Editore Emons / Collana Gialli tedeschi
Anno 2022
Genere Giallo
290 pagine – brossura e epub
Traduzione di Simone Anglan-Buttazzi
Nei primi anni Sessanta, a Monaco lavora il reparto di polizia criminale femminile. Tale reparto non è molto gradito al corpo maschile dell’arma che delega a tale sezione “casi” di rilevanza minore, con il preciso intento di chiuderlo e impiegare le agenti in mansioni più consone alle donne. Tra le agenti di tale reparto, Elke Zeisig si era già distinta per aver risolto il caso di omicidio di una bambina e in questa nuova storia si trova a indagare su un caso complesso che coinvolge il presidio americano a Monaco. La commissaria Zeisig non è come le altre donne degli anni Sessanta. Innanzitutto guida e possiede un’auto, cosa molto rara per quel periodo, vive in subaffitto in una stanza di pensionato, e soprattutto gestisce il suo corpo e i suoi sentimenti “come un uomo”. Ama il suo lavoro ed è determinata a perseguire il suo obiettivo che è quello di entrare nella sezione omicidi. A capo della omicidi opera il commissario Manschreck che per l’indagine sulla morte di una bambina coinvolge Elke percependone le capacità di analisi degli eventi e un certo intuito.
Verso la fine del 1962 al commissariato giunge una telefonata anonima sul probabile maltrattamento di un minore nel quartiere americano di Perlacher Forst. Nello stesso giorno giunge la notizia dell’omicidio di J.F. Kennedy e in un locale frequentato dagli americani si verifica un’aggressione.
La storia è ben strutturata e molto articolata con eventi che pare viaggino paralleli ma che porteranno a una soluzione unica.
L’autrice in questo secondo romanzo che ha come protagonista Elke Zeisig, dimostra ancora una volta come si possa trasformare in trama nera la storia di una società che viene coinvolta in fatti di cronaca. Ogni personaggio è ben delineato sia da un punto di vista emotivo/psicologico, sia nel contesto in cui è inserito. È evidente lo studio della società dell’epoca, tanto diversa da quella odierna, seppure non troppo lontana. Ciò che emerge è la distanza tra due culture in quel periodo molto diverse come quella americana e quella tedesca della Repubblica Federale di Germania: la condizione delle donne (più emancipate le statunitensi, più inquadrate in contesti familiari quelle tedesche); la condizione degli uomini di colore (trattati ancora come “inferiori” dagli americani, uguali per i tedeschi)…
Forse perché il romanzo è stato scritto da una giornalista professionista, forse perché il contesto sociale e storico è poco conosciuto in Italia, le pagine scorrono rapidamente e hanno la capacità di attrarre l’attenzione del lettore. Il ritmo non è sicuramente incalzante e poche sono le scene di azione, tuttavia la storia risulta fluente e, per me che leggo solo romanzi italiani, il merito del mio coinvolgimento va sicuramente al lavoro di traduzione di Simone Anglan-Buttazzi.
Luciana Fredella
La scrittrice:
Kerstin Cantz è nata a Potsdam ed è cresciuta nella zona della Ruhr. Dopo aver studiato giornalismo, ha lavorato come giornalista freelance ed è stata redattrice presso una televisione privata, prima di dedicarsi completamente alla narrativa e alle sceneggiature. Pubblica il suo primo romanzo storico, Die Hebamme, nel 2005 ottenendo un ottimo successo: il libro entra nelle classifiche dei bestseller e nel 2014 esce il film omonimo, per la regia di Hannu Salonen. Fräulein Zeisig und der amerikanische Freund, il secondo libro della serie, esce in Germania in luglio 2021. Kerstin Cantz vive oggi con la sua famiglia vicino a Monaco.