Editore HarperCollins Italia
Anno 2023
Genere Noir
256 pagine – brossura e ebook
Un tuffo nel passato, non per l’anno di pubblicazione della prima edizione, il 1991, ma perché ambientato in un’Italia che non esiste più, un’Italia in cui la tecnologia non era ancora onnipresente e la vita era meno frenetica.
Il primo romanzo di Andrea G. Pinketts, il capostipite della sede con protagonista Lazzaro Santandrea è un’immersione completa in un’Italia che non esiste più, nel Paese che vedeva il futuro ancora a tinte rosa ma che viveva il presente con le tinte forti della cronaca nera.
Lazzaro Santandrea è un trentenne disoccupato, estremamente avvezzo ai “benefici” dell’alcool, ai piaceri della carne e ai ricordi di un’infanzia lontana ma non così distante da non sentirne ancora i profumi. È proprio questa ricerca di se stesso a partire dai luoghi della giovinezza che lo porta ad imbattersi in una serie di crimini irrisolti con al centro l’omicidio di un bambino. Lazzaro è un uomo in cerca di riscatto. L’omicidio di un bambino lo riporta alla sua infanzia, e lo spinge a indagare per scoprire la verità.
Il protagonista è un personaggio complesso, affascinante sotto molti punti di vista ma allo stesso tempo immaturo e impetuoso. Un uomo che si ritiene un perdente, alla continua ricerca di un riscatto per se stesso e agli occhi degli altri. Un personaggio in grado di avere pensieri profondi, maturi e toccanti, ma spesso camuffati sotto comportamenti fanciulleschi e goffi al limite del cinismo e dell’egoismo. Lazzaro ha bisogno di crescere e maturare ed è consapevole che questo avverrà solo attraverso la sofferenza, il confronto/scontro col passato e i demoni interiori mai sopiti…
La scrittura e lo stile di Pinketts sono ironici e originali. L’uso sapiente delle metafore, allitterazioni e giochi di parole conferiscono una base ritmica alla trama. Un tipo di scrittura limpido, diretto che invoglia la lettura e sostiene l’interesse. La descrizione dei personaggi non è mai scontata e passa per lo più attraverso i loro gesti, le loro parole e modi di essere, senza l’uso di lunghe e tediose perifrasi. Li conosci perché li vivi, sembrano essere davanti a te, li puoi quasi toccare, non hai bisogno che siano descritti nei loro caratteri peculiari, li scopri pagina dopo pagina proprio come faresti nella vita reale con le persone che incontri. È un romanzo giallo classico, con un ritmo incalzante.
La trama è coinvolgente, ben articolata e sostenuta da un ritmo incalzante senza grandi cadute, ma neanche salite vertiginose. È la vita reale che viene raccontata con le sue normalità e le sue accelerazioni, le brusche fermate e i dietrofront. Un unico appunto: un finale un pochino scontato, annunciato e rivelato al procedere della narrazione. Ma forse non è la verità sull’omicidio a fare da filo conduttore alla vicenda, ma il percorso interiore e quello delle indagini che fanno la differenza. La ricerca dell’omicida di un bambino è il parallelismo alla ricerca interiore dell’assassinio della fanciullezza: Lazzaro è consapevole di essere un uomo e che proprio nel bisogno di crescere affonda la lama nel bambino che con il passare del tempo sta uccidendo.
Un romanzo giallo originale, coinvolgente e che dà spunti di riflessione.
Matteo Bordoni
Lo scrittore:
Andrea G. Pinketts (1960 – 2018), pseudonimo di Andrea Giovanni Rodolfo Pinchetti, è stato giornalista e autore prevalentemente di romanzi noir. Tra le sue pubblicazioni tutte con Mondadori, si ricordano: Nonostante Clizia (2003), L’ultimo dei neuroni (2005), Ho fatto giardino (2006), Depilando Pilar (2011), Ho una tresca con la tipa nella vasca (2014), La capanna dello zio Rom (2016).
Ha vinto numerosi premi, tra cui due edizioni del Mysfest di Cattolica e lo Scerbanenco. Il 20 dicembre 2018 muore a Milano.