Vittorio Parlanti – Avanzi americani

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Editore Ali Ribelli Edizioni
Anno 2025
Genere Giallo
300 pagine – brossura e ebook


“…Era singolare pensare che non appena si ritrovava di nuovo a caccia di una belva feroce il suo organismo scacciava la fame in modo da concedergli un cervello affamato e, di conseguenza, il più possibile ricettivo ed efficace”.
Richard Collins, il Profiler

Questo thriller mi ha affascinata, principalmente per due motivi. Il primo è l’idea delle due storie parallele, a capitoli alterni. In uno, i due “cacciatori”, poliziotto e profiler, che lavorano per risolvere un caso di brutale omicidio.
Nell’altro, il serial killer che “si racconta”: la sua vita attuale, il suo passato, le (molte) turbe, che lo hanno condotto fin qui. I suoi progetti malvagi. Il secondo motivo lo dirò alla fine, nei commenti.

Siamo nel Vermont, 1986.
La tranquilla cittadina di Burlington è sconvolta da un delitto: una ragazzina di diciassette anni viene trovata uccisa e violentata in un boschetto. Il commissario di polizia Jack Morgan, ex veterano del Vietnam, dato lo sgomento della popolazione e la mancanza di indizi, chiama in aiuto l’ex collega dell’FBI Richard Collins, prodigioso profiler, in grado di fiutare e scovare ogni traccia possibile della preda del momento. Un vero cane da tartufi.
Entrambi hanno ricordi belli e brutti di quel periodo a Quantico: vittorie e traumi vari, tanto che Collins inizialmente è molto dubbioso se accettare o no l’incarico. Infine accetta, e comincia il loro lento lavoro di ricerca.
L’assassino è lì, in mezzo a loro – ne sono certi – ma si rendono conto entrambi che debba essere intelligente, scaltro, molto preparato e in grado di anticipare le loro mosse.

Dal canto suo, il Mostro, ben consapevole di esserlo, nasconde in mezzo a una quotidianità apparentemente normale i progetti meticolosi del prossimo omicidio.
E’ tormentato da ricordi orrendi, quelli che hanno segnato per sempre la sua vita, e nello stesso tempo si compiace della sua astuzia, sentendosi superiore al resto dei comuni mortali.
Un delirio di onnipotenza che gli toglie ogni remora, ogni segno di pietà, sognando solo il momento in cui la prossima vittima sarà in suo potere.
E prepara la trappola verso un’ignara ragazzina, facendosi beffe dei suoi cacciatori!

Quando i due colleghi intravedono finalmente qualche spiraglio e la loro ricerca si restringe, il tempo corre: chi riuscirà per primo nell’intento? Il mostro a colpire nuovamente o i due poliziotti a fermarlo?
Questo alternarsi dei capitoli – e delle due prospettive – fa sì che il lettore resti sempre sulle spine. Quando sta per accadere qualcosa di importante, si passa all’altro personaggio: questo rende la lettura quasi compulsiva, perché si è consapevoli che per saperne di più sia necessario terminare il capitolo e passare al successivo.
C’è da aggiungere che nel frattempo la situazione si fa incandescente per i due colleghi, che , dopo un errore di valutazione – che capita anche ai migliori!- sono oggetto di critiche e di offese da parte della comunità e della stampa locale. Bisogna fare presto, dunque.
L’ultima parte del romanzo è angosciosa ed angosciante. La caccia infuria, il terreno si restringe, il fiato è mozzo.
Il lettore fa il tifo per i poliziotti, ma la lotta è durissima! Una lotta davvero all’ultimo sangue, che non risparmierà i colpi né la crudeltà.
La psicologia dei protagonisti – tutti – è finemente tratteggiata; soprattutto quella dell’assassino, che viene chiamato fino alla fine della storia” Occhi Grigi”, per il colore grigio acciaio delle sue pupille, che trasudano malvagità. E, ovviamente, perché il lettore non conosca la sua identità.
Così, avviandoci verso la conclusione della vicenda, sappiamo tutto di loro: non solo l’operato, ma i pensieri, le emozioni, i ricordi tristi e felici; nel caso del Mostro, le pulsioni!

Davvero un romanzo appassionante, e qui dico il secondo motivo per cui mi ha affascinata: l’autore è poco più di un ragazzo! Classe 2004.
E’ vero, la scrittura presenta in alcuni momenti alcune…ridondanze nel linguaggio, ma come opera prima è un lavoro secondo me eccellente, che promette molto bene per i futuri romanzi, che certamente scriverà.
Permettetemi di concludere il mio commento in modo diverso dal solito. Per me, ex insegnante e amante della lingua italiana, è stata una gioia leggerlo: mi ha riappacificata con il mondo dei giovani. Ce ne sono ancora che sanno scrivere, e bene!
Bravissimo Vittorio Parlanti.

Rosy Volta


Lo scrittore:
Vittorio Parlanti, nato a Pistoia il 18 marzo 2004, ha conseguito la maturità presso il liceo classico Niccolò Forteguerri e attualmente frequenta la facoltà di Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze. Appassionato di letteratura, classica e moderna, fin da bambino nel tempo libero si diletta in scrittura creativa. Patito di recitazione, melodramma, viaggi e trekking, Avanzi Americani è la sua prima produzione e nasce come esito delle influenze e degli interessi che l’autore ha sviluppato nel corso della sua vita.