Editore Borderfiction
Anno 2022
Genere noir
375 pagine – brossura e epub
Stefano Camerini, giornalista italiano, si reca in Brasile per scrivere un articolo sull’imprenditore Gian Pietro Baracchi, che ha un’agenzia di moda e si è fatto un nome nel settore arrivando a instaurare rapporti stretti con il mondo della politica e degli affari. Stefano sospetta che si serva delle ragazze che lavorano per lui per imbastire scambi e ricevere favori dai potenti di quel paese, il cui fascino è fatto di luci e di ombre che coesistono in precario equilibrio.
Per avere maggiori informazioni su Barozzi che sembra irraggiungibile e inattaccabile, chiede aiuto a una giornalista locale, esperta nel settore della moda, Priscilla Amorin, originaria dell’Amazzonia, che sta cercando di farsi un nome all’interno del giornale dove lavora. La donna, incuriosita dalle motivazioni che spingono Stefano in questa indagine, cerca di vederci più chiaro ma quando l’uomo sparisce, capisce che forse i suoi sospetti erano reali e che c’è qualcuno che sta cercando d’insabbiare l’inchiesta senza guardare in faccia a nessuno.
“Sai come diciamo qui quando la polizia indaga sui potenti? …, finirà tutto con un samba.
E lo balleranno insieme tra le risate.”
“Il samba di Priscilla”, edito da Borderfiction, una storia nera che parla di verità e di giustizia, di coraggio e di obiettivi, di assurdi giochi di potere, di corruzione, di ricatti, ma anche di quei pesi sulla coscienza che spingono ad affogare nell’alcol i pensieri che di notte impediscono di dormire e che segnano, impedendo di riconoscere nello specchio la persona che si è diventati. In questo scenario l’autore ha creato dei protagonisti ben delineati che emergono dalla trama del romanzo con la forza del loro carattere, con i sogni e le speranze che nutrono del futuro, mai dimenticando o lasciando indietro il fardello che trascinano dal loro passato.
Priscilla è una giovane donna, bella e indipendente, originaria dell’Amazzonia, da dove è voluta fuggire in cerca della propria strada. Quella scritta che vede ogni giorno sulle pareti del proprio ufficio, giornalismo è opposizione, la spinge a riflessioni continue e a chiedersi, anche a causa di tutto ciò che vede accadere attorno a sé, se quello che sta facendo e che se sta vivendo rispecchia ciò che vorrebbe. Se lottare serva davvero a qualcosa.
Stefano è un uomo che è disposto a tutto, che non si lascia spaventare dalle zone d’ombra di un paese dove tutto è possibile anche ciò che non dovrebbe esserlo, che non si lascia intimorire dalla difficoltà di far coincidere la verità con la giustizia.
È estremamente complicato parlare di ambientazione per questo romanzo dato che la “location” è il romanzo. È la storia. È il senso primo e ultimo di ciò che apprendono i lettori. Senza il Brasile aspro, crudele, egoista, fascinoso, attraente e contradditorio non ci sarebbe nessun noir, non ci sarebbe nessuna narrazione e non ci sarebbero i personaggi vibranti e indimenticabili delle pagine di Barozzi. Una operazione, quella autoriale, che richiama molto da vicino il concetto di “opera d’arte totale” di Wagner dove a chi ascolta, a chi legge, a chi guarda bisogna regale un focus assoluto e non solo tanti parti scollegate dello stesso lavoro artistico. Il senso profondo di questo noir si basa sulla vittoria e sul successo da raggiungere a ogni costo e pertanto le azioni di tutti i personaggi tendono inesorabilmente solo a questo, ma per finalizzare lo scopo serve il bacino sociale e culturale più adatto: il Brasile feroce dove corrompere o eleminare il prossimo non solo è accettabile ma assolutamente necessario alla sopravvivenza. L’operazione di Barozzi diventa quindi una capriola letteraria di acrobatismo attraverso la quale deve far dimenticare al lettore i luoghi comuni sul paese carioca e fargli accettare la realtà nuda e cruda senza intaccare di uno iato il suo fascino.
Il samba è nel titolo, ma il titolo stesso è aperto alle interpretazioni più diverse. A definire la complicatissima operazione autoriale lo stile e il linguaggio di Barozzi che decide di non fare sconti prima di tutto a sé stesso imbastendo tutta la narrazione di una amarezza che non è rassegnazione ma solo racconto di cronaca. Per questo “Il Samba di Priscilla” più che il noir forse potrebbe richiamare molto da vicino quella sorta di verismo italiano da troppo tempo dimenticato nella nostra narrativa per indifferenza o incapacità.
Federica Politi e Antonia Del Sambro, “Due nel mirino”
Gli scrittori:
Maurilio Barozzi, giornalista, saggista e scrittore, vive in Trentino dopo aver abitato per molti anni i mesi estivi in Brasile (gestiva un chiosco bar sulla spiaggia di Salvador de Bahia). I suoi lavori editoriali sono apparsi su: “Diario”, “Liberal”, “Nasz Powiat” “Cicloturismo”, “Altrafinanza”, “Tu Style” e “Panorama Travel”. Alcuni scritti pubblicati per “Limes. Rivista italiana di geopolitica” sono stati tradotti in Polonia e, per Gallimard, in Francia e Canada. Il suo saggio ‘Do jakiej Unii zmierzamy?’ (‘Verso quale Unione Europea?’, 2001) è stato materia d’esame studio al corso di politica dell’Università Jagellonica di Cracovia. Dal 1996 è reporter presso il quotidiano l’Adige di Trento ed è autore di svariati articoli editoriali e delle rubriche di costume “Voci dalla strada” e “TeleBar”. Dal 2006 si occupa di sport ed è la prima firma del giornale per volley serie A, ciclismo e calcio internazionale. Nel 2014, inviato in Brasile, ha raccontato la Coppa del Mondo in 35 articoli con la manchette “Caipirinha mundial”.
Ha esordito in narrativa nel 2003 con il romanzo “Spagna” (Giunti editore).
L’ultimo libro è ‘Muro Dolomitico’ (Curcu&Genovese, 2019) il romanzo del volley: ristampato tre volte in pochi mesi.