Lodovico Festa – Freddo al cuore

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Editore Marsilio / Collana Farfalle
Anno 2024
Genere Giallo
224 pagine – brossura e ebook


Credo sia fondamentale fare una doverosa premessa per dire che questo è un libro che rientra senza dubbio nella categoria gialli/noir per la presenza di un omicidio il cui colpevole si scopre alla fine ma che, per lo sviluppo della storia e le modalità di indagine, si discosta parecchio da quello che è il canovaccio classico del giallo che siamo abituati a leggere la maggior parte delle volte che ne affrontiamo uno.

Infatti, al suo interno si trovano:

un interessante spaccato delle dinamiche della società e della politica della metà degli anni ’90 del secolo scorso e la loro genesi ricostruite attraverso le storie di personaggi appartenenti al vecchio PCI che, in seguito al terremoto di Tangentopoli dei primi anni 90, hanno preso diverse strade.
Chi è rimasto all’interno del partito stesso che nel frattempo ha cambiato pelle diventando Pds.
Chi invece ha saltato metaforicamente il fossato che li divideva dallo storico nemico (che era la DC) andando a ingrossare le fila di una o più realtà socio-economiche legate alla sterminata galassia dell’imprenditoria cattolica milanese.

Diversi ufficiali di carabinieri e Guardia di finanza ancora in servizio o anche in pensione più o meno vicini ai servizi segreti, figure di alto profilo che escludono, di fatto, i più classici e immancabili poliziotti buoni e poliziotti cattivi, commissari geniali, sovrintendenti irascibili o ispettori contraddistinti da una vita sregolata e un fiuto infallibile.

Ex dirigenti, quadri o semplici militanti di base che portano avanti, per convinzione o per disciplina, tutte le liturgie pagane del vecchio PCI accompagnandole con una buona quantità di nostalgia per il Partito e le sue emanazioni sindacali e sociali il tutto a discapito di inseguimenti, agguati, sparatorie, scazzottate o qualsiasi altro evento potenzialmente ansiogeno. La stessa mancanza riguarda scene più o meno violente.
Non c’è sangue, non ci sono colpi di pistola, coltellate, strangolamenti o altre azioni potenzialmente letali descritte in modo minuzioso.

Ci sono poi non pochi riferimenti a storici luoghi di ritrovo milanesi ai quali spesso viene cambiato il nome ma che ai milanesi DOC non potranno assolutamente sfuggire.
In sintesi, dopo la morte dell’ex sindaco di Corsico, comune limitrofo a Milano storicamente guidato dalla sinistra operaia, della quale si sospetta un suo ex compagno di partito, comincia un’indagine parallela tutta interna all’ambiente ex-comunista milanese.
Indagine che, di fatto, è una lunghissima serie di incontri fra ex appartenenti al PCI da poco diventato PDS (siamo nel 1994) in cui spesso si rievocano momenti e figure della politica in bilico fra il boom economico e il reset di Tangentopoli di cui non sempre è facile tenere memoria al punto che, in certi momenti, si sente il bisogno del mitico Bignami sul PCI impugnato dalla sprovveduta giornalista che intervista Nanni Moretti in “Palombella Rossa”.

Ci sarà un colpevole che verrà smascherato e che gestirà in modo “politico” il peso della responsabilità delle sue azioni ma ci sarà, soprattutto, una sorta di catarsi collettiva per gran parte dei personaggi coinvolti nella vicenda costretti, loro malgrado, a fare i conti con una lunga stagione di scelte politiche che non sono state foriere di quei cambiamenti nella politica e nella società che tutti loro auspicavano all’inizio della loro esperienza nel Partito.

È un libro molto milanese a partire dalla scrittura, con l’abitudine tutta meneghina di fare riferimento alle persone utilizzando l’articolo determinativo davanti al nome di battesimo o al cognome e anche per l’ampia citazione di luoghi e quartieri che hanno fatto la storia del movimento operaio e del PCI che ne è stato il riferimento politico fino alla dissoluzione dell’URSS.
E nel racconto, permeato di un costante senso di malinconica mancanza, si percepisce facilmente come il narratore non sia un semplice spettatore ma riporti la testimonianza di un mondo che ha vissuto in prima persona aggiungendo al tutto una evidente nota autobiografica.

Mauro Bossi


Lo scrittore:
Lodovico Festa (Venezia, 1947), giornalista e scrittore, ha lavorato negli anni Settanta e Ottanta in organizzazioni della sinistra a Milano. Tra i fondatori del Foglio, ha scritto diversi saggi di politica e tre gialli con protagonista Mario Cavenaghi: La provvidenza rossa (Sellerio 2016), La confusione morale (Sellerio 2019) e Addio Milano bella (Guerini 2020).