equo dà una sentenza iniqua.” (Sofocle)

Cecilia Lavopa


Lo scrittore:
Raul Montanari ha pubblicato una ventina fra romanzi, saggi e libri di racconti. Fra i più noti, i romanzi La perfezione (1994), Chiudi gli occhi (2004), L’esistenza di dio (2006), La prima notte (2008), Strane cose, domani (2009, Premio Bari, Premio Siderno e Premio Strega Giovani), tutti pubblicati da Baldini & Castoldi, oltre che Il regno degli amici (2015, premio Vigevano, finalista premio Scerbanenco), e il saggio Il Cristo zen (2012). Con Aldo Nove e Tiziano Scarpa ha scritto Nelle galassie oggi come oggi (2001), insolito bestseller nel campo della poesia. Ha firmato opere teatrali, sceneggiature e importanti traduzioni dalle lingue classiche e moderne, da Sofocle a Shakespeare, da Poe a Cormac McCarthy.
Dirige a Milano una famosa scuola di scrittura creativa.