Editore E/O / Collana
Anno 2022
Genere Thriller, Noir
272 pagine – brossura e epub
Traduzione di Paola Novarese
Il titolo racconta da solo più della metà del libro…o almeno sembra. Sin dalle prime pagine si ha quella strana sensazione di prevedibilità degli eventi, quella scomoda posizione di lettore onnisciente che non ha bisogno di prevedere il prossimo passo, perché tutto ha le sembianze di un’eco di voci già ascoltate. Ma se la possessione che tutti prevediamo dal titolo ed evidenziata nelle pagine non fosse quella che ci aspettiamo? Se questa possessione fosse, in realtà, qualcosa da cui tutti siamo stati, almeno una volta nella nostra vita, posseduti? Qui la bravura di Matt Haig. Nel titolo è nascosto il libro e nel libro è celata la vera possessione come in una Matrioska: sai già che dentro troverai l’esatta copia dell’esterno ma non sai se ce ne sarà un’altra finché non andrai a leggere tra le righe dei vari livelli narrativi.
Mr. Cave ha un dono, una maledizione: è in grado di percepire se i propri figli sono in pericolo (un dono comune a molti genitori in effetti). Questo dono, però, non gli ha permesso di salvare suo figlio Reuben che esala il suo ultimo respiro tra le braccia del padre, la fuga dei bulli che lo stavano molestando e l’impassibile sguardo di un compagno di giochi che si ferma a guardare lo spettacolo della morte. Sua sorella gemella Bryony rimane l’ultimo tesoro da proteggere per Mr. Cave. La ragazza nel pieno dell’adolescenza si trasforma da dolce fiore in una gentile ribelle che considera le attenzioni del padre eccessive e i suoi metodi nazisti. In tutto questo Il signor Cave scopre che suo figlio Reuben riesce a controllare i suoi pensieri e azioni…o almeno è quello che crede.
Svelare altri particolari della trama sarebbe un crimine. In questo libro vengono descritti diversi livelli di sofferenza e di orrore: la morte di un figlio, il suicidio di una madre, la morte di una moglie, la paura che gli affetti rimanendo possano sgretolarsi in polvere come mobili antichi tarlati e il terrore di non poter controllare le proprie azioni e le conseguenze che da queste scaturiscono. Le prime domande che Mr. Cave si trova ad affrontare sono esistenziali: cosa mi è rimasto? Come posso andare avanti? Come posso cristallizzare il tempo in un fotogramma immutabile? E lui, da restauratore, ha un solo modo per farlo: cercare di riparare, con cura certosina, i graffi che il tempo lascia sull’oggetto del suo amore: la figlia.
Se lo si esamina più in profondità, il libro parla di assenza più di possessione. È la mancanza di qualcosa che ci porta a volerla. Il personaggio più intrigante di tutto il libri in effetti è Reuben, di cui si perde traccia nel primo capitolo ma che rimane presente, come un’ombra per tutta la narrazione. È la sua assenza più che la presenza a rendere pesante l’atmosfera, è un arto fantasma che non c’è ma si fa sentire, è un soffio che anima le braci della follia di una padre distrutto dal dolore e dal senso di colpa.
E se la vera possessione fosse l’amore? Se quella lucida follia che comanda le azioni imprevedibili di un padre fosse “l’amor che move il sole e l’altre stelle”? Per amore si fanno pazzie, si perde la razionalità, si diventa folli, pazzi, si vedono cose che non esistono e si è disposti a fare atti estremi che la mente razionale non permetterebbe. Un padre distrutto dal senso di colpa potrebbe voler essere posseduto dal figlio morto per sentirlo vicino e allo stesso tempo giustificare azioni che normalmente non farebbe?
“Il messaggio che Michelangelo rivolgeva a me, che stavo di fronte alla Pietà, era chiaro. Ti attende una sofferenza atroce se permetterai a tua figlia di andare in un mondo di anime perdute. Devi proteggerla, non devi mai permettere che si separi da te”.
Matteo Bordoni
Lo scrittore:
Matt Haig è collaboratore dei più importanti giornali del Regno Unito (The Guardian, The Sunday Times, The Independent, The Sydney Morning Herald e The Face).
Haig ha esordito nel campo della letteratura nel 2005 con The last family in England (in Italia pubblicato con il titolo Il patto dei labrador). Il libro che parla delle vicende di una famiglia raccontate dal punto di vista del labrador di casa e una reinterpretazione in chiave moderna dell’Enrico IV di Shakespeare ed è stato un bestseller in Gran Bretagna e negli Stati Uniti (dove però è stato pubblicato con il titolo modificato in The Labrador Pact).
Nel 2007 esce Dead Fathers Club (Il club dei padri estinti), che invece riprende l’Amleto: il protagonista, un bambino di undici anni, incontra il fantasma del padre morto in un incidente automobilistico e quest’ultimo gli chiede di uccidere lo zio che considera responsabile della sua morte. Il libro è uscito anche in Italia ed ha ricevuto un’entusiastica recensione sul Corriere della Sera, firmata da Paolo Giordano. L’anno dopo dà alle stampe The Possession of Mr. Cave (La proprietà di Mr. Cave), che invece narra il rapporto ossessivo fra un padre e sua figlia. Sempre nel 2007, Matt Haig esordisce nel mondo della letteratura fantasy con La foresta d’ombra (Shadow Forest), grazie al quale vince il Nestlè Children Book Prize.