Editore NNE
Anno 2022
Genere Noir
384 pagine – brossura e epub
Ci sono moltissime cose dentro queste pagine.
Amore, senso del dovere, fedeltà, giudizio, superstizione, genitorialità, mancanza.
Il tutto è sapientemente dosato e al di là della trama che ci cattura a ogni pagina e dello stile di scrittura che è al tempo stesso ricercato, diretto e, oserei dire, anche molto fisico e tangibile, quello che ho amato di più in questo romanzo sono i personaggi e la descrizione dei luoghi e delle tradizioni.
Sull’ultimo punto, quello che riguarda luoghi e tradizioni, è evidente l’accurata ricerca dell’autrice sul folclore, sulle usanze e sulla mentalità Rom.
Il romanzo, nelle primissime pagine, regala al lettore un vero e proprio viaggio illusorio ma estremamente evocativo verso la Camargue.
Più precisamente presso la città francese di Saintes-Maries-de-la-Mer dove il 24 maggio si celebra Santa Sara (Sara la nera) che viene venerata, come se fosse davvero una santa, dalla comunità rom.
Dopodiché Marchelli ci porta a Volterra e anche qui ci fa scoprire la città facendoci correre alla mattina all’alba, avvolti nella nebbia, tra le rovine etrusche lungo i suoi 7300 metri di cinta muraria.
Ma ciò su cui vorrei spendere qualche parola in più senza svelarvi la trama di quello che è fondamentalmente un giallo-noir che si muove su una corda tesa, regalandoci la giusta dose di suspense e azione, sono i personaggi.
Molti indossano una maschera e l’abilità dell’autrice sta proprio nel muovere la mano del lettore affinché possa lui stesso possa svelarne il vero volto.
Mirela Dragan
Mirela è gelata sulla sedia. Non vi ho tradito, vorrebbe rispondere. Non ho tradito nessuno. Non ho tradito te.
Mirela Dragan era diversa.
Mirela Dragan aveva mille porte aperte nel cuore e troppe scale contorte da salire per raggiungerle.
Mirela che pare potersi affermare solo andando contro.
Contro una madre che non vuole vederla partire.
Contro un’idea di vita che le stava stretta.
Contro gli uomini che l’hanno fatta soffrire.
Contro le altre donne che la percepiscono come una minaccia.
Contro suo figlio che la vorrebbe diversa.
Contro una verità che non svela solo perché teme di non essere creduta.
Succube delle azioni che la vita stessa l’ha praticamente obbligata a commettere.
Chi era Mirela?
Perché è scappata dal suo paese e ha scelto di vivere in un paese straniero nel quale sarà per sempre considerata la “zingara” nonostante un figlio che fa di tutto per integrarsi, un matrimonio e un lavoro?
Mirela è una vittima, ancor prima di essere uccisa.
Dovremmo ricordarci che non è la condizione della vittima – nuova condizione sociale, cambio di residenza, un lavoro – a cancellare idee e gesti di chi sta dalla parte sbagliata della storia. Perciò Mirela arriva in Italia pensando di potersi lasciare alle spalle i torti subiti e subisce una vittimizzazione secondaria. E’ costretta a rivivere nuove condizioni di sofferenza e viene giudicata. Chiara Marchelli ha un grande merito. In queste pagine ci consegna la voce di Mirela ed è molto importante al fine di ogni indagine, anche se fatta solo di inchiostro, conoscere la personalità, i sogni, le debolezze e la vita di chi viene ucciso se vogliamo scoprire chi è il carnefice.
Continuiamo il viaggio nella mente umana impossibilitati a comprendere l’ingiustificato atteggiamento precettoso di Maddalena Ballarini a capo delle Devote convinta che Mirela sia la causa della fine del suo matrimonio e che Yanko sia figlio sì di Mirela ma anche del diavolo. E, tra tutti gli altri indimenticabili personaggi, incontriamo il pragmatico e sofferente luogotenente Maurizio Nardi che conducendo le indagini ci consegna parte della sua vita. Perché è questo che restiamo, esseri umani. Al di là dei ruoli che la vita ci induce a interpretare.
Un romanzo da leggere, “Madre Terra”, assaporando l’inquietudine e la precarietà dei giorni, soprattutto, nel nuovo mondo post-pandemia che Marchelli ci ricorda.
Riconoscendosi nel diverso che viene giudicato e nel giudice, che non ammette debolezze e che riserva a sé stesso un metro di giudizio differente.
Un perfetto piano sequenza, interrotto solo dal piacevole scambio di voce narrante, che rivela una grande capacità dell’autrice nel gestire la pluralità dei personaggi tarandoli perfettamente e regalando loro ispirazione e specificità.
Deborah Alice Riccelli
La scrittrice:
Chiara Marchelli è nata ad Aosta e si è laureata in Lingue Orientali a Venezia. È autrice di romanzi, una raccolta di racconti e un saggio su New York, la città dove vive. Insegna Letteratura Contemporanea,Traduzione e Italiano alla New York University e Scrittura alla Scuola Holden. Con Le notti blu (Giulio Perrone Editore 2017) è entrata nella dozzina finalista del Premio Strega. NNE ha pubblicato anche La memoria della cenere (2019) e Redenzione (2020).