Editore Longanesi / Collana La gaja scienza
Anno 2022
Genere giallo
324 pagine – brossura e epub
Sono passate poche ore dalla soluzione di un caso molto complesso (quello che possiamo leggere in “L’ombrello dell’imperatore”, romanzo d’esordio di Tommaso Scotti) quando l’ispettore Takeshi Nishida della polizia di Tokyo viene incaricato, da un superiore stimato, di indagare sulla morte di un certo signor Mihara, un imprenditore di successo residente in un bellissimo appartamento. Mihara-san è stato pugnalato, ma ci sono cose che sembrano non avere senso: come ha fatto la vittima a telefonare al portiere del palazzo per chiedere aiuto? Perché l’assassino ha abbandonato sulla scena una ingente somma di denaro oltre all’arma del delitto? Perché il cadavere del signor Mihara ha un sorriso sulle labbra?
L’ispettore Nishida è un personaggio molto interessante. Figlio di un giapponese e di una statunitense, dalla madre ha ereditato il colore degli occhi nonostante i tratti somatici generalmente orientali; e anche un atteggiamento diretto nei confronti dei problemi, che spesso lo mette in contrasto con i colleghi che, seguendo le tradizioni giapponesi, tendono a essere a volte fin troppo formali, causando secondo Nishida ritardi e possibili malintesi. Inoltre, dopo una separazione ben poco pacifica con la moglie, vede fin troppo raramente l’amata figlia Mia, che nelle prime pagine di questo romanzo lo contatta…
Le azioni dell’ispettore Nishida sono intervallate da brevi capitoli nei quali leggiamo di individui che decidono di abbandonare ciò che fino a quel momento era stata la loro vita per fuggire altrove e vivere sotto falso nome; o per togliersi la vita. Questi passaggi, struggenti e spesso molto poetici, sembrano scollegati dal resto del romanzo; e per un bel po’ lo sono. Poi… leggerete.
Ancora una volta, Tommaso Scotti ci accompagna a conoscere un lato della civiltà giapponese (e in particolare di Tokyo, dove vive) generalmente meno noto, e lo fa nel contesto di un giallo avvincente, con personaggi interessanti e ben definiti, spesso vagamente caricaturali (Joe Kabuto e i suoi onigiri!) ma mai eccessivamente tali, e soprattutto mai limitati al ruolo di macchiette: tutti hanno le loro idiosincrasie, anche lo stesso Nishida con il suo caffè in lattina di marca Boss, ma queste li rendono umani, “normali”. Si tratta di gente che fa il proprio lavoro; nel caso dei poliziotti, lo fanno anche molto bene. Di gente che ha una vita.
Nishida, personaggio sul quale la narrazione si concentra, non vive pensando solo al caso sul quale sta indagando. Ha anche problemi di famiglia, un corvo semidomestico che gli porta insetti morti, amicizie e screzi. E lo stesso vale per gli altri personaggi, che incontriamo solo quando incrociano la strada del protagonista ma che vediamo non essere monodimensionali. Ecco, questa capacità di rendere “vivi” i personaggi è una dote che distingue Tommaso Scotti.
“Le due morti del signor Mihara” è un romanzo avvincente, con personaggi molto interessanti, che ci accompagna in una Tokyo diversa da quella che tutti crediamo di conoscere. È un giallo estremamente solido, con una soluzione logica e molto ben architettata. Lo consiglio decisamente.
Marco Piva
Lo scrittore:
Tommaso Scotti, nato nel 1984, laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a Tokyo, dove adesso vive e lavora. Nel tempo libero si dedica al pianoforte e alla calligrafia. Il suo romanzo d’esordio, L’ombrello dell’imperatore (Longanesi, 2021), ha conquistato il pubblico e la critica grazie al personaggio dell’ispettore nippoamericano Nishida e allo sguardo curioso e disincantato con cui racconta un Giappone inedito e spesso frainteso.