Editore Einaudi / Collana Einaudi Stile Libero Blog
Anno 2009
Genere Thriller
714 pagine – brossura e ebook
Traduzione Costigliola G.
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Art Keller è un poliziotto ambizioso, con una mentalità da crociato, deciso a combattere in prima fila la guerra che gli Stati Uniti hanno lanciato contro il traffico internazionale di droga. Miguel Angel Barrera è il boss della Federación, il cartello che riunisce tutti i narcos messicani, e i suoi nipoti, Adàn e Raùl, smaniano all’idea di ereditarne l’impero. Nora Hayden, dopo un’adolescenza complicata, è diventata una prostituta d’alto bordo, sempre in bilico tra il cinismo più spinto e un insolito senso morale. Padre Parada è un sacerdote nato e cresciuto in mezzo al popolo, potente quanto incorruttibile. Sean Callan è un ragazzo irlandese di Hell’s Kitchen che si è trasformato quasi per caso in un killer spietato, al soldo della mafia. Sono tutti, in modo diverso, coinvolti nel mondo feroce del narcotraffico messicano: una guerra senza esclusione di colpi, che coinvolge sicari senza scrupoli e politicanti corrotti, i servizi segreti americani e la mafia, tra inganni, tradimenti, vendette spietate. Una guerra dove non esiste innocenza possibile, e dove è sempre in agguato, pronto a esplodere, il male assoluto: quella demoniaca crudeltà di uomini e cose cui una millenaria tradizione ha saputo dare un solo nome, evocativo quanto misterioso. Il potere del cane.
Credo che l’impatto nella lettura di un libro, dipenda anche se quello che si sta leggendo è una storia inventata o basata su fatti veri, anche se romanzati. Questo cambia tutto il concetto di approccio che può avere il lettore nei confronti di un libro. In questo caso, parliamo del Sudamerica e delle persone che lo popolano, della potenza di chi lo vive, lo sfrutta, lo subisce.
I campesinos, poveri agricoltori che cercano di avere un pezzetto di terra da coltivare, i narcos, che sfruttano quella stessa terra per far coltivare la droga, i federales, lupi travestiti da agnelli, alias assassini travestiti da poliziotti. E poi la CIA, la DEA, la FARC, la UAC, tutte sigle che rappresentano uomini che in teoria dovrebbero fare fronte comune per sconfiggere il traffico di droga o per combattere le forze politiche o, invece a destabilizzarle, ma in fondo non sono nient’altro che concorrenti sleali uno nei confronti dell’altro, amici e compagni finché l’obiettivo resta comune, ma pronti a tradire appena cambia il vento.
Winslow ci accompagna nei meandri di un paese, il Messico, dove gli aspetti politici, cristiani, umani, si mischiano e si sovrappongono, dove esistono guerre fra tutti contro tutti, dove l’economia gira solo grazie alla droga e alle armi. E gli interessi sono talmente alti che non si guarda in faccia a nessuno e la corruzione impera. Tutti si possono comprare, tranne Art Keller, agente della DEA, protagonista indiscusso, che cerca in tutti i modi di smontare come un puzzle (a tratti davvero complicato da seguire..troppi personaggi!) e sconfiggere la piramide che compone il gruppo di uomini spietati e senza scrupoli che tengono il Paese in una morsa d’acciaio.
Purtroppo, dalla morte può scaturire solo altra morte e il crescendo di violenza narrato, è a tratti difficile da affrontare. Troppa efferatezza, troppo realismo, perché è così che vanno le cose.
E’ talmente palpabile la realtà, che fa sembrare le nostre Mafia, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita, una combriccola di bambinoni e mi fa quasi gridare alla “Americanata”, come quei film d’azione dove ogni 2 minuti scoppia una bomba o si mitraglia tutto ciò che si muove.
Sono convinta che, proprio per questi motivi, “Il potere del cane” potrebbe tranquillamente essere trasformato in film, sicuramente con incassi stratosferici. Ma rimarrebbe, a mio avviso, una “Americanata”.
Fino a qui, sembra quasi che il libro non mi sia piaciuto, ma è esattamente il contrario, per motivazioni diverse. Winslow è un abile scrittore, lo è talmente che per tutte e 714 pagine del libro, riesce a tenere le fila della storia, senza avere un attimo di cedimento, sugli intrecci complicati che si formano e si disfano, sulla delineazione dei personaggi, sulla capacità di lasciare la giusta suspence e la giusta tensione emotiva, tutti aspetti che rendono il libro di una scorrevolezza incredibile, (nonostante il ricorrente leit motiv di morti ammazzati, smembrati, trucidati) e quando si arriva alla fine…rimane solo una domanda: “Ma come, è già finito?”.
Piccola spiegazione sul titolo: “El poder del perro” è come i campesinos definiscono l’insieme di tutte le forze del male che esistono nel mondo, che sono causa di tutte le disgrazie. E’ il Male stesso, l’entità oscura che fa parte di questa Terra e che bisogna combattere tutti i giorni… Ma siamo sicuri che non ne verremo coinvolti noi stessi? E’ talmente invisibile e strisciante, che te ne accorgi solo quando ti ha travolto. E indietro non si torna più…
Cecilia Lavopa
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Lo scrittore:
Don Winslow nasce a New York nel 1954. Molto conosciuto per i suoi libri del crimine e i romanzi gialli, quasi tutti ambientati in California. I romanzi più famosi hanno come protagonista Neal Carey, un investigatore privato e le sue indagini, tra i quali “L’inverno di Frankie Machine”, i cui diritti sono stati acquistati da Robert De Niro, che sarà il protagonista del film che vuole realizzare. E’ anche regista teatrale e televisivo, ha fatto l’attore, l’investigatore privato, il consulente di studi legali e di assicurazioni.
Sito dello scrittore: http://www.donwinslow.com/