Editore Giunti / Collana M
Anno 2022
Genere Giallo
876 pagine – rilegato e epub
Prima che essere un luogo di passaggio, di inizio e destinazione di un viaggio, la stazione Centrale di Milano è un personaggio dotato di vita propria, una vita lunga millenni, stratificata, le cui tracce sono palesemente leggibili. Nella vita della Stazione sono passate tante persone, tante vite e lei è stata brava a tramandarne i ricordi e a crearne di nuovi. Si, perché la Stazione è viva, nelle sue viscere, c’è un cuore pulsante che permette di dare dignità a chi nella vita al di fuori non ne avrebbe, a chi qui ha trovato rifugio, a chi fuori non sopravvivrebbe. Ma questo mondo, quasi perfetto non è conosciuto, non appartiene alla superficie. Questa anima vivente è invisibile… forse per tutti.
Il periodo in cui si svolgono le azioni è precedente alla sua riqualificazione, quando per un poliziotto, essere assegnati alla PolFer era una punizione. Tale fu per l’ispettore Riccardo Mezzanotte, allontanato dalla ben più prestigiosa Sezione Omicidi per averne combinata una delle sue. L’ispettore non è un tipo facile, è sicuramente intuitivo, a lui si devono le risoluzioni di indagini difficili e delicate, ma è irascibile e sempre pronto a usar le mani, forte del suo passato da ex pugile. A operare come volontaria del centro di ascolto della Stazione Centrale di Milano, Laura Cordero, una giovane rampolla della società “bene” di Milano. Pur appartenendo all’alta società Laura non frequenta i suoi pari, anzi prende volutamente le distanze per diversi motivi, primo fra tutti “il dono” una specie di interiorizzazione dei sentimenti altrui che la rendono vittima di quei sentimenti e di quelle emozioni come se fossero suoi.
Non è un talento che le permette di star bene, tutt’altro, e nel tempo si è creata una barriera per cercare di non farsi coinvolgere. Ma non sempre funziona. Cardo e Laura non potevano essere più diversi eppure la Stazione Centrale sarà il loro punto di incontro, il luogo grazie al quale le loro vite cambieranno, non senza difficoltà e pericoli. Nel raccontare le vicende della Stazione, Jacopo De Michelis ha fatto una scelta coraggiosa innanzitutto per la quantità di informazioni e storie che ha deciso di inserire nel romanzo, ma soprattutto per aver inserito la componente esoterica che, pur amalgamandosi alla perfezione nella narrazione, può spiazzare il lettore che all’improvviso ai troverà calato in riti e ambientazioni magiche.
Incontro con l’autore a cura di Luciana Fredella
La divisione in livelli, ciò che c’è sopra, in mezzo e al di sotto, ricorda vagamente la suddivisione che Maurizio de Giovanni ha trattato nel suo libro “I Guardiani”. Tuttavia è chiara l’influenza di autori come Verne sia per la componente fantastica che per quella avventurosa. Una delle caratteristiche che emerge è la contaminazione di generi diversi.
La Stazione non è solo un thriller ma anche un romanzo storico, un romanzo avventuroso, un romanzo d’amore, in cui non manca la suspense. Lo studio delle fonti, delle leggende e dei racconti che da sempre hanno accompagnato la vita della Stazione Centrale sono ben intrecciate con le storie dei protagonisti rendendo la lettura coinvolgente e interessante resa tale anche dai capitoli in cui De Michelis, deviando dal plot principale, approfondisce il passato dei protagonisti del romanzo. La cura e l’attenzione nell’utilizzo delle parole e la loro connessione è evidentemente influenzata dall’attività di editor dell’autore. Molto interessante la grafica della copertina del libro, comprensibile e chiara dopo aver letto il libro.
Luciana Fredella
Lo scrittore:
Jacopo De Michelis è nato a Milano nel 1968 e vive a Venezia, dove lavora come editor presso Marsilio Editori. È stato traduttore, curatore di antologie, consulente editoriale e docente di narratologia alla NABA di Milano. Appassionato di fotografia, pubblica i suoi scatti su Instagram come @geidiemme. La stazione è il suo primo romanzo.