Editore Giunti
Anno 2022
Genere Giallo
372 pagine – brossura e epub
Anche questo secondo lavoro di Barbara Perna, secondo capitolo delle avventure della giudice più “abbondante” del giallo italiano, arricchito dall’umanità di una serie di nuovi e imperdibili personaggi, ci regala in questi tempi così difficili e inquietanti da vivere per lo meno qualche ora di buon umore e allegria al di fuori degli impicci quotidiani.
Lei, Annabella Abbondante di nome e di fatto che, bella e prosperosa, pur immergendosi in continue diete da paura continua a esibire orgogliosamente un taglia 48, arricchita ed esaltata da una folta capigliatura riccia e ribelle che le ricade sulle spalle. Una donna allegra, simpatica, indefessa e travolgente lavoratrice, come solo lei sa fare, che ancora una volta si farà largo con la consueta disinvoltura e con irresistibile buonumore, tenendo ben stretta la barra del timone delle sue nuove e spesso tragicomiche avventure condite da stuzzicanti vicende sentimentali.
Ma per meglio completare, per chi non sapesse, la presentazione di Annabella Abbondante, torniamo a parlare della nostra giudice civile presso il Tribunale di Pianveggio – Lucca ancora nubile, felicemente senza figli e che nella vita ha solo tre dipendenze e tutte irrinunciabili: caffeina, cannoli e la verità.
Colpa del troppo lavoro dovuto a doverose sostituzioni di colleghe in maternità e della novità dell’atterraggio in ufficio del nuovo computer troppo complicato da usare, Annabella ha ignorato le mail della Scuola Superiore della Magistratura con la richiesta ufficiale di sostituire il tutor preposto all’annuale corso di formazione per nuovi magistrati nelle splendida cornice di Villa Castel Pulci, Scandicci, Firenze e che ha dato forfait all’ultimo momento. Anche se Annabella ama tenere quei corsi, e avendolo già fatto in passato e ne apprezza l’ambiente e l’atmosfera, stavolta la faccenda che le piomba in testa diventerà per lei come un fulmine a ciel sereno. Insomma, una vera e propria grana. Intanto perché, per colpa della sua trascuratezza, non lo sapeva fino al richiamo di Paolino da lei detto Dolly, suo solerte e inestimabile cancelliere e poi perché queste benedette lezioni andranno per forza a sommarsi e sovrapporsi alla normale attività giudiziaria.
Ma tant’è.
Anche se poi dice bene il proverbio che al peggio non c’è rimedio, perché quando a bordo della sua Ypsilon rosso corallo è arrivata a pochi chilometri dall’arrivo, buca una gomma. Brutto inconveniente, dal quale verrà salvata solo dalla cortesia di un collega, il piemme Ferruccio Landi – e annotatevi il nome perché questa new entry diventerà importante – , e dal suo autista in grado di rimontarle la ruota di scorta e rimetterla in strada. Ma la grana della sua sostituzione come docente al corso, si dilaterà in modo esponenziale quando durante la seconda sessione, a distanza di più di una settimana, sotto la terrazza di Villa Pulci, verrà rivenuto il cadavere di una donna. E, ma guarda un po’, questa donna Annabella la conosce, sa chi è. Ma non riesce a immaginare per quale motivo Eva Cantelli, cameriera della Palermitana si trovasse proprio là.
Ed ecco che il giallo si fa largo, l’indagine si fa strada con prepotenza e passa in primo piano. Tra una causa civile e l’altra, dove la fantasia di Barbara Perna si scatena nelle risibili descrizioni dei vari convenuti, la giudice Annabella Abbondante comincia a chiedersi se per caso i due eventi potrebbero essere collegati. E allora via, lancia in resta, senza risparmiarsi.
Una complicata favola gialla difficile da inquadrare con tratti da commedia rosa, per amori vicini e lontani, vecchi e nuovi che dividono e impacciano la protagonista. Ma una favola giallo rosa densa di humour e di sottile intelligenza e con tanti forse troppi? Ma no, dai che ce la facciamo, intrighi da sbrogliare.
Tutto inserito nel ben calibrato quadro di una quotidianità che non può permettersi di trascurare l’ancora della vasta e variegata famiglia di Annabella, con la sorella Maria Fortuna, le tante zie e i nipoti, pur con la loro spesso impegnativa interferenza da dover compensare a ogni costo.
Per non dimenticare i rapporti non sempre tranquilli con i colleghi e le forze dell’ordine ma, sempre sorretta dai veri grandi amici, quelli onnipresenti nel bene e nel male, gli eventi si incastreranno perfettamente come tessere di un puzzle in un plot giallo molto particolare e stuzzicante, affollato da continui colpi di scena, fino al semi machiavellico incastro alla Poirot per arrivare alla conclusione.
La prosa è frizzante, piena di brio e di quelli spunti tratti dalla professione che la Perna, giudice presso il Tribunale di Roma, ha saputo prestare alla sua protagonista, per renderla più vera e credibile.
Patrizia Debicke
La scrittrice:
Barbara Perna è nata a Napoli ed è giudice civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma. Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. Annabella Abbondante è il suo romanzo d’esordio.