Antonio Fusco – Quando volevamo fermare il mondo

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Editore Giunti / Collana Scrittori Giunti
Anno 2021
Genere Narrativa
252 pagine – rilegato e epub


“Mi girai, una volta sola, l’ultima, a guardare lo scempio di quei giorni di follia. Le auto bruciate non erano state ancora rimosse. Pietre, bottiglie rotte, vetrine devastate, scritte sui muri a ricordare che ‘tout le monde déteste la police’, mazze, bastoni, qualche scarpa, fazzoletti e magliette sporche di sangue qua e là, fioriere spaccate, residui delle migliaia di lacrimogeni sparati. I segni della battaglia che si era combattuta poche ore prima erano ancora tutti lì. Oltre c’era il mare. Calmo e indifferente. Severo, così mi sembrò, mi ricordava che Genova non meritava quello che le avevamo fatto. Mi fece sentire in colpa e chiesi scusa per la mia parte, consapevole che lei presto avrebbe dimenticato e perdonato. Cosa che non sarebbe riuscita a me.”

Antonio Fusco torna in libreria e, prendendosi una pausa dal commissario Casabona, lo fa con un romanzo diverso, con una storia d’amicizia, potente e bellissima, fra due ragazzi diventati ormai adulti in un mondo difficile e complicato. Sullo sfondo uno dei capitoli più tragici della nostra storia contemporanea.
Da un lato, infatti, c’è Massimo, detto l’Indiano per i tratti somatici ereditati dalla madre di origini sinti, abbandonato da lei a soli due anni, appassionato di musica rock, solitario, e dall’altro c’è Pietro, l’amico che è quasi un fratello, idealista, compagno di sogni e di avventure. E in mezzo c’è Giulia, l’amore conteso, che porterà al tradimento, a quella ferita che non si rimargina, che divide e che separa inevitabilmente le strade dei due ragazzi, con uno strappo profondo, irreparabile. Due ragazzi che si fanno adulti in un mondo che continua a evolversi e che diventa sempre più complicato. E i due, diventati ormai uomini, si troveranno, inconsapevoli, schierati alle parti opposte della barricata in quei terribili giorni del G8 a Genova, Massimo poliziotto e Pietro manifestante. Il destino, quasi uno scherzo, deciderà di farli incontrare dopo tanti anni proprio in quelle circostanze, per una sorta di resa dei conti, alla ricerca di quella pace dell’anima che negli anni nessuno dei due è riuscito a trovare.

“Quando volevamo fermare il mondo” è un romanzo intenso, emozionante, che coinvolge e a tratti commuove, e che lascia nel lettore non solo le riflessioni che solamente le emozioni più profonde sanno regalare, ma anche la voglia di approfondire le letture e le testimonianze su quei drammatici giorni di Genova.
Antonio Fusco è infatti capace di cogliere tutte le sfumature più vive e i lati più intimi della personalità dei protagonisti, tratteggiandoli alla perfezione e conducendo il lettore nella profondità dei sentimenti provocati da un’ evoluzione che si compie man mano che la trama si snocciola e si intreccia con la drammaticità degli eventi, descritti con cura e realismo, e con una profonda onestà intellettuale che lascia nel lettore l’amarezza di un destino che già conosce.
I giorni di Genova sono narrati nella loro complessità proprio dal punto di vista di Massimo, io-narrante lucido e coerente, che non si sottrae dal portare alla luce anche gli aspetti più oscuri della vicenda, focalizzando l’attenzione del lettore su quella spirale di odio, adrenalina, paura e rabbia che ha trascinato gli eventi di una delle pagine più tragiche della storia italiana.
Dentro questo romanzo c’è tutto, c’è la morte di Carlo Giuliani, c’è la Bolzaneto, c’è la Diaz, ci sono le torture, i soprusi, i concerti, i cortei, la speranza, le voci inascoltate, il Genoa Social Forum, i Black Bloc, i lacrimogeni, la disorganizzazione, la confusione, la paura, l’inesperienza e anche un fato cattivo, crudele, che non ha consentito a nessuno quella via di scampo che molti meritavano. Non ci sono vinti, non ci sono vincitori. Solo una devastazione, prima di tutto dell’anima, dalla quale Massimo e Pietro – come tutti quelli che hanno vissuto quei giorni drammatici – ne usciranno per sempre cambiati, segnati nel profondo, al di là delle sentenze, delle assoluzioni e delle condanne.

Antonio Fusco consegna quindi al lettore un racconto potente, disincantato, ispirato a una storia vera, che lascia un segno nel cuore e una scia importante, la consapevolezza che è necessario prima di tutto approfondire, perché il mondo non si ferma – la storia di Genova ce lo ha insegnato -, ma forse si può cercare di comprendere, capire, riflettere, senza giustificare. Perché “l’odio alimenta solo altro odio e alla fine nessuno può più dire di essere dalla parte giusta”.
Un romanzo necessario, a vent’anni dai fatti di Genova, consigliato quindi non solo a chi vuole approfondire le delicate tematiche affrontate, ma anche a chi vuole approcciarsi a un autore contemporaneo e capace di cogliere le intense sfumature dell’anima.

Il solito breve accenno anche all’edizione del romanzo curata da Giunti. Copertina evocativa, bellissima nel suo minimalismo, perfetta per il genere e il tema affrontato.

Linda Cester


Lo scrittore:
Antonio Fusco (Napoli, 1964) è funzionario nella Polizia di Stato e criminologo forense, dal 2000 vive e lavora in Toscana. Per Giunti sono usciti con grande successo i romanzi della serie del commissario Casabona: Ogni giorno ha il suo male (2014), La pietà dell’acqua (2015), Il metodo della fenice (2016), Le vite parallele (2017), Alla fine del viaggio (2019), La stagione del fango (2020). La raccolta delle prime tre indagini della saga è uscita in un unico volume nel 2017.